TERZA PARTE
ssir ben uniti
alla formatto
limo.
,8
facesse,fà la facciata di casa sua,che è volta su la Piazza, la quale dipinse di chia-
ro oscuro,e deatro vi feceCrotone,e gli altri primi fondatori di quella Città;La-
Crangiudicio onde il Cardinale conoscendo Guglielmo non meno buona persona,che ottimo
ineom^mre, Maestro di quell' arte , gli fece fare nella Pietre di Cortona le finestre della Ca-
icolori ,evt- p&la maggiore, nella quale fece la Natiuità di Chtisto,&i Magi , che l'adora-
„..„ n° ° Haueua Guglielmo bello spirito , ingegno,egrand dima prattica nel ma-
fai';, reggiate i vetri , e massimamente nel dispensare in modo i colori > che i chiari
venrfero nelle prime figure , & i più oleari di mano in mano in quelle , che aro
dauano più lontane, & in quella parte fù raro, e veramente eccellente. Hebbe
poi nel dipingerli ottimo giudicio, onde conduceua le figure tanto vnite, ch'elle
Giuditio nell? s'allontanavano a poco a poco per modo, che non si appiccavano, ne con i casa-
'ùir"H&rie men'i'ne con i pae''ePareualà°dipinte in vna tauola, ò più tosto di rilievo.
Riebbe inuentione , e varietà nella compositione delle storie , e le fece ricche , e
ipiombi,esm molto accomodate, ageuolan 'o il modo di fare quelle Pitture , che vanno coni-
ti che tono messe di pezzidi vetri, il che pareua , & è veramente a chi non hà quella pratti-
molle variato. ca,e deprezza difficilissimo.Disegnò costui le sue Pitture per le finedre con tan-
to buon modo,& ordine,che le commettiture de'piombi,e de'fern,che attrauer-
sano in certi luoghi,l'accomodarono di maniera nelle congiunture delle figure,e
Scaglie di nelle pieghe de'panni, che non si conoscono , anzi dauano tanta gratia , che più
sono ,o Rane nò harebbe fatto il penero,ecosi seppe fare della necessità virtù. AdoprauaGu-
,er ombrare gfe|mo solamente di due sòrti colori,per ombrare que'vetri,che voleua regges-
sino al fuoco; l'vno fu scaglia di ferro,e l'altro scag'ia di rame; quella di ferro ne-
ra gli ombrava i panni, i capelli, & i casamenti;e l'altra cioè quella di rame, che
fa tanè le carnagioni. Si seruiua anco assai d'vna pietra dura, che viene di Fian-
dea, e di Francia, che hoggi si chiama lapis Amotica, che è di colore rodo, e ser-
adonta.
Per imbronire
isAHG il lapis
^mui$&
ve molto per brunire l'oro; E pesta prima in vn mortaio di bronzo, e poi con vn
macinello di ferro sopra vna piastra di rame, ò d'ottone,e temperata a gomma,
in sul vetro fà divinamente. Non haueua Guglielmo, quando prima arrivò Q
Roma,se bene era prattico nell'aire colè,molto disegno, ma conoseiuto il bisoe
gno,se bene era in là con gli anni, si diede a disegnare, e stud are, e così a pocoa
poco le migliorò;quanto lì vide poi nelle finestre,che fece nel Palazzo del detto
imparò a faro Cardinale in Cortona,& in quell'acro di fuori,& in vn'occhio, che è nella detta
m disegno ira Pieve sopra la facciata dinanzi a man ritta , entrando in Chiesa , dou'è l'arme di
solta. papa Leone X. e parimente in due finestre picciole, che sono nella Compagnia
del Giesù,in vna delle quali è vn Christo, e nell'altra vn Sant'Honofrio, le quali
opere sono assai differenti , e molto migliori delle prime. Dimorando dunque,
come si è detto, costui in Cortona , morì in Arezzo Fabiano di Stagio Sasscli A-
Tarlano di retino, slato buonissimo Maestro di fare finestre grandi; onde hauendo gli Ope-
Sta,o buonisi rarjj del Vescouado allogato tré finestre, che sono nella Capello principale,di
,"'" venti braccia l'vna,a Stagio figliuolo del detto Fabiano, & a Domenico Pecori
,resro. Pittore,quando furono finite,e polle a i luoghi loro, non molto lodisfecero a gli
Aretini,ancorché fossero assai buone, e più tolto lodevoli, che nò. Hora autieri-
ne,che andando in quel tempo M.Lodouico Bellichini Medico eccellente,e de'
primi , che governale la Città d'Arezzo, a medicare in Cortona la madre del
detto Cardinale , egli si domesticò assai col detto Guglielmo, col quale quanto
tempo gli avanzava , ragionava molto volentieri, e Guglielmo parimente ,che
dUlhora si chiamava il Priore , per bavere di que' giorni hauuto il beneficio
d'vna
ssir ben uniti
alla formatto
limo.
