7r- ...
Aneurisma vero ; polche ne aveva tutti i caratteri . Eragli comparso
questo male sei mesi prima sotto la forma ermi picciolo tubercolo
situato sui tragitto dell'arteria Femorale, a cinque dita di traverso
sotto della piegatura della coscia . Il quarto giorno dall' ingresso del
malato nello Spedale, il tumore non cessando dal fare dei progressi,
radunai, scrive Descfumps , nove Chirurgi a consulta , Alle», Bra-
sdor , BOYER j CORVISARD , CuLORIER , MàMCWISS > PeLLETAN , PeR<JY ,
Thouret. Dopo l'esame del malato, proposi la legatura dell' arteria
Femorale da farsi sotto del sacco Aneurismatico, facendo riflettere
quanto malagevole cosa sarebbe stato il comprimere P arteria sopra
del tumore d' una maniera sicura , e stabile per tutto il tempo dell'o-
perazione , come altresì di poter prolungare 1' incisione del tumore
tanto in alto, ed in vicinanza del luogo della compressione, quanto
fosse stato di bisogno per iscoprire convenientemente I arteria, e far
passare una legatura fra due canali arteriosi di tanta rilevanza , e
cosi vicini l'uno all'altro, come sono l'arteria Femorale superficiale,
e la profonda. Furono posti in conto anco i pericoli d'una perdita di
sangue considerevole in un malato già assai debole, e sessagenario .
In vista appunto di queste circostanze, io proposi la legatura dell'ar-
teria da instituirsi sotto dell' Aneurisma, nella fiducia , che il sangue
ivi arrestato si sarebbe coagulato nel sacco Aneurismatico, e di là
all'insù sino all'origine dell'arteria Femorale profónda. Dopo un'ora
di discussione, raccolti i voti , tre furono in favore dell'incisione del-
l' Aneurisma, e sei per la legatura dell'arteria da farsi sotto dell'A-
neurisma. Disposto l'apparecchio, intrapresi l'operazione in presenza
dei sopra nominati Chirurgi. Feci sul tragitto dell' arteria Femorale,
al disotto del tumore, e verso la metà della coscia, un'incisione lun-
ga due pollici e mezzo circa . Tagliali i tegumenti , e .,l'aponevrosi
del Fascialata , mi proponeva di sollevare il muscolo sartorio , che ,
come si sa , ricopre ivi l'arteria Femorale. Cercai in quel luogo per
qualche tempo I' arteria Femorale , ma inutilmente ; prolungai l'inci-
sione un poco più all' insù, ed allontanando , e scostando le fibre
muscolari verso l'interno della coscia, seguii l'andata del muscolo
adduttore grande, lungo il quale scorre il cordone dei vasi della co-
scia . Cercai di nuovo 1' arteria nella sede che essa suole occupare
naturalmente, ma non mi fu possibile di sentire la minima pulsazione
prodotta da essa. Parecchi replicarono le stesse ricerche, e tutti
senza successo . Fu preso l'espediente di cercare altrove ì' arteria
Femorale . Uno dei Chirurgi portò il dito nel fondo della piaga
verso la sede dell' Aneurisma , e gli parve d' aver trovata V ar-
teria verso la parte interna della coscia sotto il muscolo sartorio .
