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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 2,1): Monumenti civili — Pisa, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.4731#0297
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297
Co, die da tutti gli antichi popoli, de'quali é a noi
pervenuto notizia, fu solita praticarsi; Qui mi sem
bra che la più notabile differenza consista nella
mancanza del giogo : né chiaro apparisce come
l'aratro ai bovi si attacchi; ma probabilmente sta-
va legato alle corna. Or, la semplicità della fattura
di questo strumento, e la sua evidente derivazione
da quella forma di zappa, che antichissima e propria
era dell'Egitto, ci dimostrano, come rettamente ar-
gomentava il sullodato Costaz, che anche di questo
utilissimo ed usitatissimo arnese di agricoltura fu-
rono gli Egiziani inventori. E ben a dritto il dotto
francese duolevasi d'ignorare l'epoca di quei mo-
numenti ove vedevalo figurato: ed ora noi afferma-
re possiamo, che fino dal tempo delle prime dina-
stie d'Egitto, cui le tombe di Dgizeh riferisconsi,
si trova figurato l'aratro secondo la forma e l'uso,
che in questa tavola si rappresenta.

La scena della fig. a si trova leggiermente scolpi-
ta e dipinta in una delle piccole celle, che sono inca-
vate nelle pareti del primo andito della tomba di
Ramses IV a Biban-el-Moluk. Rappresentasi l'aratu-
ra di un campo situato sulla sponda del fiume, il
quale figurasi pel colore e pel carattere dell'acqua.
L'aratro sembra tutto di legno ; poiché d'un mede-
simo colore son dipinti tutti i pezzi che lo compon-
gono; e pare che al timone si attacchi un doppio vo-
mero, rafforzato per un legame di corda o di vimini»
e tutto d'un pezzo colle lunghe e larghe stive per le
 
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