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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0528

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VITA DI MICHELE S. MICHELE. „,
disegno, e nella prattica d'architettura,conciosiache Bernardino, il maggiore,hà
hora molte imprese alle mani, come la fabbrica del campanile del Duomo, e di
quello di S.Giorgio , la Madonna detta di Campagna , nelle quali , & altre ope-
re, che fà in Verona ,&altroue,riesce eccellente , e massìmamente nell' orna- Lanorì &
mento , e Capella maggiore di S.Giorgio di Verona , la quale è d'ordine Com~ 'fa,",^
polito, e tale, che per grandezza, disegno,e lauoro,affermano! Veroneli, non %"'"„ %
credere, che si truoui altra a quella pari in Italia. Quest'opera, dico, la quale và Q Girato
girando, secondo, che fà la nicchia, e d'ordine Corinto, con capitelli Componi, m^
colonne doppie di tutto rilieuo, e con i suoi pilastri dietro. Similmente il fron-
tespicio, che la ricuopre tutta , gira anch'egli con gran maestria secondo , che fà
la nicchia , & hà tutti gli ornamenti , che cape quell' ordine ; onde Monsignor
Barbaro , eletto Patriarca d'Aquilea , huomo di quelle professioni intendentissi-
mo, e che n'hà scritto, nel ritornare dal Concilio di Trento vide, non senza ma-
rauiglia, quello, che di quell'opera era fatto, e quello, t he giornalmente si lauo-
raua ; & Vanendola p ùvolte considerai , hebbe a dire non hauer mai veduta
simile , e non poterli far meglio ; E quello balli per saggio di quello , che si può
dall'ingegno di Bernardino, nato per madre de'San Micheli, sperare.
Ma per tornare a Michele, da cui ci partimo , non senza cagione poco fa , gli
arrecò tanto dolore la morte di Gio. Girolamo , in cui vide mancare la casa de'
San Micheli , non essendo del nipote rimadi figliuoli , ancorché si sforzale di
vincerlo, e ricoprirlo, che in pochi giorni fu da vna maligna febre vcciso, corij Cosumi lotè
incredibile dolore della patria , e de' suoi Illustrissimi Signori. Morì Michele uoli di Mty
l'anno 15 § 9. e fù sepolto in S. Tomaso de'Frati Carmelitani , dou'è la sepoltura chele,
antica de'suoi maggiori. Et hoggi Messer Nicolò S.Michele Medico , hà messo
mano a fargli vn sepoclro honorato , che si và tuttauia mettendo in opera. Fù
Michele di costumatissima vira , & in tutte le lue cose molto honoreuole . Fu
persona allegra, ma però mescolato col graue. Fù timorato di Dio, e molto re-
ligioso, in tanto, che non si sarebbe mai messo a fare la mattina alcuna cosa, che
prima non hauesse vdito messa diuotamente, e fatte le sue orationi. E nel prin-
cipio dell' imprese d'importanza , saceua sempre la mattina inanzi ad ogn'altra
cosa cantar solennemente la Messa dello Spirito Santo , ò della Madonna . Fù
liberalismo , e tanto cortese con gli amici, che così erano eglino delle cose di
lui signore , come egli stesso . Ne tacerò qui vn segno della sua leal ssima bon-
tà , il quale credo , che pochi altri Appiano , fuor che io. Quando G:org o Va-
sari , del quale , come si è detto , fù amie ssimo, partì vicinamente da luiinr
Venetia , gli disse Michele ; Io vogl 0, che voi lappiate Messer Giorgio , che
quando io sletei in mia giouanezza a Mone e Fiaicone , essendo innamorato del-
la moglie d'vn Scarpellino ,come volle la sorre, hebbi da lei cortesemenre, sen-
za che mai ninno da me lo risapesse, rutto quello , che io desideraua . Hoiq
hauendo io inteso,che quella pouera donna è rimasta vedoua, e con vna sigliuo-
la da marito, la quale dice hauere di me concepura , voglio, ancorché possa
ageuolmente essere , che ciò, come io credo, non sia vero , portatele quelli
Cinquanta seudi d'oro, e dateglieli da mia parte , per amor di Dio, accioche pos-
sa aiutarli , & accomodare , secondo il grado suo, la figliuola . Andando dun-
que Giorgio a Roma , giunto in Monte Fiascone, ancorché la buona dorine
gli confessasse liberamente quella sua putta non essere figliuola di M chele , ad
ogni modo , si come egli haueua commesso , gli pagò idem danari, che a quel-
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