LIBRO TERZO CLIII
*
ti diuersi modi & ordini si potriafabricaresicpra lapianta qui alato ncndimeno per e sjèrquesio luogo di piacere mi è pai fa
per piu uaghefifa farlo di opera ^orinthia, ne mi asfaticato in trattare de le mifare, ne circa le altere, ma nel quarte libo ne
l’ordine Connthio a carte. LVL si trouerà un trattato, chesi/pplira per quefie mifare col buon giudiciodel’ Architetto. 1 pera
cheinquefia faccia non ui è seortio alcuno, per ilqualsie pojsnoper ciascuno conojcer leloggic date facciepiane, io dira inserita
tura, li due lati da le bandepiu eleuati s’intendono hauer le colonnepiane dibasso rilicuo,da basfo ad alto, la parte di meso che
è piu bassi, s intende loggia sopra loggia, le colonne de lequali uogliono essere tonde, & il medefimofarà da lifanchi .Si patria anchora siprale
loggiefarui un lasiregato, osalegiatodi buone lasire ben commijsedi bonijjimisiucchi, resluente alepioggie, con isuciparapettide la ifiessi cera
ntcedel primo ordine,e cosi la fata di mezpcon le quattro camere del secondo ordine haueria miglior luce di quella di fatto. Per due risletti he fata
to quellefinejlrepicciole sopra legrandi del primo ordine, l'uno fi è che udendo lesinesire di tal basfa&a, che l’huomofiando a sedere possi uedea
re fasori commodamcnte juiene a rimanere troppogran sfatio da leprime finestre al cielo de le flange. Icqudl faria tenebrefa, e cofi le dette finea
srette danno maggior luce a la sola : l’altro rifletto è, che le camerepresso lafata non uogliono essere dì quella altera : ma si potranno ame^are,
per ilche queUefineflre faruirannoper i menadi. Di molte altre cofe si pctria trattare, lequali faranno ne l’arbitriode l’Architetto, perche in quefie
uolume ho uefato trattaresidamente de le inuentioni. ma nel sitto libro de le habitationi io tratterò di tutte le particularita disfusornente,
i
I
1
I I lì.