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Serlio, Sebastiano
Il Terzo Libro Di Sabastiano Serlio Bolognese, Nel Qval Si Figvrano, E Descrivono Le Antiqvita Di Roma, E Le Altre Che Sono In Italia, E Fvori De Italia — Venetia, 1544

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https://doi.org/10.11588/diglit.1691#0154
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TRATTATO DI ALCVNE COSE MERAVD
GLIOSE DE L’EGITTO»

Eramentc le cofe degliantichi Romani sono merauigliose
a gliocchi noslri : ma chi potejsè uedere le cofe de i Grcz
a , lequali homai sono tutte estinte, e d e le cui fpoglie
Roma, c Venetia ne e molto adorna ; forsè chesuperaz
riano le cose de i Romani. Ma che diremo noi de le ma
rauiglioftfstme cose de l'Egitto,lequali paiono piu toflo sogni e chimere-, che
cose uere 1 nondimeno, perche Diadoro Siedo confi ssà di hauerne ueduto
alcuni ueltigi ; mi fa credere chefajsiro uere, e fra l'altre cose mirande egli
narra di unasepoltura di un Re d’Egitto nomato Simadio,ilquale ne igra
di e genero sifatti non hebbepari. Era adunque quella fepoltura la piu fa*
perba, c piu mirabile, che mai per altro Re edisicatasijse : la cui grande fa
fa era dieci ssadi, che ridotti ne la nossra mi sura, sono un miglio, & un
quarto. Primieramente la porta fua era ornata di uariata, e bella pietra,
dentro laquale era uno andito di lunghezza di due giugeri : che sino brac
cia.ccxx.elasua altezfa era cubiti,xlv.nelcapo del quale andito si trouaua
un perifilio, cioè un cortile quadrato con le sue loggie intorno, & ogni log
già era lunga quattro giugeri, chesonobraccia, ccccxl. nelequal loggiein
luogo di colonne erano animali in un pezfadi pietra{colpiti ,l’altezfa de
iquali era braccia, xvi.sipra diquefi in luogo d’architraue erano pietre
larghe due paflà, & erano ornati di uariate felle di azjcrrooltramarino.
eraui anchora un’altro andito sienile al primo, ma di scoltura piu grassai
mente ornato, a l’entrare del quale si uedeuano tre gran satue di marmo,
opera di Menon, l’una de lequali sedeua, e la misura del suo piede pafsaa
ua braccia.vii. onde di grande zfapassaua tutte l’altre satue di Egitto,
Appre/so quella erano due altrefatue, che di altezfa non giungcuano al
ginocchio de la prima : l’una a la figliuola, l’altra a la madre di Simandio
eradicata . Ques’ opera non filo perla grandezfafa ammiranda ; ma per
mirabili arti, e per uariesirtidi ndtura di pietre fa eccellente-, quando fra
tanta mole, ne fosfara di forte alcunafi uedessie, ne macchia in alcun luogo
di lei pietraJòsse, ilsuo sritto diceua, IO SON SIMANDIO RE DE
I RE , SE ALCVNO DESIDERA CONOSCERE QVALE IO
SIA' STATO , E DOVE HOR GIACCIO GRANDEMENTE
TRAPASSI ALCVNE DE L’OPERE MIE. Vi è dncboM un ab
tra fatua tutta di un pezZP, de la madre di Simandio :& è in altefaa
braccia,xx. laquale hasopra la tefia trefegni regy, per dimollrare si essir
figliuola,moglie, emadre diRe. Oltra passàndo la porta ui è ursaltropea
nsilio, ma piu nobile del primo, per le uarie {colture che uisino, nel quale
si uedeua {colpita la guerra fatta da Simandio contra di Battriani rebetli,
a iquali li sigliuoli del Re signoreggiauano, contrade quali condujsi uno
essircito di.cccc. mila persine, e.xx. mila caualieri, ilquale era diuiso in
