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questo muro nel luogo segnato co' n" i5. i5, come quello che
riunisce le due circostanze di esser vicino alla rocca, e ristretto
fra i due mari sino a' quali, sì dall'uno che dall'altro lato, egli
si distendeva.

Il n° 16 indica la Latomia che oggi addimandasi de' Cappuc-
cini. Più ad occidente incontrasi la chiesa di S. Giovanni sotto
alla quale si apre una vasta necropoli, che merita notabile posto
fra quelle che l'antichità ci ha conservate, essendone tanta l'am-
piezza, che sembra a dirittura una città sotterranea.

L'antico costume pel quale i Greci costruivano i loro sepol-
creti fuori le mura della città; l'esser questa così vicina ad Or-
tigia; le greche iscrizioni (162), e l'arca sepolcrale che ivi si rin-
vennero (i65) , son cose tutte che ci porgon motivo gravissimo
di sospettare che questa necropoli abbiasi avuto incominciamento
sin da' tempi che susseguirono l'arrivo di Archia, e che del pari
delle vaste necropoli dell'Egitto, abbia servito al doppio oggetto
di cavarne le pietre e di sepellirvi i cadaveri. Anzi ci sembra,
pria che l'Acradina fosse divenuta la città esterna, esserne tanto

avanzato il lavoro , che i Siracusani non avendo il cora™io di

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abbandonare un'opera di tanta mole, abbian continualo a farne
uso fino al tempo del cristianesimo, d'onde sortì che le greche
alle latine iscrizioni, e le rappresentazioni del paganesimo a' segni
della religione di Cristo andarono riunite e commiste(164). Riser-
bandoci dunque a dirne più ampiamente quando ne mostreremo
la pianta, ci contentiamo per ora collocarla nella nostra corografia
al n° 17.

I n" 18. 18. 18, additano le mura di Tica ; il 19 il tempio
della Fortuna; e il 20 i sepolcri fuori le mura di Tica.

Poiché Dionigi videsi sicuro del principato, e possessore di Ca-
tana, di Nasso e di Leonlino, mirando sempre alla guerra contro
i Cartaginesi, volle prima accrescere le difese di Siracusa. E perchè
ella non fosse, siccome nella guerra degli Ateniesi era avvenuto,
ricinta di un muro che le togliesse l'uscita alla campagna, con-
siderando che il sito delle Epipoli rispondeva al suo intento de-
liberò di affortifìcarlo, là » dove ora è il muro presso lo Essapilo, per-
ciocché codesto luogo volto a settentrione è scosceso lutto e all' esterno
per l' asperità inaccessibile ». Quindi raccolti sessanta mila ope-
rai, e gran numero di architetti, li distribuì sì oppurtunamente
 
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