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£ 7- Srosse > e ri»ltIc <a cIue]Ie clie circondavano il tubo dell' arteria sana .
Introdotto superiormente pel tubo deli'arteria Poplitea uno specillo,
Simile al caso precedente si fu quello che segue , riferito pure questo incontrava degli ostacoli a passare attraverso il tumore . Spac-
cia Donaldo MoW (e), ed alto, egualmente che il primo, ad in- cato il tumore secondo la lunghezza dell'arteria, trovai che esso era
durre in errore sull'esistenza dell'Aneurisma per dilatazione. Un fatto dalie tonache proprie dell'arteria Poplitea, segnatamente dall'ia-
Contadino di mezza età trovandosi stanco si pose a sedere, ed aven- terna tonaca ingrossata oltre modo, friabile, interspersa (**) di mo-
do appoggiato una mano sopra delle sue coscie , vi sentì una stra- teria in parte caseosa, in parte terrosa, ed aventi appunto V appa-
ordinaria pulsazione . Di lì a qualche tempo si trovò avere in vici- renza di un pezzo di spugna inzuppata di cera . La tonaca intimai
nanza del luogo per dove l'arteria Femorale scorre al poplite, un era scabra per molto tratto, anco sopra, e sotto del luogo del tu-
picciolo tumore fortemente pulsante . Codesto tumoretto acquistò more; e la medesima, unitamente alla muscolare, contribuivano colla
successivamente una grossezza così considerevole, che fu giudicata loro non naturale grossezza ad angustare grandemente il ^calibro
indispensabile 1' amputazione della coscia, la quale fu anco eseguita ; dell' arteria ; che è quanto dire producevano un effetto tutt' affatto
ma il malato ne morì il giorno dopo . Esaminata la parte amputata opposto a quello che avrebbe dovuto essere , se il tumore fosse stato
si è trovato, che l'arteria Femorale nel poplite s'era ingrossata co- fatto per dilatazione delle tonache dell'arteria Poplitea. L' editinosi
me un picciol uovo di gallina; ma questo tumore era fatto dalle dalla quale era ricoperto il tumore dimostrava, che il sangue aveva
tonache proprie dell'arteria non distese, ma ingrossate, ed indurite cominciato a trapelare attraverso le connessioni delle fibre della to-
con ristringimcnto del calibro dell'arteria offesa; ed inoltre si e os- naca muscolare . Se questo soggetto avesse vissuto più lungo tempo,
servato, che alcuni pollici sotto del tumore l'arteria era occupata da egli e probabile, che egli avrebbe subita la sorte di Giovanni Par-
altri piccioli tumori stealomatosi. Si è riscontrata la stessa indispo- ker, nel quale il tumoretto steatomatoso dell'arteria Poplitea destra,
sizione anco nelle arterie del Basso ventre, ed è stato rimarcato, crepate che furono le infarcite tonache dell'arteria, si è cambiato in
che in questo soggetto il sistema arterioso era così floscio, e friabi- Aneurisma (h) .
le, che avendo in esso tentato d'injettare le arterie Emulgenti, queste
si laceravano sotto un mediocre grado di impulsione. §• io.
jt 8. H° dimostrato nel Capo antecedente, che la degenerazione stea-
tomatosa delle tonache proprie dell'arteria non è la sola morbosità,
Della stessa morbosa indole steatomatosa delle tonache proprie che dispone P arteria alla crepatura in qualche punto della sua cir-
deh" arteria era senza dubbio il tumore (f) che il Guattari prese per conferenza. Ho accennato esservi degli altri vizj ai quali vanno sol-
ini Aneurisma vero, ossia per dilatazione. Nella Figura che egli ne toposte le membrane delle arterie, egualmente capaci di occasionare
ha data scorgesi distintamente l'infarcimento, ed ingrossamento delle un sì funesto accidente, quali sono la squamosa durezza con rigidi-
tonache proprie dell'arteria prodotto da intrusa estranea steatomatosa tà , l'ulcerazione, l'eccessiva lassila, e mollezza delle tonache arte-
sostanza, con diminuzione considerevole di calibro dell'arteria mede- nose , specialmente in que' luoghi nei quali le arterie sono più che
sima nel luoeo della morbosa disorganizzazione delle sue tonache. altrove esposte all'azione degli adenti esteriori. Ciascheduna delle
Nè diverso da questo fu l'altro caso osservato, e descritto dal Gavina accennate morbose indisposizioni delle tonache arteriose , ed in partii
