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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0369
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Contefa vir.
tuofa , chepo.
chi moderni
Arriccino al

360 INFILA T A «. 1 E
honore , molti Artefici , Pittori, Scultori , Architetti, Orefici , & Intagliatoti di
marmi, e di legnami , che secondo il costume antico si erano ragunati insieme,
ehi per vedere,& accompagnare Perino,& vdire quello, ch'ei diceua : E molti
per vedere, che disferenza lusse frà gli Artefici di Roma , e quelli di Firenze.,
nella pratica . Et i più v'erano per vdire i biasimi, e le Iodi, chesoglicno spesso
dire gli Artefici l'vn dall' altro. Auuenne, dico, che così ragionando insieme
d'vna cosa in altra, peruennero, guardando l'opere, e vecchie, e moderne ,per
le Chiese in quella del Carmine, per veder la Capella di Malàccio , doue guar-
M«faccio che '°'° °gn'vn fidamente, e moltiplicando in varij ragionamenti in lode di quel
dibinsolfolo maedr°> tutti affermarono marauigliarsi, ch'egli hauesse hauuto tanto di giudi-
ciò, ch'egli in quel tempo, non vedendo altro,che l'opere di Giotto, hauesse la-
uorato con vna maniera sì moderna nel dileguo, nell' imitatione,e nel colorito,
ch'egli hauesse hauuto forza di mostrare nella facilità di quella maniera , la dif-
ficoltà di quell'arte: Oltre , che nel rilieuo, e nella resolutione , e nella pratica
non ci era stato nessuno di quelli, che haueuano operato , che ancora 1' hauesse

indri^o di
Gioito.

raggiunto. Piacque assai quello ragionamento a Ferino , e rispese a tutti quelli
Artefici, che ciò diceuano, quelle parole : Io no niego quel che voi dite,che no
Parino e dics- '"’' °'°'° ''" ancora ; ma che quella maniera no ci siaschi la paragoni, neghe-
traria opimo. r° 10 Tempre; anzi dirò,se si può dire,con sop^orratione di molti,non per dispre.
ne,afi accinge gio, ma per il vero ; che molti conosco, e piurisoluti, e più grattati, le cosede'
a mostrarlo quali no sono manco viue in Pittura, di quelle, anzi molto più belle. E mi duo-
col pennello, le in seruigio vostro,io che non sono il primo dell'arte,e che non ci sia luogo qui
vicino da porerui fare vna figura , che inanzi , ch'io mi partili di Firenze , farei
vna proua a lato a vna di quelle, in freseo medesimamente, accioche voi col pa-
ragone vedeste seci è nessuno frà i moderni, che l'habbia paragonato. Era frà
costoro vn maestro , tenuto il primo in Firenze nella Pittura , e come curioso di
veder l'opere di Perino,e forsè per abbassargli l'ardire,messe manzi vn suo pen-
Chiper curio. 'er° 'che ^ quello : Se bene egli è pieno ( diss' egli ) colli ogni cosa , hauendo
,e chi per voi cotesta fàntasia,che è certo buona,e da lodare,egli è quà al dirimpetto,doue
insidia con. è il S. Paolo di sua mano , non meno buona, e bella figura , che si sia ciaseuna di
sortuna alla quelle della Capella, vnospatio, ageuolmente potrete mostrarci quello,che voi
prona Ferino, dite, facendo vn'altro Apostolo a laro, ò volete a quel S. Pietro di Masòlino, ò a
lato al S.Paolodi Masaccio. Era il S.Pietro più vicino alla finestra,& eraui mi-
gliore spatio, e miglior lume ; & oltre a quello non era manco bella figura,che
A S. Paolo. Adunque ogn'vno conforrauano Perinoa fare , perche haueuano
caro veder quella maniera di Roma , oltreche molti diceuano , ch'egli sarebbe
cagione di leuar loro del capo quella fantasia tenuta nel ceruello tante decine
d'anni ; e che s'ella fusse meglio , tutti correrebbono alle cose moderne. Per il
che persuaso Perino da quel maestro , che gli disse in vltimo, che non doueua
mancarne , per la persuasione , e piacere di tanti belli ingegni, oltre ch'elle era-
no due settimane di tempo, quelle che a freseo conduceuano vna sigura , e che
loro non mancherebbono spender gli anni in lodare le sue fatiche. Si risoluette
difare , se bene colui , che diceua così , era d'animo contrario, persuadendosi,
ch'egli non douesse fare però cosa molto miglior di quello, che faceuano allo-
ra quelli Artefici , che teneuano il grado de' più eccellenti . AccertòPenno di
far quella proua, e chiamato di concordia M. Giouanni da Pisa, Priore del
Conuemo, gli dimandarono licenza delluogo per far tal' opera , che in vero
di
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