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Serradifalco, Domenico LoFaso Pietrasanta di
Le antichità della Sicilia (Band 2) — Palermo, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.3400#0104
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( IOO

luci si vedea come alla Gorgone.TZ/af/.VHJjV.S^D- |

Quella con che descrive lo scudo di Aga-
mennone.

Tri S'aiti ^ev Togyò* (SXosovpóùiris èsrs^o,vaóro
Asivòy Jepjtojots'yri irepi Sé AeÌjj.05 <&Ó/3o<jts
(Iliad. XI, v. 35 e 36).

E finalmente quando Ulisse sceso nell'averno
prega Proserpina d'inviargli la testa della Gorgone

Myi [/.oi Topysii\v ks^ouXw Seivoio ws'Xóipov
E£ »iSos iré[A-\£iev àycn.vr\ Ilèfaeqoitsi*

) erae prese una pallida paura, che la gorgonea
» testa a me d'orrendo mostro non ne mandasse
j> da Plutone l'inclita Proserpina ( Odiss. XI,
v. 633 e 634).

Non ci è noto, che altri prima di Esiodo abbia
narrata l'impresa di Perseo contro la Gorgone
(Ilesiod. Theog. v. 280), e quindi è ch'ei tiensi
per inventore di questo mito ( Scoi, venet. ad
Iliad. R. v. 36 ). I poeti vi aggiunsero poscia
la circostanza, che Minerva posta avesse sull'egida
la testa di Medusa donatale da Perseo, supposi-
zione, cui forse avran dato argomento le qualità
attribuite da Omero non meno all'egida che al
capo della Gorgone. I Chemmili tenevano per
antichissima tradizione che Perseo, recando in
Libia la testa di Medusa, visitato avesse la loro
città (Herod. lib. II. e. 91 ); e Pausania (Corint.
e. 21) riferisce che in Argo, e propriamente
ov'era stata sepolta la testa di Medusa, era vi la
tomba di Perseo Gorgone.

Questo subielto vedeasi rappresentato in bronzo
da Mirone nell'Acropoli di Atene ( Pausan. lib. I,
e. 23 ), e forse di questo intende dire Plinio
nel lib. XXXIV, e. 8. Esso vedeasi pure scol-
pito nel trono d'Esculapio in Epidauro ( Pausan.
lib. II, e. 27 ), e probabilmente in modo con-
simile sulla cassa di Cipselo, paragonandola
almeno ad un altro monumento dell'arte pri-
mitiva, al basso-rilievo in terra colta cioè della
isola di Melos pubblicata dal Millingen [Ano.
uned. mori. p. II, tav. II, pag. 3), benché
sulla nostra nietopa si osservino con più fedeltà
conservati i caratteri della favola d'Esiodo.

(i36) Questo elmo era opera de Ciclopi, che
nella guerra contro i Titani ne feron dono a

)

Plutone (Apollod. lib. 1, e. 2). Esso avea la
virtù di rendere invisibili quanti lo portavano
(id. lib. Il, e. i), e vien da Omero attribuito a
Minerva, quando involossi alla vista di Marte
Iliad. lib. V, v. 8|.'i). Allorché Perseo dirigevasi
a combatter Medusa, lo ebbe in dono dalle ninfe,
e compiuta per mezzo di esso l'impresa, venne
a capo di sottrarsi dalla vista di Steno ed Euriale,
che lo inseguivano per vendicare la morte della
infelice sorella ( Apollod. 1. e —Pherccid. apud
Schol. Apoll. Rhod. lib. IV. v. 1091. e idi5).
Coperto di questo elmo mirasi Perseo in una
medaglia di Amasia in Paflagonia (Fasbroke En-
cyclope. des ani. medaill. des peupl. XI pi. 4.0).

(137) Nel recarsi all'impresa contro Medusa,
Perseo ebbesi in dono dalle ninfe gli stivaletti
alati (Apollod. lib. II, e. 4), benché Eratostene
a lui li voglia donati da Mercurio, come da
Vulcano la falce ( Eratost. catesler. e. 22). Se-
condo Artcmidoro (libro IV, e. 65), Mercurio
donogli soltanto uno de' suoi stivaletti.

(i38) A noi pare indubitato che questi car-
tocci, i quali in vece delle ale, vediam di sol-
vente alle piante di Perseo, di Mercurio e di
Apollo, voglian rappresentar talaria. Della qual
cosa par che ne appresti prova evidentissima la
figulina da noi illustrata e resa, già son tre anni
di ragion pubblica ( V. Illusi, dì un antico
vaso fittile per Domenico Io Fasoetc. Pai. i83o).

(139) L'Angel (Metopes of Selinus p. 44)
vorrebbe ravvisare su questa figura un egida,
ma noi non siamo stati fortunati al par di lui
per iscoprircela.

(r4o) Ferecide, nel citato luogo riferisce che
Minerva, onde premunire l'eroe contro lo sguardo
pietrificante della Gorgone, il donò di uno spec-
chio, sul quale riflettendo l'immagine di Medusa,
ei potesse ravvisarla senza pericolo.

Apollodoro però 1. e. dice, che a tal uopo
diedegli questa dea un lucidissimo scudo di
rame.

In una medaglia di Sebaste, nella Galazia,
vedesi rappresentata, come sulla metopa selinun-
tina, la morte di Medusa; e Perseo, che anche
su quel tipo sta in mezzo alla composizione,
nell'atto di compire l'impresa volge lo sguardo
 
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