Isolai questo muscolo : ma ciò pure fu una misura inutile , e nessu-
na pulsazione si manifestò sotto il dito dovunque fu portato . Per
osservare con più di precisione il fondo della ferita, fu proposto di
troncare il muscolo sartorio . Malgrado la mia ripugnanza , ho cedu-
to alle istanze ; ma ciò pure fu eseguito senza profitto. Finalmente
tornammo alla nostra prima idea ; cioè che l'arteria non avesse pun-
to cambiato di posizione. Un filetto nervoso che suole accompagnare
l'arteria Femorale, e che io aveva tagliato per risparmiare al malato
dei vivi dolori, che egli provava al ginocchio ogni volta che si toc-
cava a codesto filo nervoso, mi confermò in questo pensiero . Passai
un ago sotto il luogo dove noi eravamo persuasi che fosse il cor-
done dei vasi femorali , e per maggior sicurezza compresi neh" ansa
una porzione del muscolo adduttore grande. Trapassato quindi il na-
strino, uè alzai le estremità, e portai il dito sulle parti comprese nel-
l'ansa, per osservare se il sangue riempiva, e distendeva l'arteria;
ma nulla di tutto ciò è accaduto. Non pertanto strinsi la legatura ,
servendomi dello stromcnto Presse-artére, e sopra questa legatura ne
collocai un'altra di riserva. Il malato perdette meno di tre once di
sangue in tutta questa operazione . Introdussi poi una picciola faldella
di filaccic nel fondo della ferita , e feci fomentare la gamba , ed il
piede mediante i sacchetti ripieni di sabbia calda . Ad ogni modo il
malato si è trovato assai indebolito a cagione della lunghezza della
operazione, la quale aveva durato quasi un'ora, ed a motivo dei do-
lori acerbi occasionati dalla distensione , e dagli strazj durante le
replicate ricerche per rinvenire 1' arteria Femorale . I progressi del
tumore però continuarono come prima. Il giorno i5 e 16 il tumore
era pervenuto sin presso l'arco crurale, ed incominciava ad illividire
nella sommità, quantunque la coscia, e la gamba conservassero il
loro caforc naturale, e la coscia fosse poco dolente, ancorché al-
quanto gonfia. Il dì 16 fu rimossa una porzione dell' apparecchio ,
e fu stretta la legatura, che si era alcun poco rilasciata. Nel le
cose furono trovate come erano nel giorno precedente; il polso però
era frequente, picciolo, contratto. Nella notte dal 17 al 18 il mala-
to accusò più di dolore che di consueto nella coscia , e si querelò
più particolarmente d'un dolore sordo nell'Aneurisma, il volume del
quale non cessava d'aumentare. Visitai il malato di mattina a un'ora,
e trovai un infiltramento sensibile lungo il lato esterno della coscia
senza durezza . L' Aneurisma continuava ad essere circonscritto . il di
18, quarto giorno dopo l'operazione, noi abbiamo esaminato il ma-
lato con tutta quella diligenza che esigeva la di lui situazione . L' A-
neurisma, come dissi , aveva continuato a fare dei progressi ; le pul-
sazioni in esso erano manifeste; la coscia , e la gamba tumide. Tutto
queste circostanze provavano in una maniera evidente , che la lega-
tura fatta sotto dell'Aneurisma non aveva prodotto l'effetto per cui
era stata instituita. L'aspetto del malato prometteva assai poco . Il
polso picciolo , contratto, frequente, Y età grave , unitamente a tutti
gli altri motivi, che io aveva numerati in occasione della consulta-
zione, controindicavano una seconda operazione, che però le critiche
circostanze del malato esigevano che si praticasse, se non volevasi
abbandonare ad una morte certa , e pronta . Fu deciso per l'incisio-
ne dell'Aneurisma; locchè fu eseguito lo stesso giorno 18, quattro
ore dopo mezzodì, in presenza dei Chirurgi Marignes , e Valentin .
Fu approntata una compressetta stretta , ed un po' lunga fissata sulla
estremità d'un manico, perchè avesse il doppio vantaggio di occupa-
re poco spazio , e di essere tenuta stabilmente in sito sull' arco cru-
rale da un Ajutantc forte , ed intelligente . Un altro Ajutante fu si-
tuato vicino al primo per secondarlo, e rimpiazzarlo occorrendo .
Collocata la compressetta sull' arteria Femorale alla sua uscita dall'ar-
co crurale , aprii il tumore dal suo terzo superiore in basso . Il sac-
co Aneurismatico, compresa la pelle, ed i primi strati cotennosi, ave-
va un dito e mezzo di grossezza. Neil' atto dell' incisione uscì una
grande quantità di sangue arterioso fluido, unitamente ad una massa
di grumi del volume d'un pugno. Il sacco Aneurismatico vuotato che
fu, lasciò un intervallo maggiore di prima fra il punto della com-
pressione, e l'angolo superiore dell'incisione; quindi col favore di ciò
prolungai il taglio superiormente sino alle dita di quello che compri-
meva l'arteria ; e ciò a motivo di iscoprire meglio il luogo della cre-
patura dell' arteria , il qual luogo io non aveva potuto veder bene at-
traverso il sangue che inondava quella cavità. Fatto ciò, introdussi per
la crepatura dell'arteria Femorale l'estremità di una sonda ad oggetto
d'alzare l'arteria stessa quanto più mi fosse stato possibile per legar-
la con esattezza; ma la perdita di sangue mi fece accellerare l'appli-
cazione dell' allacciatura . Colla guida del tatto , e stringendo fra le
mie dita la sonda e 1' arteria , passai 1' ago dietro la medesima arteria
tenuta alquanto sollevata. Tirai indi in allo le estremità dei nastrino,
e premendo col mio dito l'arteria contro l'ansa, il sangue si arrestò.