quattro battaglie.TU e la primaparte erascolpito l’ajsedio de la città da quel;
la parte, che la bagna il siume te poi si come combattendo il Re con una
parte de i nemici, con l’aiuto d’un suo leone domeflico, al principio de la
battaglia hduea poso gli nemici infagd. Si uedeuano ne la feconda parte
i prigioneri con le mani, e con igenitali tagliati, cofe dal Re condotti, uo;
lendo inferire quelli essir fati di animo uile, e di corpo debile1. Erano ne
la terza parte, con uarie scolture & ornate pitture ritratti lisacrifici, & il
triompo del Recuperatigli nemici. Vedeuansi poi ne la parte di mezfi due
gran fatue integre dialtezza di braccia.xxvì. l’una, alequali deperitila
Ho si andana per tre anditi. Apprejfe quelle figure era una casa eleudta
sipra colonne, ogni lato de laquale dal piede eraduegiugeri,che sonobrac;
cia.ccxx. e ui erano dentro assai Hatue di legno, rappresientando quei,
che ne le caufe dubbie dijputando diseordano., onte asfettano il parer di
quelli,che ne igiudicii danno le fententie : liquàli erano trenta, nel mezp
de iquali sedeua il principe per giudicare, dal collo del quale pendeua una
immagine'de la ucrita,laqualhaueuagliocchi ferrati,&haueua intorno un
granfajcio dilibridequali immagini uoleano inferire ligiudici douer ejsere
integri,&ilpretore fedamente guardare a la uerita. Lasiciando quefloluoa
adietro, pur ne la detta casa fe ritrouaua una sola, che da ogni lato ui
'erano molte HanlSi ne lequali erano apparate diuerfe farti di cibi per man;
giare t douepiu eminente de glialtri era {colpito, e di uarii colori ornato il
Re, itqualfaceud osferta, e dono a Dio di tutto l’oro,&argento, che ogni
anno haueua da i tributarli riscojso : laqual siamma tutta ridotta in argento


tra sritta tre milioni, e ducento mila mine, Dopo feguitaua la libraria ne
laquale era fapra sritto ANIMI MEDICAMeNTVM , cioè la medici;
na del’animo.Seguiuano poi le immagini di tutti i Deidi Egitto,& i doni
da ejsergli offerti, fecondo che a ciascun d’esfe piu aggradi fece.Poco piu ola
tra fi uedeua Ofiri, e glialtri Re,che dominarono Egitto, pur che hàuejsiro
giouato a la ulta de mortali, quando ne l’infegndrgli isacrficiidiuini, &
ancho pergiuflitid seruata f raglialtri huomini• A l’ultimo de la cafa già
detta era uno edisicio regio, neiquale erano, xx. letti siltrati a Gieue & a
Giunone : ne la parte di {opra del quale erano le fatue del Re Simandio,
& iui era fepolto il corpo suo. D’intorno a quesso edificio erano piu Han;
fatte, ne lequalisi uedeuano dipinti tutti glianimali atti a lifacrificii d’Egit
lo, liquali tutti ascendeudno uerso la detta fepoltura, laqual era circondata
da un gran cerchio d’oro : il circuito del quale era. ccclxv. braccia, & era
un braccio digrojfizfa : nelqual cerchio per ogni braccio era deferitto un
di de l’anno,& il nafcere,& il tramontar de le Itclle,&il lorosignificato,
fecondo la dottrina Egittia. Si dice che il detto cerchio fa portato uia al tem
pOjche Cambife eli Perfi dominarono in Egitto. e quellasepolturadelgra
Simandio non {blamente fa la piu ricca di tutte le altre ,madi artificio ana
chorapiu eccellete. Fu dopo molti anni Mirii Re in Egitto,ilquale in Mensi
edificò il Propileo uerso tramontana, opera fra tutte l ’altre piu eccellente.
