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Serradifalco, Domenico LoFaso Pietrasanta di
Le antichità della Sicilia (Band 1) — Palermo, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.3399#0082
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quenza greca e latina, ed alla sua scuola addottrinavasi il famoso

triumviro M. Antonio(512), Cecilio da Calacte scrivea sotto Augu-
sto sull'eloquenza sublime, e sugli avvenimenti della Sicilia(3i3),
e ne' tempi medesimi Ninfodoro da Siracusa fioriva nella storia,
e nella geografìa(314). Apuleo Celso da Centuripe, celebratissimo
medico , e Lupo poeta, erano i primi a scrivere in latino sotto
l'impero di Augusto(315). Filonide da Catana avea grido di fa-
moso Oftalmico, ed era precellor di Paccio Antiocheno, che viveva
al tempo di Tiberio (5i6). Alcimo avea nome di famoso storico
sotto il governo di Vespasiano e di Tito (317), e nella stessa epo-
ca fioriva Eumaco, celebratissimo musico, ed autore della Perie-
gesi (318). Giulio Frontino anch' egli Siciliano , siccome credesi,
componeva due libri su gli acquidotti di Roma, regnando Ner-
va(3i()). Tito Giunio Calpurnio era celebrato buccolico al tempo
di Caro: Flavio Vopisco da Siracusa scriveva la storia Augusta :
Giulio Firmico Materno dettava un libro sull'Astrologia, e sull'er-
rore delle profane religioni, dirigendo l'opera sua agl'imperatori
Costanzo e Costante. E per tacer di tanti altri, che lungo sarebbe
il ricordare, nomineremo in ultimo il solo Diodoro, che per ec-
cellenza venne detto il siculo : il quale imprendendo a scrivere
la storia universale di tutti i popoli , da' tempi più remoti fino
all'età in cui viveva, mostrò qual vasto e gagliardo intelletto sor-
tisse dalla natura; quindi è sommamente da compiangere la grave
perdita, che ha fatto il mondo, della più parte de' libri che la sua
storica biblioteca componevano. Ciò non pertanto da quello che
si possiede, pienamente conoscesi la grande sapienza di Diodoro,
il quale insieme ad Empedocle e ad Archimede mostrerà sempre
alle genti qual tempra di uomini ha dato, e può dare la Sicilia.

Anlicli. della Sic. Voi. 1.

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