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facesse,fà la facciata di casa sua,che è volta su la Piazza, la quale dipinse di chia-
ro oscuro,e deatro vi feceCrotone,e gli altri primi fondatori di quella Città;La-
Crangiudicio onde il Cardinale conoscendo Guglielmo non meno buona persona,che ottimo
ineom^mre, Maestro di quell' arte , gli fece fare nella Pietre di Cortona le finestre della Ca-
icolori ,evt- p&la maggiore, nella quale fece la Natiuità di Chtisto,&i Magi , che l'adora-
„..„ n° ° Haueua Guglielmo bello spirito , ingegno,egrand dima prattica nel ma-
fai';, reggiate i vetri , e massimamente nel dispensare in modo i colori > che i chiari
venrfero nelle prime figure , & i più oleari di mano in mano in quelle , che aro
dauano più lontane, & in quella parte fù raro, e veramente eccellente. Hebbe
poi nel dipingerli ottimo giudicio, onde conduceua le figure tanto vnite, ch'elle
Giuditio nell? s'allontanavano a poco a poco per modo, che non si appiccavano, ne con i casa-
'ùir"H&rie men'i'ne con i pae''ePareualà°dipinte in vna tauola, ò più tosto di rilievo.
Riebbe inuentione , e varietà nella compositione delle storie , e le fece ricche , e
ipiombi,esm molto accomodate, ageuolan 'o il modo di fare quelle Pitture , che vanno coni-
ti che tono messe di pezzidi vetri, il che pareua , & è veramente a chi non hà quella pratti-
molle variato. ca,e deprezza difficilissimo.Disegnò costui le sue Pitture per le finedre con tan-
to buon modo,& ordine,che le commettiture de'piombi,e de'fern,che attrauer-
sano in certi luoghi,l'accomodarono di maniera nelle congiunture delle figure,e
Scaglie di nelle pieghe de'panni, che non si conoscono , anzi dauano tanta gratia , che più
sono ,o Rane nò harebbe fatto il penero,ecosi seppe fare della necessità virtù. AdoprauaGu-
,er ombrare gfe|mo solamente di due sòrti colori,per ombrare que'vetri,che voleua regges-
sino al fuoco; l'vno fu scaglia di ferro,e l'altro scag'ia di rame; quella di ferro ne-
ra gli ombrava i panni, i capelli, & i casamenti;e l'altra cioè quella di rame, che
fa tanè le carnagioni. Si seruiua anco assai d'vna pietra dura, che viene di Fian-
dea, e di Francia, che hoggi si chiama lapis Amotica, che è di colore rodo, e ser-
adonta.
Per imbronire
isAHG il lapis
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ve molto per brunire l'oro; E pesta prima in vn mortaio di bronzo, e poi con vn
macinello di ferro sopra vna piastra di rame, ò d'ottone,e temperata a gomma,
in sul vetro fà divinamente. Non haueua Guglielmo, quando prima arrivò Q
Roma,se bene era prattico nell'aire colè,molto disegno, ma conoseiuto il bisoe
gno,se bene era in là con gli anni, si diede a disegnare, e stud are, e così a pocoa
poco le migliorò;quanto lì vide poi nelle finestre,che fece nel Palazzo del detto
imparò a faro Cardinale in Cortona,& in quell'acro di fuori,& in vn'occhio, che è nella detta
m disegno ira Pieve sopra la facciata dinanzi a man ritta , entrando in Chiesa , dou'è l'arme di
solta. papa Leone X. e parimente in due finestre picciole, che sono nella Compagnia
del Giesù,in vna delle quali è vn Christo, e nell'altra vn Sant'Honofrio, le quali
opere sono assai differenti , e molto migliori delle prime. Dimorando dunque,
come si è detto, costui in Cortona , morì in Arezzo Fabiano di Stagio Sasscli A-
Tarlano di retino, slato buonissimo Maestro di fare finestre grandi; onde hauendo gli Ope-
Sta,o buonisi rarjj del Vescouado allogato tré finestre, che sono nella Capello principale,di
,"'" venti braccia l'vna,a Stagio figliuolo del detto Fabiano, & a Domenico Pecori
,resro. Pittore,quando furono finite,e polle a i luoghi loro, non molto lodisfecero a gli
Aretini,ancorché fossero assai buone, e più tolto lodevoli, che nò. Hora autieri-
ne,che andando in quel tempo M.Lodouico Bellichini Medico eccellente,e de'
primi , che governale la Città d'Arezzo, a medicare in Cortona la madre del
detto Cardinale , egli si domesticò assai col detto Guglielmo, col quale quanto
tempo gli avanzava , ragionava molto volentieri, e Guglielmo parimente ,che
dUlhora si chiamava il Priore , per bavere di que' giorni hauuto il beneficio
d'vna