34^ 5bCUNDA r A K 1 E
Rime da Ve- che gli fù pagata tutto il tempo di sua vita . Fece Gentile dopo il suo ritorno po^
nevati vno che opere: Finalméte,emendo già vicino all'età d'8o. anni,dopo hauer fatte molte,
sienàie an- e molte altre opere , passò nell' altra vita : da Giouanni suo fratello gli fù dato ho-
""'• norato sepolcro in S. Giouanni , e Paolo l'anno 1501. Rimalo Giouanni vedono
susorie , e diGentile , il quale haueua sempre amato tenerissimamente, andò, ancoraché,
,0 iur^ . £usse veccftio , lauorando qualche cosa , e padandosi tempo. E perche si era dato
a far ritratti di naturale, introduce vsanza in quella Città , che chi era in qualche
grado, si faceua, ò da lui, ò da altri ritrarre , onde in tutte le case di Venetia sono
molti ritratti, ein molte de gentil'huomini si veggono gli aui, e padri loro inso
¥°'"ntrat- no jn quarta generatione, & in alcune più nobili, molto più oltre ; vsanza certo,
" '" 'd^Gio c^e e "ata sempre, lodeuolissima , etiamdio appreso gli antichi . É chi non sente
• • infinito piacere , e contento, oltre 1' horreuolezza, & ornamento,che fanno in ve-
dere l'imagini de'suoi maggiori , e massimamente se per i gouerni delle republfc
che, per opere egregie fatte in guerra , & in pace , se per lettere , òper altra nota-
bile , e Segnalata virtù,sono stati chiari , & illussri ? Et a che altro fine , come si è
detto in altro luogo, poneuano gli antichi le imagini de gli huomini grandi ne'
luoghi pubici,con honorate inscrittioni, che per accendere gli amimi di coloro,
che veniuano alla virtù, & alla gloria ? Giouanni dunque ritraile a M. Pietro
Bembo prima, che andane a dar con Papa Leone Decimo, vna sua innamorata ,
cosi viuamente, che meritò esserda lui, si comefù Simon Sanese dal primo Pe-
C^e vien ce- trarca Fiorentino, da quello secondo Venerano, celebrato nelle sue Rime , come
inquel sonetto
^Poefe. ' 0 imagine mia celesse, e pura.
'' ° Douenel principio del secondo quadernario dice.
Credo, cbe'l mio Bellin con la sigura. & quello,che seguita : e che mag«
gior premio possono gli artefici nostri desiderare delle lor fatiche , che essere dalle
penne de' Poeti illustri celebrati ? si com'è anco stato l'eccellentissimo Tiziano dal
aottissimo M. Gio. della Casa, in quel sonetto, che comincia.
Ben veggio, Tifano, insorme nuove : Et in quell' altro.
Son quefte, ^mor, le vaghe treccie bionde .
Non fu il medesimo Bellino dal famosissimo Ariosto nel principio del 5;. canto
£ dÀlPAm. d' Orlando Furioso frà i migliori Pittori della sua erà annouerato ? Mà per tornare
^°° all' opere di Giouanni, cioè alle principali, perche troppo sarei lungo , s'io volesli
far métione de'quadrine de' ritratti ,che sono per le case de' gentiluomini di Ve-
netia • & in altri luoghi di quello slato, dico, che fece in Arimino al S.Sigismondo
Malatesti in vn quadro grande vna Pierà con due puttini, che la reggono, la quale
Sve operein è hoggi in S.Francesco di quella Città. Fece anco frà gli altri il ritratto di Bartolo*
Zimini. meo da Liuiano Capitano de' Venetiani. Hebbe G ouanni molti discepoli , per-
che a tutti con amoreuolezza insegnaua , frà 1 quali fù già sessanta anni sono Iaco-
po da Montagna, che imitò molto la sua maniera , per quanto mostrano 1' opere
Suoi diseso, sue, cheli veggono in Padoua, & in Venetia. Mà più di tutti l'imitò, e gli fece
lifòclAum. honore Rondinello da Rauenna, de? quale si serui molto Giouanni in tutte le sue
opere. Costui fece in S. Domenico di Rauenna vna tauola , e nel Duomo vn' al-
tra , che è tenuta molto bella di quella maniera . Ma quella , che passò tutte l'ab
tre opere sue, fù quella , che fece nella Chiesa di S. Giouanni Battila nella med&
sima Città , dotte stanno Frati Carmelitani, nella quale, oltre a N.Donna, fec<Q
nella figura d' vn S. Alberto , loro frate, vna testa bellissima, e tutta la figura lo-
data molto . Stette con esso lui ancora , fe ben non fece molto frutto , Bene-
