Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Sanutus, Marinus; Fulin, Rinaldo [Editor]; Barozzi, Nicolò [Editor]; Stefani, Federico [Editor]
I diarii (1496-1533) (Tomo 3): [1.10.1499 - 31.3.1501] — Venezia: a spese degli autori, 1880

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.67589#0576
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
1123 mccccc,
1500, il resto di bote 700, richissime di panni, ogij
et saponi, et contadi assai ; non haveano centrato
nulla, per esser el paexe in moto. Eliam una nave
grossa zenoese, di botte 2500, sopra era merchadanti
assai, è carga di ogij e pani, e havia discargà tutte
le robe in tera, e nolizà per forza da’ turchi per con-
dor turchi e robe in Satalia ; e havea de nollo du-
cati 3000, et el patroni, era ritenuto in terra, dovea
levar colli 200 piper dii soldam, per condor in Sa-
talia. La qual nave era partita di Alexandria, e an-
data ai Bechieri. per haver il resto dii suo cargo.
Erano eliam nave do raguseo, venute di Puia, carge
di ogio, et uno barzoto da Messina.
44-5 Di Alexandria, di sier Hironimo Tiepolo, con-
solo nostro, al rezimenlo di Cypri, data al Chaiero,
a dì 27 septembrio. Avisa il soldan voler in contadi
ducati 8000 da’ nostri di cotimo, per meterli ne la
casena del signor ; per la qual cossa, esso consolo è
retenuto de lì con 4 nostri merchadanti, nè li lasserà
fin non sij satisfato; perhò si mandi el tributo quam
primum in Damiata, perchè in Alexandria sarano
aperte le casse. Conclude poi, è più securo mandarlo
in Alexandria ; et che è usanza, uno soldam paga li
debiti di 1’ altro soldan, e cussi scuode, nè mai si fa
do pagamenti ; perhò si mandi subito, perchè que-
sto mandar sarà causa alargar il trar di fermenti
etc., e sarà ben per quella ixola.
In questo pregadi, da poi disnar, vene il princi-
pe, et leto le letere.
Fu posto, per tutti li savij, certa parte di ogij, di
quelli sono obligati meter in ternaria, e darli pena
eie., et si possi franchar miera 3000 a ducati 5 ; e
altre clausole, chome in dita parte è. La qual opinion
fo di sier Francesco Foscari, e tutto il colegio vi in-
troe. Contradixe sier Hironimo Capello, non perhò
a la parte; ma disse, lui volleva dar assa’ danari, e
non era aldito dal colegio, non poteva haver li con-
segij eie. ; e su la parte pocho disse. Poi parlò sier
Alvixe Zustignan, quondam sier Marco, è a le ra-
xom nuove, à praticha, eterno suo interesse; e alegò
certa parte, la qual non fo trovada. Li rispose sier
Francesco Foscari. Et andato in renga sier Gabriel
Moro, savio ai ordeni, avanti parlasse, fo terminato
indusiar questa al primo pregadi.
Fu posto per sier Baldisera Trivixan, el consier,
quella medema parte l’altro zorno fu persa, di con-
zar la terra, et far li 5 savij. A rincontro, li savij dii
conseio e di terra ferma messene, atento è in danno
questo al presente, e stalla molte cosse, per do anni
niun possi meter di conzar la terra, solfe pena di
ducati 1000 d’ oro. Et niun non parlò. Ave 2 non

DECEMBRE. 1 124
sincere, 10 di no, 47 dii consier, et di savij 106. Et
questa fu presa. Et fo bona opinioni.
Fu posto per tutti li savij, atento il bisogno di!
danaro, cussi chome li dacij sono interzati in questa
terra al presente e compierlo, debi durar per uno al-
tro anno, et li danari di tempo in tempo si porti in
la procuratia, nè si spendi in altro, cha in le cosse
da mar, sotto la parte di furanti. Ave 4 di no, 157
de sì.
Fu posto per lutti, interzar li dacij di terra fer-
ma e dii Quarner in qua, exceptuando il sai e la ma-
sena ; e questo per mexi 6 ; li qual danari siano man-
dati, ut supra. Ave 20 di no. E fu presa.
Fu posto per Ihoro savij, dar licentia a sier Piero
Marcello, è provedador in la Patria di Friul, vengi
via ; e cussi a sier Zuan Balista Bonzi, per star con
spexa di la Signoria, et pocho scuode. Ave tutto il
conseio.
A dì do dezembrio. In colegio vene F orator di
Franza, et presentò una letera dii roy a la Signoria,
in francese ; qual, per non vi esser Gasparo da la
Vedoa, sa francese, e 1’ orator disse il sumario. È la
risposta di quello à dir la Signoria nostra in rispo-
sta al re di romani, zercha a li homeni non vien las-
sati andar per il nostro dominio in Alemagna, e dice
a suo modo, come di soto scriverò difuso etc. Poi
mostrò una letera li scrivea esso roy, che lui orator
dovesse acertar la Signoria, mai era per manchar in
vita soa di la lianza, amicitia e confederatiom ; et li
dava licentia a lui orator di tornar a caxa eie. El
principe rispose sapientissime a tutto. Al primo, si
consulteria, non haveano ancora leto le nostre letere
di oratori di Franza, di la bona voluntà dii roy a
questo stado ; ringraciavemo soa majestà, e cussi era
in nui, e di 1’ andata di esso orator, non volevamo
per ninni muodo, maxime a questi tempi presenti.
Da Ravena, dii podestà et capelanio, di 29. Di
la total resolution dii campo dii ducha Valentino di
Faenza ; è alozati in Forlì a descrittone, fino ne li
monasterij. Item, el signor Paulo Orsino, con le sue
gente, alozato a Ymola; Vilelozo, a Oriol di Val di
Seno ; item, a Bertonoro e a Meldola le gente di esso
ducha; a Cesena, Julio Orssini; su quel di Pexaro, 445*
missier Hercules Bentivoy e Zuan Baptista Conte,
con le Ihoro compagnie ; a Mondamo e Monte Fior
el signor Carlo Orssini e Zuan Paulo Baioni ; et Ri-
mano è stà salvato, perchè si Brisegella e Val di La-
mon sta salda a devution dii ducha, esso ducha à
animo tirarsi lì con la soa vardia. Item, Dionisio di
Naldo è a Forlì, e Brisegella si tien per il ducha.
Manda una letera abuta dii signor di Faenza,
 
Annotationen