74 PRIMA PARTE
Lavori a fa. carnagione noe altro rimaso,che il paonazzo. Il qual modo di fare non dee vsirf
fa, &atem^ da chi ama,che le Pitture sue habb^noluga vita.Lauorò Buonamico,dopoque]!
perdi Bue. Io,che si è detto h Copra, sa : ta iole a te npera a i Monaci dellaCertosa di Firéze
um«Q. delle quali 1'vna è doue danno per il choro i libri da cantare,e l'altra d sono ne||e°
Capelle vecchie. Dipinse in fresco nella Badia di Firenze la Cape Ila de'Giochi, e
Ballami a lato alla Capella maggiore. La quale Capella ancora,che 'poi falle con-
Affetti inge- ceduta alla fa nilglia de'J dcoii, ritiene le dette Pitture di Buffalmacco insino J
gnsi eforessi hoggi , nelle quali f ce la Paglione di Chn lo con effetti ingegnosi, e belli,mo_
Orando in Chiudo quando lana i piedi a i discepoh humiltà, e mansuetudinQ
grandini na. E ne' Giudei , quando lo menano ad Herode sierezza , e crudeltà,
ina particolarmente inoltrò ingegno, e facilità in vn Piato, che vi d pinse in prj.
gione,& in Giuda appiccato a vn'Albero, onde si può agevolmente credere,
quello, che di quello p aceuole Pittore si racconta, cioè , che quando voleua v^
dil genza, & affatticarsi, il che di rado auueniua , egli non era inferiore a niun'al-
tro dipintore de'suoi tempi. E che ciò sia vero l'opere,che fece in Ogni Santia
nell hrfloria
della pigione.
Di rado voto
tea assaticarsi,
& vsar dtlt-
genita, ma fa•
'Lauor^asre. freseodoueè hoggi il Cimitero,furono con tanta diligenza lauorate, e con tanti
seosatto pura. auuertimenti, che l'acqua, che è piouuta loro sopra tanti anni , non le hà potuto
mente jopra guadare, ne fare si che non si conosca la bontà loro , e che si sono mantenute be-
calcina frefea vidimo ,per essere date lauorate puramente sopra la calcina fresca. Nelle facce
con molte aw. dunque sono la Natiuità di Giesù Christo , e l'adorazione de'Magi , cioè sopra la
wrtimenti , e sepoltura de gl'Aliotti. Dopo quell'opera, andato Buonamico a Bologna,lauotò
diligenza con. a fiesco m gan Petronio nella Capella de' Bolognini ,cioè nelle volte alcune fio-
seraato ene. ^ ma ^ non sj che accidente soprauenuto non le finì. Dicefi che l'anno i502.
ins'°pbtromo fu condotto in Assisi,e che nella Chiesa di San Francesco dipinse nella Capella di
eh Bologna. Santa Catterina tutte le Borie della sua vita in fresco le quali si sono molto ben
altri lavori consermate, e vi si veggiono alcune figure , che sono degne d'edere lodate sfinita
in assifa &M questa Capellone! passar d'Arezzo il Vescouo Guido ,per hauere inteso,chc_,
aire{,oD Buonamico era piacevole huomo, e valente dipintore, volle, che si fermale iru
quella Città , e gli dipignesse in Vescouado la Capella doue è hoggi il Battemmo,
Cafo frane Buonamico mello mano al lauoro n'haueua già fatto buona parte quando gl'ate
succeso a Evo© aerine vn caso il più strano del mondo : e fù secondo , che racconta Franco Sac-
nelle a'oue^ cretti nelle sue trecento nouelle,questo. Haueua il Vescouo vn Bertuccione il
% "di'F,::; ?'" sollazzeuole, & il più cattino, che altro, che fulle mai; Quello animale, stan-
Sacchetti.. do alcuna volta sul palco a vedere lavorare Buonamico, haueua posto mente a^
Bertuccione ogni cosa, ne levatogli mai gl'occhi da dodo quando mescolaua i colori,trassina-
«sserua a dt. ua gl'alberelli ,stiacciaua l'voua per fare le tempere,&: in Comma quando faceva
pingere Buo- qual si voglia altra cosa .Hora hauendo Buonamico vn Sabbato sera lasciatod'o-
uamico. pera,la Domenica mattinaquesto Bertuccione,non ostante,che bavelle apiccato
„&:'"f"°" a i piedi vn gran Rullo di legno,il quale gli faceva portare il Vescouo, perche no
colori p°te^e così sallare per tutto, egli sall non ottante il peso, ,che pure era grauein
&Qwa';:"^ '"' palco,doue (oleua Bare Buonamico a lauorare:e quivi recatosi frà manogl'al'
Binare de berelli,roueseiato che hebbe 1'vno nell'altro,e fatto sei mescugli,e Biacciato qua$
Buonamico te voua v'erano, cominciò a imbrattare con i pennelli quante figure vi erano, e
Siturlta a trte seguitando di così fare, non restò se non quando hebbe ogni cosa ridipinto dilua
&ar gwefto tl mano,ciò fatto di nuovo fece vn mescuglio di tutti i colori,che gli erano avanza
taor&, e si tricorne, che pochi fussero,e poi scesò del palco, si partì. Venuto il Lunedì matti'
concetto . che na,tornò Buonamico al tuo lauoro,doue vedute le figure guaste,gl'alberelliro"'°
, • 'q', fciatb & ogni cosa sorco sopra, restò tutto maravigliato, e confuso. Poi hauen 0
^ mMu9 molte
Lavori a fa. carnagione noe altro rimaso,che il paonazzo. Il qual modo di fare non dee vsirf
fa, &atem^ da chi ama,che le Pitture sue habb^noluga vita.Lauorò Buonamico,dopoque]!