detto
Rime da Ve- che gli fù pagata tutto il tempo di sua vita . Fece Gentile dopo il suo ritorno po^
nevati vno che opere: Finalméte,emendo già vicino all'età d'8o. anni,dopo hauer fatte molte,
sienàie an- e molte altre opere , passò nell' altra vita : da Giouanni suo fratello gli fù dato ho-
""'• norato sepolcro in S. Giouanni , e Paolo l'anno 1501. Rimalo Giouanni vedono
susorie , e diGentile , il quale haueua sempre amato tenerissimamente, andò, ancoraché,
,0 iur^ . £usse veccftio , lauorando qualche cosa , e padandosi tempo. E perche si era dato
a far ritratti di naturale, introduce vsanza in quella Città , che chi era in qualche
grado, si faceua, ò da lui, ò da altri ritrarre , onde in tutte le case di Venetia sono
molti ritratti, ein molte de gentil'huomini si veggono gli aui, e padri loro inso
¥°'"ntrat- no jn quarta generatione, & in alcune più nobili, molto più oltre ; vsanza certo,
" '" 'd^Gio c^e e "ata sempre, lodeuolissima , etiamdio appreso gli antichi . É chi non sente
• • infinito piacere , e contento, oltre 1' horreuolezza, & ornamento,che fanno in ve-
dere l'imagini de'suoi maggiori , e massimamente se per i gouerni delle republfc
che, per opere egregie fatte in guerra , & in pace , se per lettere , òper altra nota-
bile , e Segnalata virtù,sono stati chiari , & illussri ? Et a che altro fine , come si è
detto in altro luogo, poneuano gli antichi le imagini de gli huomini grandi ne'
luoghi pubici,con honorate inscrittioni, che per accendere gli amimi di coloro,
che veniuano alla virtù, & alla gloria ? Giouanni dunque ritraile a M. Pietro
Bembo prima, che andane a dar con Papa Leone Decimo, vna sua innamorata ,
cosi viuamente, che meritò esserda lui, si comefù Simon Sanese dal primo Pe-
C^e vien ce- trarca Fiorentino, da quello secondo Venerano, celebrato nelle sue Rime , come
inquel sonetto
^Poefe. ' 0 imagine mia celesse, e pura.
'' ° Douenel principio del secondo quadernario dice.
Credo, cbe'l mio Bellin con la sigura. & quello,che seguita : e che mag«
gior premio possono gli artefici nostri desiderare delle lor fatiche , che essere dalle
penne de' Poeti illustri celebrati ? si com'è anco stato l'eccellentissimo Tiziano dal
aottissimo M. Gio. della Casa, in quel sonetto, che comincia.
Ben veggio, Tifano, insorme nuove : Et in quell' altro.
Son quefte, ^mor, le vaghe treccie bionde .
Non fu il medesimo Bellino dal famosissimo Ariosto nel principio del 5;. canto
£ dÀlPAm. d' Orlando Furioso frà i migliori Pittori della sua erà annouerato ? Mà per tornare
^°° all' opere di Giouanni, cioè alle principali, perche troppo sarei lungo , s'io volesli
far métione de'quadrine de' ritratti ,che sono per le case de' gentiluomini di Ve-
netia • & in altri luoghi di quello slato, dico, che fece in Arimino al S.Sigismondo
Malatesti in vn quadro grande vna Pierà con due puttini, che la reggono, la quale
Sve operein è hoggi in S.Francesco di quella Città. Fece anco frà gli altri il ritratto di Bartolo*
Zimini. meo da Liuiano Capitano de' Venetiani. Hebbe G ouanni molti discepoli , per-
che a tutti con amoreuolezza insegnaua , frà 1 quali fù già sessanta anni sono Iaco-
po da Montagna, che imitò molto la sua maniera , per quanto mostrano 1' opere
Suoi diseso, sue, cheli veggono in Padoua, & in Venetia. Mà più di tutti l'imitò, e gli fece
lifòclAum. honore Rondinello da Rauenna, de? quale si serui molto Giouanni in tutte le sue
opere. Costui fece in S. Domenico di Rauenna vna tauola , e nel Duomo vn' al-
tra , che è tenuta molto bella di quella maniera . Ma quella , che passò tutte l'ab
tre opere sue, fù quella , che fece nella Chiesa di S. Giouanni Battila nella med&
sima Città , dotte stanno Frati Carmelitani, nella quale, oltre a N.Donna, fec<Q
nella figura d' vn S. Alberto , loro frate, vna testa bellissima, e tutta la figura lo-
data molto . Stette con esso lui ancora , fe ben non fece molto frutto , Bene-
detto