VITA DI BASTIANO DETTO ARIST. J41
liedella vita d'Alessandro Magno, n 1 ne cose molto belle , e condotte coite
tanta gratia, e dileguo, che molti credono, che di tutto gli fuffero fatti i dilegui
da Andrea del Sarto. E per vero dire al saggio, che di se diede lacone in quell'
opera, si pensò, che hauesfe a fare qualche gran frutto . Ma perche hebbe sem-
pre piu il capo a darsi buon tempo, & altre baie ,& a Rare in cene, e felle con
gli amici , che a studiare , e lauorare , più tolto andò disimparando sempre , che
acquistando. Ma quello, ch'era cosa non sò se degna di riso , ò di compassione,
egli era d'vna compagnia d'amici, ò più tosto masnada , che sotto nome di viue-
re alla Filosofica , viueuano come porci , e come bestie , non si lauauano mai nè
mani , nè viso , nè capo, nè barba ; non spazzauano la casa , e non rifaceuano il
letto se non ogni due meli vna volta;apparecchiauano con i cartoni delle Pittu-
re le tauole, e non beueuano se non al fiasco, & al boccale. E quella loro me-
schinità, e viuere , come si dice alla carlona , era da loro tenuta la più bella vita
del mondo. Ma perche il di suori suol'eHere inditiodi quello di dentro , e dimo
Arare quali siano gli animi nostri , crederò , come s'è detto altra volta , che così
fussero costoro lordi , e brutti nell' animo , che di fuori appannano. Nella fella
di S.Felice in piazza (cioè rappresentatione della Madonna, quando fiì Annun.
tiata , dalla quale li è ragionato in altro luogo ) la quale fece la compagnia dell'
Orciuolo l'anno 1 525. fece lacone nell'apparato di fuori , secondo che allhora G
costumaua,vn bellissimo Arco trionfale, tutto isolato, grande, e doppio,con ot-
to colonne , e pilastri , frontespici molto alto ,il quale fece condurre a perfettio*
ne da Pietro da Sello , maestro di legname molto pratico ; e dopo vi fece noue
storie, parte delle quali dipinse egli , che furono le migliori , e l'altre Francesco
Vbertini Bacchiacca; Le quali storie furono tutte del Testamento vecchio,e per
la maggior parte de'fatti di Moisè. Essendo poi condotto lacone da vn Frate_j in Crnonaì
scopetmo suo patente a Cortona, dipinse nella Chiesa della Madonna , la quale
è fuori della Città, due tauole a olio . In vna è la Nostra Donna,con San Rocco,
Sant' Agostino, & altri Santi ; e nell'altra vn Dio Padre , che incorona la Nostra
Donna, con due Santi da'piedi, e nel mezo è S.Francesco, che riceue le stimate;
Le quali due opere furono molto beile. Tornatotene poi a Firenze, fece a Bon- Alm ;„ fr
gianni Capponi vna danza in volta in Firenze ; & al medesimo ne accommodò nn^
nella villa di Montici alcun'aire . E finalmente , quandoGiacomo Puntormo
dipinse al Duca Alessandro, nella villa di Careggi , quella loggia ,di cui si è nel-
la sua vita fauellato, gli aiutò a fare la maggior parte di quegli ornameli di grot-
tesche, & altre cose ; Dopo le quali si adoperò in certe cose minute, delle quali
non accade far mentione. La somma è , che lacone spefe il miglior tempo di
sua vita in baie , andandosene in considerarioni , & in dir male di quello , e di
quello. Essendo in que'tempi ridotta in Firenze l'arte del disegno in vna com-
{)agnia di persone,che più attendeuano a far baie, & a godere, che a Iauorare;e
0 Audio de'quali era ragunarsi per le botteghe , & in altri luoghi , e quitti mali-
gnamente, e con loro gerghi attendere a biasimare l'opere d'alcuni,ch'erario ec-
cellenti, e viueuano ciuilmente, e come huomini honoraci . Capi di quelli era-
no lacone, il Piloto orefice, & il Tasso legnaiuolo; ma il peggiore di tutti era la- S^mmàfr
cone,percioche fià salere sue buone parti,fempre nel fuo dire mordeua qualch' ^
,no di mala sorte; onde non fù gran fatto,che da cotal compagnia hauessero poi
col tempo , come si dirà , origine molti mah, ne che sufóe U Piloto , per la suo
