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( 89 )

sempre nell'animo il pensiero di cacciare i Cartaginesi dalla Si-
cilia, e volendo accrescere la sua flotta » alzò nel porlo cento ses-
santa baracche (Ne&rouwi) alte ciascuna a tenete al coperto due navi,
e ne rislaurò di vecchie i5o per lo slesso uso » (i5(i). Or queste
baracche essendo slate costruite accanto alle i5o divenute già
vecchie, pare non doversi dubitare esser elleno state nel porto
grande , e nel sito indicato col n° 12 , dove , siccome abbiamo
mostralo nella precedente tavola, erano li Ndbowot de' Siracusani.
Al che si arroge che , secondo Diodoro , il Porto piccolo non
potea contenere oltre a 60 triremi.

Il n° i3 indica il Foro. Leggesi in Plutarco che Dione volendo
liberar Siracusa dalla tirannide di Dionigi II, venne con una mano
di armati in Minoa, ed ingrossato l'esercito giunse al fiume Ana-
po, lontano 10 stadi della città ; e dopo aver sacrificato al Sole
nascente, entrò per le porte Menelidi, e quindi traversò l'Acra-
dina. » Presso la rocca e 1 Penlapoli erariali orologio a sole ben allo
ed esposto alla vista di tulli, fattovi costruire da Dionigi, e Dione vi.
salì sopra, e di là parlamentò esortando i cittadini a tener ben ferma
la libertà » (i5y). Or siccome Diodoro, narrando con circostanze
consimili il medesimo fatto, dice che Dione venne al Foro, e
quivi arringò i Siracusani (i58), cosi ne segue i'no l'indentila tra
i Pentapoli di Plutarco , ed il Foro di Diodoro , che forse era
pure con questo nome addimandalo a cagione di cinque porte
per cui vi si entrava; 20 che questo Foro era vicino alla rocca
siccome l'abbiamo segnato; 5° finalmente, che l'orologio solare
innalzato da Dionigi, e dal quale Dione parlò a' Siracusani, era
nel Foro dove al 11° \l± fu da noi indicato (i5c)).

Da due passi di Diodoro ricavasi che innanzi alla Rocca, e a
difesa dell'Acradina , innalzarono i Siracusani una muraglia di
molte porte fornita. » Era ivi un muro, che andava dall' una all'altra
parie del mare, opera fatta innanzi da. Siracusani. Questo i soldati
di Dionigi invasero, con grande e leiribile rumore (160), e poco dopo
Nipsio (il quale custodiva la rocca) bramoso di risarcirsi dalla rotta
avuta, all' improvviso attacca il muro di recente costruito da' Siracusani,
e fa dirizzarvi le scale a tal uopo preparale , coli' ajulo delle quali,
i più valorosi de suoi trascendono, ed uccise le guardie apwn le porte
ed occupano il Foro , donde si sparsero nella città mettendo tutto a
ruba ed a sacco » (161). Per le quali cose noi abbiam situato
Anlieh. della Sic. Voi. IV. 25
 
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