(g) ; il quale trovò nel cadavere d'mi uomo , che dicevasi morto a colare dell' intima tonaca , produce Y Aneurisma nelle arterie di secon-
motivo d'un Aneurisma vero, ossia per dilatazione dell'arteria Fe- do ordine, e ciò non altrimenti, come nell'Aorta, che dando occa-
morale, l'arteria stessa non dilatata, ma convertita per certo tratto sione all'intima tonaca di screpolare , o dirompersi, e di lasciar ira-
in un tumoretto duro per infarcimento delle tonache proprie dell'ar- pelare, o versare il sangue nel tessuto cellulare che circonda 1'arte-
teria , ed a modo, come egli si esprime assai accuratamente, d'una ria offesa. Si è osservato disopra, che nei casi di degenerazione stea~
spugna imbevuta di cera. tomatosa delle tonache proprie dell'arteria , con grande ingrossamento
^ delle tonache medesime, ancorché nello stesso soggetto vi fossero più
§. 9. tumori pulsanti, in nessun luogo di tutto il sistema arterioso si for-
mò propriamente l'Aneurisma, che dove, olire il tumoretto steato-
Parecchi anni fa a me pure è accaduto di notomizzarc un A- motoso, esisteva insiememente la crepatura della tonaca intima, o di
neurisma apparentemente vero, ossia per dilatazione dell' arteria Po- questa insieme, e della muscolare, e che conseguentemente aveva
plitea, della grossezza d'un picciolo uovo di gallina. Ciò fu nel ca- avuto luogo l'effusione di sangue nel tessuto cellulare che cingeva
<lavere d un Contadino di mezza età, pallido, emaciato, il quale l'arteria a modo di guaina. Le osservazioni che seguono conferme-
aveva portato quel tumoretto pulsante per quattro anni senza che gli ranno maggiormente questa verità di fallo .
avesse occasionato considerevole dolore , nè gonfiezza nella gamba
sottoposta. Quest' uomo aveva cessato di vivere a motivo di cronica $. il.
affezione tubercolare dei polmoni complicata da idropisia di petto.
L'arteria Poplitea sinistra, assai basso fra i capi del Gastronemio mu- GuattaM nella prima sua osservazione ci ha dallo il ragguaglio
scolo si alzava in un tumoretto nerastro, e come coperto da echi* d'un Aneurisma, che si estendeva dalla metà del femore alla metà
mosi. Al tatto era assai consistente, ed in alcuni punti anco duro . della sura . Aperto il tumore , e vuotati i grumi di sangue , cgh non
Levata diligentemente la guaina cellulosa che copriva il tumoretto e trovò che l'arteria si fosse convertita in un sacco, ma bensì che es-
1'arteria, ed insieme con essa guaina la massima parte di ciò che sa arteria era stata lacerata per molto tratto; talmente che, egli dis-
formava Yechimosi, comparvero sul tumore, precisamente come nelle se, di non aver potuto iscoprire la porzione sana del tubo dell'ar-
Figure date da Monro', e da Guatxam , le fibre q circolari , continua- teria pria d'essersi fatto strada colle dita, e col ferro su per il fa-
zione di quelle che formavano la tonaca muscolare dell'arteria Po- more (hh). Nella seconda osservazione egli racconta d'un uomo di
plitea sopra, e sotto del tumore. Queste fibre sul tumore erano più_______—__--__-
(»*) Tav. IX Fig. V. VI.
------' ~-~-- (])) Salii- Diversi Traclatus de fcb. pesi.. Cap. XXI. De afiVcl. particuì. Sembra eh*
codesto Autore abbia conosciuta la slealomaiosa affezione cui vanno sottoposte le incin-
te) Loc. cit. Observ. IX. ■ fame delle arterie . Imperciocché scrisse egli, obsiruuntur arteriac a duplici causa ■
(f) De extern. Ancurysm. Tav. II Fig. IH Tav. IX Fig. VI di quest'Opera. _am yel ex suecis frigidi* , vel ex crudo tubercolo in cisdem genito, Òbstructione la-
(g) Guatxam loc. cit. Obs. XVII Arteriae lliacac ovalem hane partem polyposa sub- boraiit. Ubi cnim humorcs crassi, et viscosi in ipsis arteriis infarcii fuerint, vel ubi
stantia variae densitàtis adeo infarctam esse discindendo adnotabam , ut tunicarumejus- phynia aliquod , seu tubercub.m crudum in cisdem genitura crii, arteriae obstruuiitur.
de.u forma penitus disimela, in uniforniem massaia coiae unbulae similem transformala (bb) Loc. cit. Arteriae lacerationem tanlam offendi, ut. superiore!» integrimi ejus
videreiur. truncum vinculo adstringerc non antea poluerim, rpiin mila per ipsum femur digius
O Tav. IX Fig." IV in fine di quest'Opera . ferroque iter aperuissem.
