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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0403

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3,4 TERZA PARTE
Sua pittura Aiate nella Madonna d Ventigli, Chiesa dell'Ordine de'Monaci di Cam^doli,
presso al Mon- non molto lontana dal M onte, doue a1 Signore è piaciuto,e piace far 'ogni gior-
re Sanguino. D() mola miracoli, e gratie a coloro,che alla Regina del Cielo si raccomandano.
Emendo poi creato Sommo Pontefice Giulio Terzo ; Nicolò per essere flato
molto famigliare della casa di Monte , si conduce a Roma vecchio d'ottant'an-
ni, e baciato il piede a Sua Santità , la pregò volesse seruirfi di lui nelle fabbri-
che , che si diceria hauerfi a fare al Monte , il qual luogo hauea dato in feudo al
E mantenuto Papa, il Sig.Duca di Firenze. Il Papa adunque,vedutolo volentieri,ordinò,che
in Roma I gli fusse dato in Roma da viuere , lenza assaticarlo in alcuna cosa; &a quello
Giulio Ferzo modo si trattenne Nicolò alcuni meli in Roma , disegnando molte coseanti-
per compaio- che per suo passatempo . In tanto deliberando il Papa d'accrescere il Montar
ne della foia san(ouino sua patria, e farli, oltre molti ornamenti,vn'acquedotto, perche quel
boletià."' ° luogo patisce molto d'acque, Giorgio Velari , c'hebbe ordine dal Papa di fir
?"""' principiare le dette fabbriche, raccomandò molto a Sua SantitàNicolò Soggi,
Incarniamo pregando, c'egli filile dato cura d'essere soprastante a quell'operetonde andar
wfe al Me . to Nicolò ad Arezzo con quelle speranze,non vi dimorò molti giorni,che strac-
io sa forno co dalle fatiche di quello mondo, da gli stenri, e dal vederti abbandonato da chi
muore in & meno Jouea farlo ,finì il corso della sua vita , & in S. Domenico di quella Città
"il'* fù sepolto. Ne molto dopo, Domenico Giuntalocchi , essendo morto Don Fer-
rante Gonzaga, si partì di Milano, con intentione di tornarsene a Prato, e quiui
viuere quietamente il rimanente della sua vita ; Ma non vi trouando ne amici,
ne parenti , e conoscendo, che quella danza non faceua per lui , tardi pentito
Entrata te d'erfertì portato ingratamente con Nicolò , tornò in Lóbardia a seruire i figlino-
jeiata a Pra^ fa di Don Ferrante. Ma non passò molto, che infermandosi a morte , fece teda-
resi per tetto mento, e salciò alla sua Cómmunità di Prato dieci mila seudi, perche ne compe-
menu» del rasie tanti beni, e facesse vn'entrata, per tenere continuamente in studio vn cer-
GmmalmhQ to numcro di fcolari Pratesi, nella maniera,ch'ella ne teneua, e tiene alcu-
ni altri, secondo vn'altro lascio. E così è (lato eseguito da gli huomi-
ni della terra di Prato ,come conoseenti di tanto beneficio , che
in vero è slato grandissimo , e degno d'eterna memorie»,
hanno polla nel loro consiglio ,come di beneme-
rito della patria, l'imagine d'esso
Domenico.
,i^c della vita di Incoiò Soggi Tittore^
imi

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