Sopra questa legatura ne collocai un altra di riserva. Strinsi l'arteria
Colf interposizione dello stromcnto Presse-artére, e sotto del sacco
feci una seconda allacciatura con nodo doppio, perchè mi sembrava
che refluisse del sangue dal basso in alto . Strette codeste due lega-
ture non comparve più sangue nel sacco Aneurismatico , che fu ri-
empito di filaccie molli , e coperto d'una faldella spalmata di balsa-
mo d' arceo . Lo stromcnto Presse-artére, che era rimasto nella prima
ferita praticata nella metà della coscia , siccome inutile, fu levato .
Il malato, malgrado la speditezza dell'operazione perdette una sì
grande quantità di sangue, che cadde in uno spossamento mortale,
e dopo otto ore cessò di vivere . Dalla sezione del cadavere si ebbe-
ro i seguenti risultati. 1. L'arteria Femorale profónda, la quale si
stacca dalla Femorale comune ordinariamente a un pollice c mezzo,
o a due pollici dall' arco crurale, prendeva origine in questo sogget-
to dalla Femorale comune a dieci linee soltanto dall'arco crurale.
La Femorale profónda, come d' ordinario si trova , dava origine alle
due arterie Circonflesse, le quali avevano in questo soggetto un dia-
metro maggiore del consueto. Il tronco della stessa Femorale profon-
da era eguale in diametro a quello della Femorale superficiale. Le
Articolari arterie superiori del ginocchio erano del pari dilatate ma-
nifestamente più dei solito. L'arteria Femorale profonda era ineren-
Aneurisma vero ; polche ne aveva tutti i caratteri . Eragli comparso
questo male sei mesi prima sotto la forma ermi picciolo tubercolo
situato sui tragitto dell'arteria Femorale, a cinque dita di traverso
sotto della piegatura della coscia . Il quarto giorno dall' ingresso del
malato nello Spedale, il tumore non cessando dal fare dei progressi,
radunai, scrive Descfumps , nove Chirurgi a consulta , Alle», Bra-
sdor , BOYER j CORVISARD , CuLORIER , MàMCWISS > PeLLETAN , PeR<JY ,
Thouret. Dopo l'esame del malato, proposi la legatura dell' arteria
Femorale da farsi sotto del sacco Aneurismatico, facendo riflettere
quanto malagevole cosa sarebbe stato il comprimere P arteria sopra
del tumore d' una maniera sicura , e stabile per tutto il tempo dell'o-
perazione , come altresì di poter prolungare 1' incisione del tumore
tanto in alto, ed in vicinanza del luogo della compressione, quanto
fosse stato di bisogno per iscoprire convenientemente I arteria, e far
passare una legatura fra due canali arteriosi di tanta rilevanza , e
cosi vicini l'uno all'altro, come sono l'arteria Femorale superficiale,
e la profonda. Furono posti in conto anco i pericoli d'una perdita di
sangue considerevole in un malato già assai debole, e sessagenario .