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£ 7- Srosse > e ri»ltIc <a cIue]Ie clie circondavano il tubo dell' arteria sana .
Introdotto superiormente pel tubo deli'arteria Poplitea uno specillo,
Simile al caso precedente si fu quello che segue , riferito pure questo incontrava degli ostacoli a passare attraverso il tumore . Spac-
cia Donaldo MoW (e), ed alto, egualmente che il primo, ad in- cato il tumore secondo la lunghezza dell'arteria, trovai che esso era
durre in errore sull'esistenza dell'Aneurisma per dilatazione. Un fatto dalie tonache proprie dell'arteria Poplitea, segnatamente dall'ia-
Contadino di mezza età trovandosi stanco si pose a sedere, ed aven- terna tonaca ingrossata oltre modo, friabile, interspersa (**) di mo-
do appoggiato una mano sopra delle sue coscie , vi sentì una stra- teria in parte caseosa, in parte terrosa, ed aventi appunto V appa-
ordinaria pulsazione . Di lì a qualche tempo si trovò avere in vici- renza di un pezzo di spugna inzuppata di cera . La tonaca intimai
nanza del luogo per dove l'arteria Femorale scorre al poplite, un era scabra per molto tratto, anco sopra, e sotto del luogo del tu-
picciolo tumore fortemente pulsante . Codesto tumoretto acquistò more; e la medesima, unitamente alla muscolare, contribuivano colla
successivamente una grossezza così considerevole, che fu giudicata loro non naturale grossezza ad angustare grandemente il ^calibro
indispensabile 1' amputazione della coscia, la quale fu anco eseguita ; dell' arteria ; che è quanto dire producevano un effetto tutt' affatto
ma il malato ne morì il giorno dopo . Esaminata la parte amputata opposto a quello che avrebbe dovuto essere , se il tumore fosse stato
si è trovato, che l'arteria Femorale nel poplite s'era ingrossata co- fatto per dilatazione delle tonache dell'arteria Poplitea. L' editinosi
me un picciol uovo di gallina; ma questo tumore era fatto dalle dalla quale era ricoperto il tumore dimostrava, che il sangue aveva
tonache proprie dell'arteria non distese, ma ingrossate, ed indurite cominciato a trapelare attraverso le connessioni delle fibre della to-
con ristringimcnto del calibro dell'arteria offesa; ed inoltre si e os- naca muscolare . Se questo soggetto avesse vissuto più lungo tempo,
servato, che alcuni pollici sotto del tumore l'arteria era occupata da egli e probabile, che egli avrebbe subita la sorte di Giovanni Par-
altri piccioli tumori stealomatosi. Si è riscontrata la stessa indispo- ker, nel quale il tumoretto steatomatoso dell'arteria Poplitea destra,
sizione anco nelle arterie del Basso ventre, ed è stato rimarcato, crepate che furono le infarcite tonache dell'arteria, si è cambiato in
che in questo soggetto il sistema arterioso era così floscio, e friabi- Aneurisma (h) .
le, che avendo in esso tentato d'injettare le arterie Emulgenti, queste
si laceravano sotto un mediocre grado di impulsione. §• io.
jt 8. H° dimostrato nel Capo antecedente, che la degenerazione stea-
tomatosa delle tonache proprie dell'arteria non è la sola morbosità,
Della stessa morbosa indole steatomatosa delle tonache proprie che dispone P arteria alla crepatura in qualche punto della sua cir-
deh" arteria era senza dubbio il tumore (f) che il Guattari prese per conferenza. Ho accennato esservi degli altri vizj ai quali vanno sol-
ini Aneurisma vero, ossia per dilatazione. Nella Figura che egli ne toposte le membrane delle arterie, egualmente capaci di occasionare
ha data scorgesi distintamente l'infarcimento, ed ingrossamento delle un sì funesto accidente, quali sono la squamosa durezza con rigidi-
tonache proprie dell'arteria prodotto da intrusa estranea steatomatosa tà , l'ulcerazione, l'eccessiva lassila, e mollezza delle tonache arte-
sostanza, con diminuzione considerevole di calibro dell'arteria mede- nose , specialmente in que' luoghi nei quali le arterie sono più che
sima nel luoeo della morbosa disorganizzazione delle sue tonache. altrove esposte all'azione degli adenti esteriori. Ciascheduna delle
Nè diverso da questo fu l'altro caso osservato, e descritto dal Gavina accennate morbose indisposizioni delle tonache arteriose , ed in partii
