Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0521

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
pi TERZA PARTE
di sorco risorgere per edere il luogo in mare 6 Vna mattina poi , per fare ogni
ssorzo di dar principio al fondare, hauendo quanto huomini a ciò atti si poterte-
lo hauere, e tutti i facchini di Venetia, e preferiti molti de'Signori,in vn subito
con prestezza, e sollecitudine incredibile , si vinsero per vn poco l'acque di ma-
riera , che in vn tratto si gettarono le prime pietre de* fondamenti sopra le pali-
ficate, fatte le quali pietre essendo grandissime, p gliarono gran spacio, e fecero
ottimo fondamento. E così continuandoti senza perder tempo , a tenere l'acque
canate , si fecero quasi in vn punto que'fondamenti , contra l'opinione di molti,
che haueuano quella per opera del tutto imponìbile. Iquali fondamenti fatti,
poiché furono lanciati nposare a bastanza , edificò Michele sopra quelli vna ter-
ribile Fortezza, e marauigliosa, murandola tutta di fuori alla rustica, con gran-
didime pietre d'Istria, che sono d'estrema durezza, e reggono a i venti , al gelo,
& a tutti i cattiui tempi; onde la detta Fortezza, oltre all'essere marauigliofarr
. spetto al sito, nel quale è edificata, è anco per bellezza di muraglia , e per la in-
credibile spesa, delle più stupende ,che hoggi siano in Europa, e rappresenca la
maestà, e grandezza delle più famose fabbriche fatte dalla grandezza de'Roma-
ni. Imperoche oltre all'aere cose, ella pare tutta fatta d'vn sasso, e che intaglia-
toli vn monte di pietra viua ,se gli da data quella forma, cotanto sono grandi i
massi, di che è murata, e tanto bene vniti, e commedì insieme , per non dir<_,
nulla de gli altri ornamenti , ne dell'altre cose , che vi sono , essendo, che non^
mai se ne potrebbe dir tanto,che bastàsse. Dentro poi vi fece Michele vna piaz-
za con partimenti di pilastri, & archi, d'ordine rustico,che sarebbe riuseita cola
Oppftiono rarissìma, se non fusse rimala imperfetta . Essendo quella granddTima machie
fata da ^ na condotta al termine, che si è detto,alcuni maligni, & inuidiosidissero alla Si-
gnoria, che ancorché ella fusse beliissina, e satta con tutte le considerationi, el-
la sarebbe nondimeno in ogni bisogno inutile, e forse anco dannosa ; percioche
nello (caricare dell'artiglieria, per la gran quantità , e di quella grossezza, che il
luogo richiederla, non poteva quasi essere , che non s'aprisse tutta , e rouinasse;
onde parendo alla prudenza di que' Signori , che fusse ben fatto di ciò chiarirli,
come di cosa, che molto importarla, fecero condurui grandissima quantità d'ar-
©numta dal- tiglieria, e delle più smisurate, che fussero nell'Arsenale ; Et empiute tutte l(j
rfyrim&a. cannonerie di sotte, e di sopra, e caricatole anco più che l'ordinarle, furono [ca-
ricate tutte in vn tempo; onde fu tanto il rumore, il tuono, & il terremoto, che
si lenti , che parile , che fusse rouinato il mon do ; e la Fortezza con tanti fuochi
Fortisico M%. pareua vn Mongibello, & vn'Inferno; ma non per tanto, iimase la fabbrica nel-
,0^ la sui medesima sortezza , e (labilità ; Il Senato chiarimmo del molto valore del
San Michele, & i maligni (cornati,e senza giudicio,; quali haueuano tanta pau-
ra mena in ogn'vno , che le gentildonne gravide , temendo di qualche gran co-
Inuitato col sa, s'erano allontanate da Venetia. Non molto dopo essendo ritornato sotto il
Nipote al fer. dominio Venetiano vn luogo detto Muràrio , di non picciola importanza ne' liti
uigie di gran viani a Venetia, fù rassettato, e fortificato con ordine del San Michele,con pre-
'ss""''di’ "" stezza'e diligenza. E quasi ne'medesimi tempi ^uolgandofì ruttatila più la fa-
fò^io',fofr ma di Michele 'e Gs°- Girolamo suo nipóte , furono ricerchi più volte l'vno, e
' l'altro d'andare a stare con l'Imperatore Carlo Quinto , e con Francesco Rè di
Francia, ma eglino non vollero mai, ancorché fussero chiamati con honoratissi-
me conditioni , lasciare i loro proprij Signori , per andare aseruire gli stranie-
ri; anzi continuando nel loro vffieio , andavano riuedendó ogn'anno, e calet-

tando,
Bildbeschreibung
Für diese Seite sind hier keine Informationen vorhanden.

Spalte temporär ausblenden
 
Annotationen