In vista appunto di queste circostanze, io proposi la legatura dell'ar-
teria da instituirsi sotto dell' Aneurisma, nella fiducia , che il sangue
ivi arrestato si sarebbe coagulato nel sacco Aneurismatico, e di là
all'insù sino all'origine dell'arteria Femorale profónda. Dopo un'ora
di discussione, raccolti i voti , tre furono in favore dell'incisione del-
l' Aneurisma, e sei per la legatura dell'arteria da farsi sotto dell'A-
neurisma. Disposto l'apparecchio, intrapresi l'operazione in presenza
dei sopra nominati Chirurgi. Feci sul tragitto dell' arteria Femorale,
al disotto del tumore, e verso la metà della coscia, un'incisione lun-
ga due pollici e mezzo circa . Tagliali i tegumenti , e .,l'aponevrosi
del Fascialata , mi proponeva di sollevare il muscolo sartorio , che ,
come si sa , ricopre ivi l'arteria Femorale. Cercai in quel luogo per
qualche tempo I' arteria Femorale , ma inutilmente ; prolungai l'inci-
sione un poco più all' insù, ed allontanando , e scostando le fibre
muscolari verso l'interno della coscia, seguii l'andata del muscolo
adduttore grande, lungo il quale scorre il cordone dei vasi della co-
scia . Cercai di nuovo 1' arteria nella sede che essa suole occupare
naturalmente, ma non mi fu possibile di sentire la minima pulsazione
prodotta da essa. Parecchi replicarono le stesse ricerche, e tutti
senza successo . Fu preso l'espediente di cercare altrove ì' arteria
Femorale . Uno dei Chirurgi portò il dito nel fondo della piaga
verso la sede dell' Aneurisma , e gli parve d' aver trovata V ar-
teria verso la parte interna della coscia sotto il muscolo sartorio .
Isolai questo muscolo : ma ciò pure fu una misura inutile , e nessu-
na pulsazione si manifestò sotto il dito dovunque fu portato . Per
osservare con più di precisione il fondo della ferita, fu proposto di
troncare il muscolo sartorio . Malgrado la mia ripugnanza , ho cedu-
to alle istanze ; ma ciò pure fu eseguito senza profitto. Finalmente
tornammo alla nostra prima idea ; cioè che l'arteria non avesse pun-
to cambiato di posizione. Un filetto nervoso che suole accompagnare
l'arteria Femorale, e che io aveva tagliato per risparmiare al malato
dei vivi dolori, che egli provava al ginocchio ogni volta che si toc-
cava a codesto filo nervoso, mi confermò in questo pensiero . Passai
un ago sotto il luogo dove noi eravamo persuasi che fosse il cor-
done dei vasi femorali , e per maggior sicurezza compresi neh" ansa
una porzione del muscolo adduttore grande. Trapassato quindi il na-
strino, uè alzai le estremità, e portai il dito sulle parti comprese nel-
l'ansa, per osservare se il sangue riempiva, e distendeva l'arteria;
ma nulla di tutto ciò è accaduto. Non pertanto strinsi la legatura ,
servendomi dello stromcnto Presse-artére, e sopra questa legatura ne
collocai un'altra di riserva. Il malato perdette meno di tre once di
sangue in tutta questa operazione . Introdussi poi una picciola faldella
di filaccic nel fondo della ferita , e feci fomentare la gamba , ed il
piede mediante i sacchetti ripieni di sabbia calda . Ad ogni modo il
malato si è trovato assai indebolito a cagione della lunghezza della
operazione, la quale aveva durato quasi un'ora, ed a motivo dei do-
lori acerbi occasionati dalla distensione , e dagli strazj durante le
replicate ricerche per rinvenire 1' arteria Femorale . I progressi del
tumore però continuarono come prima. Il giorno i5 e 16 il tumore
era pervenuto sin presso l'arco crurale, ed incominciava ad illividire
nella sommità, quantunque la coscia, e la gamba conservassero il
loro caforc naturale, e la coscia fosse poco dolente, ancorché al-
quanto gonfia. Il dì 16 fu rimossa una porzione dell' apparecchio ,
e fu stretta la legatura, che si era alcun poco rilasciata. Nel le
cose furono trovate come erano nel giorno precedente; il polso però
era frequente, picciolo, contratto. Nella notte dal 17 al 18 il mala-
to accusò più di dolore che di consueto nella coscia , e si querelò
più particolarmente d'un dolore sordo nell'Aneurisma, il volume del
quale non cessava d'aumentare. Visitai il malato di mattina a un'ora,
e trovai un infiltramento sensibile lungo il lato esterno della coscia
senza durezza . L' Aneurisma continuava ad essere circonscritto . il di
18, quarto giorno dopo l'operazione, noi abbiamo esaminato il ma-
lato con tutta quella diligenza che esigeva la di lui situazione . L' A-
neurisma, come dissi , aveva continuato a fare dei progressi ; le pul-
sazioni in esso erano manifeste; la coscia , e la gamba tumide. Tutto
queste circostanze provavano in una maniera evidente , che la lega-
tura fatta sotto dell'Aneurisma non aveva prodotto l'effetto per cui
era stata instituita. L'aspetto del malato prometteva assai poco . Il
polso picciolo , contratto, frequente, Y età grave , unitamente a tutti
gli altri motivi, che io aveva numerati in occasione della consulta-
zione, controindicavano una seconda operazione, che però le critiche
circostanze del malato esigevano che si praticasse, se non volevasi
abbandonare ad una morte certa , e pronta . Fu deciso per l'incisio-
ne dell'Aneurisma; locchè fu eseguito lo stesso giorno 18, quattro
ore dopo mezzodì, in presenza dei Chirurgi Marignes , e Valentin .
