Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0191

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
181 TERZA PARTE
Arguta ,so. voce tremante, guardando la sua Donna con occhi pieni di dolcezze
fa data ad S'utmornon è, che dunque è quel ch'io sento ?
Alfonso , che n che vjendo la Gentildonna , che accorr dima era , per mostrargli l'error suo,
% '"'dT rispole; e'sarà qualche PIDOCCHIO ; La qual rispoua essendo vdita da moki,
'iV;:sonato ' fu cagione, che s'empiesse di quello motto tutta Bologna, e ch'egli ne rimanes-
" ' °' se Tempre (cornato . E veramente se Alfonso hauesse dato opera non alle va-
nità del mondo , ma alle fatiche dell'arte , egli haurebbe senza dubbio fatte co-
fe marauigliose, perche se ciò faceua in parte, non si esercitando molto , c'hau-
rebbe fatto se hauesse durato fatica? Essendo il detto Imperatore Carlo Qgin-
}to in Bologna , e venendo l'eccellentissimo Tiziano da Chadòr a ritrarre Sue
Maestà,venne in desiderio Alfonso di ritrarre anch'egli quel Signoreme hauen-
do altro commodo di potere ciò fare,pregò Tiziano senza (coprirgli quello,che
Stratagema haueua animo di fare , che gli facesse gratia di condurlo in cambio d'vn di colo-
vfeta da Ab ro, che gli portauano i colori, alla presenza di Sua Maestà. Onde Tiziano, che
per ri- molto l'amaua, come corresislimo, che èsempre flato veramente, condusse seco
Alfonso nelle stanze dell'Imperatore. Alfonso dunque,pollo, che si fù Tiziànoa
to' b&":;: lauorare, se gli accomodò dietro in guisa , che non poteua da lui , cheattentili-
cede eguale a mo badarla al suo lauoro, esler veduto ; E messo mano a vna sua scatoletta iiu
Tediano. forma di medaglia , ritrassein quella di stucco 1'iAesso Imperadore, e l'hebbe
condotto a fine,quando appunto Tiziano hebbe finito anch'egli il suo ritratto.
Nel rizzarli dunque l'Imperadore, Alfonso, chiusa la scarola, se 1'haueua,accio-
che Tiziano non la vederle, già meda nella manica, quando dicendogli Sua
MaeAà;moAra quello,che tu hai fatto,fù forzato a dare humilmente quel ritrat-
to in mano dell'ìmperadore,il quale bruendo considerato,e molto lodato l'ope-
ra,gli disse; Bastareobeti l'animo di farla di marmo? Sacra Maestà si, rispose Al-
fonso; falla dunque,soggiunse l'lmperadore,e portamela a Genoua. Quanto pa-
resse nuouo questo fatto a Tiziano , se lo può ciascuno per se stesso imaginare.
Io per me credo, che gli paresse hauer messa la sua virtù in compromesso. Ma
quello, che più gli douette parer strano, si fù , che mandando Sua Maestà a do-
nare mille seudi a Tiziano, gli commise, che ne desse la metà,cioè cinquecento
Pece in mar- ad Alfonso, e gli altri cinquecento si tenesse per se; Di che è da credere, che se-
mo il ritratto co medesimo 6 dolere Tiziano. Alfonso dunque messosi con quel maggiore
del fadetto Audio, che gli fu poslìbile a lauorare,condusse con tanta diligenza a fine la testa
* marm ''che fu giudicata cola ranssima. Onde meritò , portandola a ll'Impe-
' rado e,che Sua Maestà gli facete donare altri trecento seudi. Venuto Alfonso
Entro al ser. Per ' doni, e pei le lodi dategli da Cesare , in riputatone , Hppolito Cardinale
temo delcar- desedici lo conduce a Roma,dme haueua appresso dise,oltre a gli infiniti vir-
dinaie Hippo- tuosi,molti Scultori, e Pit orr, egli fece da vna teda antica molto lodata, ritrarre
lito de' Medi, m marmo,Vitellio Imperatore; Nella qua 'opera,hauendo confirmata l'opnio-
ci, & operò ne,che di lui haueua il Cardinale,e tutta Roma, gli fù dato a fare dal medesimo,
molta lode jn vna testa ^ marmo,il ritratto naturale di Papa Clemente Settimo; e poco ap-
?"'° 1ue"° di Giuliano de' Medici , padre di detto Cardinale;ma quella non
nt mra $ & restò del tutto finita; Le quali telle furono poi vendute in Roma,e da me com-
Eerate a requisitione del Magnifico Otrauiano de'Medici,con alcune Pitture.Et
oggi dal Sig. Duca Cosimo de' Medici sono Hate poste nelle stanze nuoue del
suo Palazzo nella sala, doue sono date fatte da me nel palco , e nelle facciate, di
Pitturatane le ftorie di Papa Leone Decimo. Sono state polle dico in detta sa-
fa
Bildbeschreibung
Für diese Seite sind hier keine Informationen vorhanden.

Spalte temporär ausblenden
 
Annotationen