mala
liedella vita d'Alessandro Magno, n 1 ne cose molto belle , e condotte coite
tanta gratia, e dileguo, che molti credono, che di tutto gli fuffero fatti i dilegui
da Andrea del Sarto. E per vero dire al saggio, che di se diede lacone in quell'
opera, si pensò, che hauesfe a fare qualche gran frutto . Ma perche hebbe sem-
pre piu il capo a darsi buon tempo, & altre baie ,& a Rare in cene, e felle con
gli amici , che a studiare , e lauorare , più tolto andò disimparando sempre , che
acquistando. Ma quello, ch'era cosa non sò se degna di riso , ò di compassione,
egli era d'vna compagnia d'amici, ò più tosto masnada , che sotto nome di viue-
re alla Filosofica , viueuano come porci , e come bestie , non si lauauano mai nè
mani , nè viso , nè capo, nè barba ; non spazzauano la casa , e non rifaceuano il
letto se non ogni due meli vna volta;apparecchiauano con i cartoni delle Pittu-
re le tauole, e non beueuano se non al fiasco, & al boccale. E quella loro me-
schinità, e viuere , come si dice alla carlona , era da loro tenuta la più bella vita
del mondo. Ma perche il di suori suol'eHere inditiodi quello di dentro , e dimo
Arare quali siano gli animi nostri , crederò , come s'è detto altra volta , che così
fussero costoro lordi , e brutti nell' animo , che di fuori appannano. Nella fella
di S.Felice in piazza (cioè rappresentatione della Madonna, quando fiì Annun.
tiata , dalla quale li è ragionato in altro luogo ) la quale fece la compagnia dell'
Orciuolo l'anno 1 525. fece lacone nell'apparato di fuori , secondo che allhora G
costumaua,vn bellissimo Arco trionfale, tutto isolato, grande, e doppio,con ot-
to colonne , e pilastri , frontespici molto alto ,il quale fece condurre a perfettio*
ne da Pietro da Sello , maestro di legname molto pratico ; e dopo vi fece noue
storie, parte delle quali dipinse egli , che furono le migliori , e l'altre Francesco
Vbertini Bacchiacca; Le quali storie furono tutte del Testamento vecchio,e per
la maggior parte de'fatti di Moisè. Essendo poi condotto lacone da vn Frate_j in Crnonaì
scopetmo suo patente a Cortona, dipinse nella Chiesa della Madonna , la quale
è fuori della Città, due tauole a olio . In vna è la Nostra Donna,con San Rocco,
Sant' Agostino, & altri Santi ; e nell'altra vn Dio Padre , che incorona la Nostra
Donna, con due Santi da'piedi, e nel mezo è S.Francesco, che riceue le stimate;
Le quali due opere furono molto beile. Tornatotene poi a Firenze, fece a Bon- Alm ;„ fr
gianni Capponi vna danza in volta in Firenze ; & al medesimo ne accommodò nn^
nella villa di Montici alcun'aire . E finalmente , quandoGiacomo Puntormo
dipinse al Duca Alessandro, nella villa di Careggi , quella loggia ,di cui si è nel-
la sua vita fauellato, gli aiutò a fare la maggior parte di quegli ornameli di grot-
tesche, & altre cose ; Dopo le quali si adoperò in certe cose minute, delle quali
non accade far mentione. La somma è , che lacone spefe il miglior tempo di
sua vita in baie , andandosene in considerarioni , & in dir male di quello , e di
quello. Essendo in que'tempi ridotta in Firenze l'arte del disegno in vna com-
{)agnia di persone,che più attendeuano a far baie, & a godere, che a Iauorare;e
0 Audio de'quali era ragunarsi per le botteghe , & in altri luoghi , e quitti mali-
gnamente, e con loro gerghi attendere a biasimare l'opere d'alcuni,ch'erario ec-
cellenti, e viueuano ciuilmente, e come huomini honoraci . Capi di quelli era-
no lacone, il Piloto orefice, & il Tasso legnaiuolo; ma il peggiore di tutti era la- S^mmàfr
cone,percioche fià salere sue buone parti,fempre nel fuo dire mordeua qualch' ^
,no di mala sorte; onde non fù gran fatto,che da cotal compagnia hauessero poi
col tempo , come si dirà , origine molti mah, ne che sufóe U Piloto , per la suo
mala