(g) ; il quale trovò nel cadavere d'mi uomo , che dicevasi morto a colare dell' intima tonaca , produce Y Aneurisma nelle arterie di secon-
motivo d'un Aneurisma vero, ossia per dilatazione dell'arteria Fe- do ordine, e ciò non altrimenti, come nell'Aorta, che dando occa-
morale, l'arteria stessa non dilatata, ma convertita per certo tratto sione all'intima tonaca di screpolare , o dirompersi, e di lasciar ira-
in un tumoretto duro per infarcimento delle tonache proprie dell'ar- pelare, o versare il sangue nel tessuto cellulare che circonda 1'arte-
teria , ed a modo, come egli si esprime assai accuratamente, d'una ria offesa. Si è osservato disopra, che nei casi di degenerazione stea~
spugna imbevuta di cera. tomatosa delle tonache proprie dell'arteria , con grande ingrossamento
^ delle tonache medesime, ancorché nello stesso soggetto vi fossero più
§. 9. tumori pulsanti, in nessun luogo di tutto il sistema arterioso si for-
mò propriamente l'Aneurisma, che dove, olire il tumoretto steato-
Parecchi anni fa a me pure è accaduto di notomizzarc un A- motoso, esisteva insiememente la crepatura della tonaca intima, o di
neurisma apparentemente vero, ossia per dilatazione dell' arteria Po- questa insieme, e della muscolare, e che conseguentemente aveva
plitea, della grossezza d'un picciolo uovo di gallina. Ciò fu nel ca- avuto luogo l'effusione di sangue nel tessuto cellulare che cingeva
<lavere d un Contadino di mezza età, pallido, emaciato, il quale l'arteria a modo di guaina. Le osservazioni che seguono conferme-
aveva portato quel tumoretto pulsante per quattro anni senza che gli ranno maggiormente questa verità di fallo .
avesse occasionato considerevole dolore , nè gonfiezza nella gamba
sottoposta. Quest' uomo aveva cessato di vivere a motivo di cronica $. il.
affezione tubercolare dei polmoni complicata da idropisia di petto.
L'arteria Poplitea sinistra, assai basso fra i capi del Gastronemio mu- GuattaM nella prima sua osservazione ci ha dallo il ragguaglio
scolo si alzava in un tumoretto nerastro, e come coperto da echi* d'un Aneurisma, che si estendeva dalla metà del femore alla metà
mosi. Al tatto era assai consistente, ed in alcuni punti anco duro . della sura . Aperto il tumore , e vuotati i grumi di sangue , cgh non
Levata diligentemente la guaina cellulosa che copriva il tumoretto e trovò che l'arteria si fosse convertita in un sacco, ma bensì che es-
1'arteria, ed insieme con essa guaina la massima parte di ciò che sa arteria era stata lacerata per molto tratto; talmente che, egli dis-
formava Yechimosi, comparvero sul tumore, precisamente come nelle se, di non aver potuto iscoprire la porzione sana del tubo dell'ar-
Figure date da Monro', e da Guatxam , le fibre q circolari , continua- teria pria d'essersi fatto strada colle dita, e col ferro su per il fa-
zione di quelle che formavano la tonaca muscolare dell'arteria Po- more (hh). Nella seconda osservazione egli racconta d'un uomo di
plitea sopra, e sotto del tumore. Queste fibre sul tumore erano più_______—__--__-
(»*) Tav. IX Fig. V. VI.
------' ~-~-- (])) Salii- Diversi Traclatus de fcb. pesi.. Cap. XXI. De afiVcl. particuì. Sembra eh*
codesto Autore abbia conosciuta la slealomaiosa affezione cui vanno sottoposte le incin-
te) Loc. cit. Observ. IX. ■ fame delle arterie . Imperciocché scrisse egli, obsiruuntur arteriac a duplici causa ■
(f) De extern. Ancurysm. Tav. II Fig. IH Tav. IX Fig. VI di quest'Opera. _am yel ex suecis frigidi* , vel ex crudo tubercolo in cisdem genito, Òbstructione la-
(g) Guatxam loc. cit. Obs. XVII Arteriae lliacac ovalem hane partem polyposa sub- boraiit. Ubi cnim humorcs crassi, et viscosi in ipsis arteriis infarcii fuerint, vel ubi
stantia variae densitàtis adeo infarctam esse discindendo adnotabam , ut tunicarumejus- phynia aliquod , seu tubercub.m crudum in cisdem genitura crii, arteriae obstruuiitur.
de.u forma penitus disimela, in uniforniem massaia coiae unbulae similem transformala (bb) Loc. cit. Arteriae lacerationem tanlam offendi, ut. superiore!» integrimi ejus
videreiur. truncum vinculo adstringerc non antea poluerim, rpiin mila per ipsum femur digius
O Tav. IX Fig." IV in fine di quest'Opera . ferroque iter aperuissem.
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