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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0114

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VITA DI CRONACA FIORENTINO, io,
ti, per mandare a donar fuora, accioche l'eccellenza del Caparra si vedelle,per-
che andò egli stesso in persona a bottega sua , e per auuentura trono , che lauo-
rana alcune cole, ch' erano di pouere persone , dalle quali haueua hauuto parte ,"°ra^ CO
del pagamento per aria, richiedendolo dunque Lorenzo, egli mai non gli volse
promettere di seruirlose prima non seruiua coloro, dicendogli, ch'erano venu- fa,
ti a bottega innanzi lui,e che tanto stimaua i danari loro , quanto quei di Loren- N^ vuoi fa
zo. Al medesimo portarono alcuni Cittadini giouani vn disegno, perche facesse ordegni , che
loro vn ferro da sbarrare, e rompere altri ferri con vna vite, ma egli non gli fentone del te
volle altrimente seruire , anzi (gridandogli disse loro -, io non voglio per niun dr°^
modo in cosi fatta cosa seruirui , percioche non sono se no instromenti da ladri ,
e da rubbare , ò suergognare fanciulle ; non sono , vi dico , cosa per me, nè per
voi, iquali mi parete huomini da bene. Coloro vergendo, che il Caparra non
volerla seruirgli, dimandarono, chi folle in Firenze, che potesse feruirgli,perche
venuto egli in collera, con dir loro vna gran villania, se gli leuò d' intorno. Non
volle mai colini lauorare a Giudei, anzi vsaua dire , che i loro danari erano flac-
cidi , e putiuano. Fù persona buona , e religiosa , ma di ceruello fantastico , &
orinato ; nè volendo mai partirli di Firenze , per offerte , che gli foriero fatte ,
in quella visse, e mori . Hò di costui voluto fare quella memoria,perche in ve- L@ss &
io nell' eserc tio suo fù singolare, e non hà mai hauuto, ne hauerà pari , come si @fa lauro '
può particolarmente vedere ne' ferri, e nelle bellissime lumiere di quello pa- %„,„,
lazzo de gli Strozzi, il quale fù condotto a fine dal Cronaca ,& adornato d*vn cortile d'or.
ricchissimo cortile d'ordine Corintio,e Dorico,con ornamenti di colonne, capi- dine Cornato,
celli , cornici , finestre , e porte bellislime. E se a qualch'vno paresse , che ildi eDortco,coal-
dentro di quello palazzo non corrispondeslè al di suori, sappia,che la colpa non tri ornamenti.
cdel Cronaca,percioche fù forzato accomodarli dentro al guseio principiato da " mancami.
altri, e seguitare ih gran parte quello,che da altri era slato messo innanzi ; e nò "
fù poco, che lo ridacene a tanta bellezza, quant'è quella, che vi si vede. Il me- s„j'^ ^J
desimo si risponde a coloro , che dicessino, che la salita delle scale non è dolce , ,„ „„„ ; ic'
ne di giuda misura, ma troppo erta , e repente ; e cosi anco a chi dicesse , che le s©0 da ero-
stanze,e gli altri appartamenti di dentro non corrispondessìno, come si è detto, naca neWedi.
alla grandezza , e magnisicenza di fuori. Ma non perciò sarà mai tenuto que- fato destre^
sto palazzo, se non veramente magnisico, e pari a qual si voglia priuata fabbri- V•
cacche sia siata in Italia a nostri tempi edisicata # Onde meritò, e merita il Cto
naca,per que(l'opera,infinira commendatione. Fece il medesimo la Sagrestia di Tempio a otte
Santo Spirito in Firenze,che è vn Tempio a otto faccie, con bella proportione, faccj, 4$bella
e condotto molto pulitamente. E fra l'altre cole, che in quell'opera si veggo poprtione > •
no,vi sono alcuni capitelli condotti dalla felice mano d'Andrea dal Monte San-
sonino, che sono lauorati con somma perfettione. E Umilmente il ricetto del-'
la detta Sagrestia, che è tenuto di bellissìma inuentione, se bene il patimento ,
come si dirà , non è sùle colonne ben partito. Fece anco il medesimo la Chie- ^/ft oprodi
sa di S. Francesilo dell' Osferuanza, in sui poggio di S.Miniato, fuor di Firenze, fasiche assai
e similmente tutto il Conuentode' Frati de'Serui, che è cosa molto lodata^ . lodate.
Ne'medesimi tempi douendosi fare, per coniglio di Fra Girolamo Sauonaro-
la, allhora famosissimo predicatore , la gran sala del consiglio , nel palazzo della
Signoria di Firenze , ne fu preso parere con Lionardo da Vinci , Michelagnolo Conaltri ri.
Buonaroti , ancorché giouanetto, Giuliano da San Gallo , Baccio d'Agnolo, nuoua lafola
e Simone del Pollaiuolo> detto il Cronaca, il qual' era molto amico, e diuoto 4el Con[%l&
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