Fu approntata una compressetta stretta , ed un po' lunga fissata sulla
estremità d'un manico, perchè avesse il doppio vantaggio di occupa-
re poco spazio , e di essere tenuta stabilmente in sito sull' arco cru-
rale da un Ajutantc forte , ed intelligente . Un altro Ajutante fu si-
tuato vicino al primo per secondarlo, e rimpiazzarlo occorrendo .
Collocata la compressetta sull' arteria Femorale alla sua uscita dall'ar-
co crurale , aprii il tumore dal suo terzo superiore in basso . Il sac-
co Aneurismatico, compresa la pelle, ed i primi strati cotennosi, ave-
va un dito e mezzo di grossezza. Neil' atto dell' incisione uscì una
grande quantità di sangue arterioso fluido, unitamente ad una massa
di grumi del volume d'un pugno. Il sacco Aneurismatico vuotato che
fu, lasciò un intervallo maggiore di prima fra il punto della com-
pressione, e l'angolo superiore dell'incisione; quindi col favore di ciò
prolungai il taglio superiormente sino alle dita di quello che compri-
meva l'arteria ; e ciò a motivo di iscoprire meglio il luogo della cre-
patura dell' arteria , il qual luogo io non aveva potuto veder bene at-
traverso il sangue che inondava quella cavità. Fatto ciò, introdussi per
la crepatura dell'arteria Femorale l'estremità di una sonda ad oggetto
d'alzare l'arteria stessa quanto più mi fosse stato possibile per legar-
la con esattezza; ma la perdita di sangue mi fece accellerare l'appli-
cazione dell' allacciatura . Colla guida del tatto , e stringendo fra le
mie dita la sonda e 1' arteria , passai 1' ago dietro la medesima arteria
tenuta alquanto sollevata. Tirai indi in allo le estremità dei nastrino,
e premendo col mio dito l'arteria contro l'ansa, il sangue si arrestò.
Sopra questa legatura ne collocai un altra di riserva. Strinsi l'arteria
Colf interposizione dello stromcnto Presse-artére, e sotto del sacco
feci una seconda allacciatura con nodo doppio, perchè mi sembrava
che refluisse del sangue dal basso in alto . Strette codeste due lega-
ture non comparve più sangue nel sacco Aneurismatico , che fu ri-
empito di filaccie molli , e coperto d'una faldella spalmata di balsa-
mo d' arceo . Lo stromcnto Presse-artére, che era rimasto nella prima
ferita praticata nella metà della coscia , siccome inutile, fu levato .
Il malato, malgrado la speditezza dell'operazione perdette una sì
grande quantità di sangue, che cadde in uno spossamento mortale,
e dopo otto ore cessò di vivere . Dalla sezione del cadavere si ebbe-
ro i seguenti risultati. 1. L'arteria Femorale profónda, la quale si
stacca dalla Femorale comune ordinariamente a un pollice c mezzo,
o a due pollici dall' arco crurale, prendeva origine in questo sogget-
to dalla Femorale comune a dieci linee soltanto dall'arco crurale.
La Femorale profónda, come d' ordinario si trova , dava origine alle
due arterie Circonflesse, le quali avevano in questo soggetto un dia-
metro maggiore del consueto. Il tronco della stessa Femorale profon-
da era eguale in diametro a quello della Femorale superficiale. Le
Articolari arterie superiori del ginocchio erano del pari dilatate ma-
nifestamente più dei solito. L'arteria Femorale profonda era ineren-