Quello mede simo Re fa quello,che poco piu d’un miglio siori di Menfi caa
uò un lago di marauigliofa utilità,&incredibile per grandézza d’opera ;
perchefagrande tre milafei cento ssadi, che sono miglia quattro cerilo cinz
quanta,c di altezza in molti luoghi era prosondo cinquanta ulne,cioè cinz
quanta udite quatol’una e l’altra man del’huomo si può fèdere.talmete
che chi aucrtifee ala utilità donataa tutto l’Egitto, & a lagràdcffla de la
cofa,&ala prosondità, & intelletto del Re, con tutte le lode nonfipotria
lodare a pieno. Con siltrando adunque il Re Miri; il decrefccnte del Nilo
e siere incerto,CT inviabile : e chefecondo tal decrefeente la terra produchi
bene,e male i frutti; cauò il detto lago, ouero s agno, ricettacolo de le inon
dationi del Nilo : accioche crefeendo{opra modo , le acque celiando alte
oltra’l {olito sola terra, lapatria feua non diuenissè inutile .Et anchora che
per difetto di acqua i frutti de la terra no meri faro; fece unasosfa dalfiuz
me al lago, lunga Fladi ottantacinque,che sino miglia dieci,e meso,e proa
sonda cento fessanta braccia: peri aqual{osfa l’acqua delfiume tolta,e data
conferirà utile, & abondante il paefet e ciò col melodi unferraglio a la
bocca dela so/sà, non già fensagrandefoefa t perche non si apre, ne{ferra
mai,che non ui interuenghifpefadi cinquanta talenti. Quesso{lagno era
in e fière al tepo di Diodoro Siedo ; e si chiamaua Miride da l’autor Miris t
Hqual nel mczp ui lasciò un luogo eleuatofiori de l’acque, neiquale edificò
lasua fepoltura, co due piramidi di altezza d’uno fadio,!’una per fe sai tra
per la moglie,{òpra de lequali collocò due llatile di pietra, che fedeuano in
trono.equsso tuttofece, perchepefatua col melodi tali operealapollerita
lajciar de lasua uertù memoria immortale .Miris ouerMaronedopo molti
annifa Re d’Egitto ; ilquale si edificò un monumento, e chiamollo Labez
rinto , edificio certo marauigliofa non tanto pc r la grandezza de l’opera ;
quato anchoraper l’arte difsicile da ejsere imitata : perche a chini entraua
no e?a facile il ritorno, fencn co guida buona. Dedalopoi ritornato in Egit
to, è marauigliatofi di quell’opera,pigliatala sorma di quesso;nefece un ta
le in Creta al Re Minos: ilquale a nof ri tempi, oper malitiadi huomini,
o per il tempo è ruinato-.quel d’Egittosino alprefente integro dura. Chemi
dopofette altri Regnò in Menfi,e fa quello, che fece la maggior piramide :
■laquale è annumeratafra le fette opere merauigliofe del mondo,13“ è lungi
da Menfi'uerso Libia lladiccnto uenti,chesine miglia quindici,e dalNilo
Fladi quarantacinque, che sino miglia cinque,e mezoi làquale per artificio,
egi ddezza d’opera redeua Flupido chi la miraua.quesapiramide era qua;
drata.lo flatiosuo ne la bafe era per ciafeu lato iugeri sette, che sino braccia
fettecento e Ixx. & era alta iugeri fai,che sino braccia noue ceto sessànta.
la cima erapoi bracciafessanta cinque,laqual machina era tutto difajso du
riflimo,e dtfficildalàuorare, ma durabile in eternodiqual fassi dicono essir
ui ssati condotti fin di Arabia, e farono possi in opera con li argini : perche
atlhora no erano anchora trouatigHHrumentiper ilfabricare t opera certo
merauigliofa,tantopiuper esfir nel me'jo di paese arenoso, neiquale non è
pur forma di argini, ne uelligio di pietre iui mai tagliate,tato che nò dagli
huomini,ma da li Dei ben pare una tal mole cssèresata cópofa.Dicono,che
d fornir quessa machina uifaron deputati trecciofessànta milabuomìni: liz
quali.
 
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