perdi Bue. Io,che si è detto h Copra, sa : ta iole a te npera a i Monaci dellaCertosa di Firéze
um«Q. delle quali 1'vna è doue danno per il choro i libri da cantare,e l'altra d sono ne||e°
Capelle vecchie. Dipinse in fresco nella Badia di Firenze la Cape Ila de'Giochi, e
Ballami a lato alla Capella maggiore. La quale Capella ancora,che 'poi falle con-
Affetti inge- ceduta alla fa nilglia de'J dcoii, ritiene le dette Pitture di Buffalmacco insino J
gnsi eforessi hoggi , nelle quali f ce la Paglione di Chn lo con effetti ingegnosi, e belli,mo_
Orando in Chiudo quando lana i piedi a i discepoh humiltà, e mansuetudinQ
grandini na. E ne' Giudei , quando lo menano ad Herode sierezza , e crudeltà,
ina particolarmente inoltrò ingegno, e facilità in vn Piato, che vi d pinse in prj.
gione,& in Giuda appiccato a vn'Albero, onde si può agevolmente credere,
quello, che di quello p aceuole Pittore si racconta, cioè , che quando voleua v^
dil genza, & affatticarsi, il che di rado auueniua , egli non era inferiore a niun'al-
tro dipintore de'suoi tempi. E che ciò sia vero l'opere,che fece in Ogni Santia
nell hrfloria
della pigione.
Di rado voto
tea assaticarsi,
& vsar dtlt-
genita, ma fa•
'Lauor^asre. freseodoueè hoggi il Cimitero,furono con tanta diligenza lauorate, e con tanti
seosatto pura. auuertimenti, che l'acqua, che è piouuta loro sopra tanti anni , non le hà potuto
mente jopra guadare, ne fare si che non si conosca la bontà loro , e che si sono mantenute be-
calcina frefea vidimo ,per essere date lauorate puramente sopra la calcina fresca. Nelle facce
con molte aw. dunque sono la Natiuità di Giesù Christo , e l'adorazione de'Magi , cioè sopra la
wrtimenti , e sepoltura de gl'Aliotti. Dopo quell'opera, andato Buonamico a Bologna,lauotò
diligenza con. a fiesco m gan Petronio nella Capella de' Bolognini ,cioè nelle volte alcune fio-
seraato ene. ^ ma ^ non sj che accidente soprauenuto non le finì. Dicefi che l'anno i502.
ins'°pbtromo fu condotto in Assisi,e che nella Chiesa di San Francesco dipinse nella Capella di
eh Bologna. Santa Catterina tutte le Borie della sua vita in fresco le quali si sono molto ben
altri lavori consermate, e vi si veggiono alcune figure , che sono degne d'edere lodate sfinita
in assifa &M questa Capellone! passar d'Arezzo il Vescouo Guido ,per hauere inteso,chc_,
aire{,oD Buonamico era piacevole huomo, e valente dipintore, volle, che si fermale iru
quella Città , e gli dipignesse in Vescouado la Capella doue è hoggi il Battemmo,
Cafo frane Buonamico mello mano al lauoro n'haueua già fatto buona parte quando gl'ate
succeso a Evo© aerine vn caso il più strano del mondo : e fù secondo , che racconta Franco Sac-
nelle a'oue^ cretti nelle sue trecento nouelle,questo. Haueua il Vescouo vn Bertuccione il
% "di'F,::; ?'" sollazzeuole, & il più cattino, che altro, che fulle mai; Quello animale, stan-
Sacchetti.. do alcuna volta sul palco a vedere lavorare Buonamico, haueua posto mente a^
Bertuccione ogni cosa, ne levatogli mai gl'occhi da dodo quando mescolaua i colori,trassina-
«sserua a dt. ua gl'alberelli ,stiacciaua l'voua per fare le tempere,&: in Comma quando faceva
pingere Buo- qual si voglia altra cosa .Hora hauendo Buonamico vn Sabbato sera lasciatod'o-
uamico. pera,la Domenica mattinaquesto Bertuccione,non ostante,che bavelle apiccato
„&:'"f"°" a i piedi vn gran Rullo di legno,il quale gli faceva portare il Vescouo, perche no
colori p°te^e così sallare per tutto, egli sall non ottante il peso, ,che pure era grauein
&Qwa';:"^ '"' palco,doue (oleua Bare Buonamico a lauorare:e quivi recatosi frà manogl'al'
Binare de berelli,roueseiato che hebbe 1'vno nell'altro,e fatto sei mescugli,e Biacciato qua$
Buonamico te voua v'erano, cominciò a imbrattare con i pennelli quante figure vi erano, e
Siturlta a trte seguitando di così fare, non restò se non quando hebbe ogni cosa ridipinto dilua
&ar gwefto tl mano,ciò fatto di nuovo fece vn mescuglio di tutti i colori,che gli erano avanza
taor&, e si tricorne, che pochi fussero,e poi scesò del palco, si partì. Venuto il Lunedì matti'
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