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Sanutus, Marinus; Fulin, Rinaldo [Hrsg.]; Barozzi, Nicolò [Hrsg.]; Stefani, Federico [Hrsg.]
I diarii (1496-1533) (Tomo 3): [1.10.1499 - 31.3.1501] — Venezia: a spese degli autori, 1880

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https://doi.org/10.11588/diglit.67589#0474
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3G6

919 mccccc,
et la melerà in mezo. Di questo à ’visato sier Iliro-
nimo Zorzi, è lì a Ragusi, scrito a Cataro et a Cur-
zola, acciò stagino riguardosi.
Da Verona. In materia di Monte Orio, dato al
castellan oli in di Cremona. Dem, di certi cavali re-
tenti dii signor Sigismondo di Gonzaga, juxta i
mandati ; qual li dimanda, et li à scrito eie.
Di Citadella, di Hironimo db Monte. À fato la
mostra a Sonzim Benzon, ben in bordine eie. ; voi
la terza paga ; etiam lui Sonzin scrive.
Fu expedito le letere in Hongaria, al capetanio
zeneral, questa sera, con le diliberation fate per pre-
gadi ; e la dita in Candia di sier Zorzi da Canal. Itern,
a Cataro manda ducati 200 per sier Michiel Beli, e
scritoli laudando quel rector. Item, a Dulzigno, con-
fortando, e di le provision si fa. Item, a Sibinico e
Traù, spendi la </2 dii neto in le fabriche.
Fu leto le parte e provisiom di danari, per F opi-
nion di sier Francesco Foscari, et di tuor im presiedo
da’ zudei ducati 12 milia.
Da Messina, di 28 seplembrio. Fu leto un capi-
tolo di una letera, come quella armata era quasi za
tre mexi, et 0 à fato, se non poi perso Modon, e da
quello indrio à mostra spazamento etc. Ozi partirà ;
tutto è in bordine, qual è barze 40, caravele 15 in
16, tre nave grosse di zenoesi, una di catelani, 6 ga-
lle sotil, una fusta grossa et do picole, e hanno re-
tenuto molte altre. Hanno fantarie da 6 in 7 milia,
et a cavallo da 400 in 500, che tutti lassano i cavali
lì, e son inbarchadi con lui. Ne è scampati di soi,
condusse di Spagna 2000, zoè fantarie ; ha soldato,
venuti dii Reame, da 600 in 700, ma tuti è mal ar-
madi; non è, tra tutti, 1000 fra petorali e curazine.
Son homeni di gran parole ; mostrano andar volen-
tieri; e per il fornir di ditta armada de pan, vin e
carne, voi invernar de lì; darà tara a la Cania, per-
chè crede starà a ]a Suda. Itern, in quelli zorni vene
da Saragosa lì 4 di nave di Franza, e ha tolto pedoti
per Alexandria a ducati XI al mexe, paga di 4 mexi.
Dem, F armada di Spagna partì eri, fo domenega,
di porto.
Da poi disnar fo pregadi. Vene il principe, et
queste letere.
De sier Domenego Dolfim, capetanio dii colfo, a
presso Durazo, tre letere, di primo dv l’instante.
Come eri, per fortuna, scorse lì con le galie grosse
e sotil, e la sera si leveria per andar a la custodia di
la Vajussa ; et à inteso si cercha trazer l’armada fuo-
ri, per condurla a la Valona, per lenirla con mancho
spesa e mazor segurtà ; e à scrito al capetanio zene-
ral di brasarla ; spera operar, non sarà trala. Dem,

OTTOBRE. 920
la galia bastarda Vitura non era zonta, è a Capo di
Palli, mia 8 de lì ; et la fusta di Veia non era zonta,
sier Andrea Michiel 1’ à retenuta per li soi bisogni.
Aricorda si provedi a Durazo. Itern, in l'altra Intera
scrive dii zonzer lì la galia, soracomito sier Renier
Vituri ; la terà lì, in Iodio di quelle à mandà al zene-
ral ; la manderà a Corfù per tuor biscoto; et il baylo
di Durazo li ha ditto haver, quelli sono sopra 1’ ar-
mata di la Vajusa dispensavano li biscoti preparati
a quelli dii paese. Item, voi fabrichar certe case da
una banda e F altra su la riva di la fiumera, per star
le guardie. Item, quella note si leverà, e aspeta
F ordine dii zeneral per brusarla. Per F altra letera,
in risposta di una abuta con li cai di X, zercha il
contrabando fu tolto a Paulo Batista Zentil, da Rodi,
di sede, disse a Sibinico lo partì ; ha un sacho a Die-
sila, in man di domino Nicolò Paladin, con altre sue
robe, et il navilio è lì, sì che non poi obedir, ma col
primo pasazo manderà ; è certo si farà justicia etc.
Di Candia, di sier Alvise da Mula, vice dueba,
sier Piero Falier, vice capetanio, consieri, et sier Be-
neto Baffo, camerlengo et vice consier, di 13 avosto.
Come haveano mandà al vice zeneral tre nave e un
schierazo, con 500 valenti homeni, oltra li 800 man-
dati per avanti ; e quella note partiria un’ altra nave
con bon numero di homeni ; e à scrito a la Cania e
Retimo, mandino quel più numero di navilij potra-
no, cussi richiedendo la neccessità di tempi presenti ;
hanno tamen gran faticha a trovar danari, homeni e
biscoti, perhò hano dato a’ navilij armati e nave di
Soria biscoti miara 200 in zercha; vociano se li man-
dasse tormenti per far biscoti ; et par dagino el vilo
a 500 anime, mandale lì da Modon, qual languisano
da fame. Item, hanno dato monnition e polvere ha-
veano a le nave, a la Cania, Retimo, Cerigo e Malva-
sia ; perhò si provedi mandarne etc. Mandano una
letera di nove di Alexandria, sarà posta qui soto.
De li ditti, di 21 avosto. Come da poi hano ar-
mato do caravele di bona portata etc. ; et a la Cania
armate nave do e uno schierazo; da Retimo cara-
vella una, qual con ogni celerità anderano in arma-
da; et in Candia armono uno schierazo con 80 pro-
visionati, capo Antonio Cortaci, et cussi è andata al
castellan di Cerigo a soa obedientia, cussi richie-
sto etc., per custodia di quel loco; sì che in li navilij
armati et 9 nave di Soria è in luto, tra mandati a
Napoli e Malvasia, numero homeni cercha 2000, olirà
quelli andono con le 7 galie armate in quella isola,
et ha ’uto solum ducati 7500 di la Signoria nostra, e
per trovar il danaro hanno hauto grandissima fati-
cha. À dato biscoto 200 miera, oltra quello dato a
 
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