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Fanno 1,2. e (Tendo l'anno inanzi , con suo molto dispiacere morto Dante suo Dipinse ^
gniicissimo, andò a Lucca ,& a richieda di Cantuccio Sig. allora di quella Città Lncea, el^
sua patria, fece vna Tauola in S.Marrino, dientoui vn Chiistoin aria , e quattro /^ù il fette.
Santi Protettori di quella Città; cioè S.Picro, S.Regolo, S.Martino,e S.Paulino, '^z/°dc%
iquali inoltrano di raccomandare vn Papa , & vn'Imperatore , i quali , secondo, ''" '"°
che per molti si crede, sono Federigo Bauaro, e Nicola quinto Antipapa. Cre-
dono parimente alcuni,che Giotto disegnasse a S.Fridiano nella tredefima Città
di Lucca il Catello, e Fortezza della Giuda, che è inespugnabile. Dopo, elsen- Fi richiedo
do Giotto ritornato in Firenze , Ruberto Rè di Napoli , scrisse a Carlo Rè di Ca- dal Ri diNa#.
lauria suo primo genito , il quale si trouaua in Firenze, che per ogni modo gli P^ & anelo
mandasse Giotto a Napoli , percioche, hauendo finitodi fabricare S. Chiaro, * serirlo w*
Monasterio di Donne, & Chiesa Reale , voleua che da lui fusse di nobile Pittura ''"'""
adornata. Giotto adunque senrendoli da vn Rè tanto lodato,e famoso chiamare,
andò più che volon ieri a sedirlo , e giunto dipinse in alcune Capelle del detto
Monasterio molte storie del vecchio Testamento, e nuouo. E le Borie dell'Apo
caldse, che fece in vna di dette Capelle, furono, per quanto si dice inuenzione di
Dante ,come perauuentura furono anco quelle tanto iodate d'Assisi , delle quali
si è di sopra a baldanza fauellato, E se ben Dante in quello tempo era morto, po-
teuano hauerne battuto, come spesso auuiene fra gl'amici, ragionamento. Mar Letworì nel
per tornare a Napoli, fece Giotto nel Castello dell'Vouo molte opere ,epartico- Casello dell*
larmentela Capella,che molto piacque a quel Rè, del quale fu tanto amato,che V°", c°" ^ra"
Giotto molte volte, lauorando si trottò essere trattenuto da esso Rè,che si piglia- ssss^one
©piacere di vederlo lauorare,e d'vdire i suoi ragionamenti. E Giotto, che baue- ' ''
uatempre qualche motto alle manine qualche risposta arguta in pronto , lo
renetta conla mano dipgnendo, e con ragionamenti piaceuoli moteggit
Giotto pronto
---tratte^
agionamenti piaceuoli moteggiando. „/„e„„ „/
Onde dicendoli vn giorno il Rè , chevoleua farlo il primo huomo di Napoli tri-
spose Giotto. E perciò sono io alloggiato a porta Reale, per esier il primo di Na-
poli. Vn'altra volta,dicendogli il Rè, Giottose io fussi in te , bora, che fa caldo,
tralaiTarei vn poco il dipignere, rispose, & io certo s'io fussi voi. Emendo dun-
que al Rè molto grato , gli fece in vna sala , che il Rè Alfonso primo rouinò , per
fare il Castello , & così nell'Incoronata , buon numero di Pitture , e fra l'altro,
dipingere , e
con piatenti
letyh
Simbolo del
Lavora in
Gatta®
della detta sala vi erano i ritratti di molti huomini famosi, e fra essi quello di elio
Giotto: al quale, hauendo vn giorno per capriccio chiedo il Rè, che gli dipignes-
seil suoReame, Giotro, secondo, che si dice, gli dipinse vn'Asino imballato,che Reame diito
renetta a piedi vn'altro basso nuouo, e fiutandolo iacea sembiantedi disiderarlo: gq',"""
& insù 1'vno, e l'altro basso nuouo era la coiona Reale, e lo seettro podestà:on- '
de dimandar i Giotto dal Rè , quello che corale Pittura lignificale: risposeitali
sudditi suoi essere, e tale il Regno, nel quale ogni giorno nuouo Signore si diside-
ra. Partito Giotto da Napoli, per andare a Roma, si fermò a Gaeta , doue glifu
forza nella Nunziata far di Pittura alcune storie del Testamento nuouo , hoggi
guade dal tempo, ma non però in modo , che non vi si reggia benissimo il ritrat-
tod'èssò Giotto appreso a vn Crocifisso grande molto belìo < Finita quella ope-
ra, on potendo ciò negare al Signor Malatesta, prima si trattenne per seruigio di
lui alcuni giorni in Roma, e di poi se n'andò a Rimini, della qual Città era il det-
to Malatesta Signore , e li nella Chiesa di San Francesco fece moltislime Pittu-
re : le quali poi da Gismondo figliuolo di Pandolfo Malatessi, che rifece tutta la=r
detta Chiesa di nuouo, furono gettate per terra , e rouinate. Fece ancora nel
chiossro di detto luogo, all'incontro della facciata della Chiesain frescol'Hi-
F 2 Roria
Et in soto