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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Oth.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0100
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82 RAGIONAMENTI
P. Tutto veggo ; ma quelle due figure principali, che qua innanzi alla fio-
ria maneggiano in quello luogo basso que' due pezzi d' artiglieria, chi so-
no, e per chi gli avete fatti?
G Son quelle , che per consiglio del Duca di Ferrara furon messe oltre al
fiume, che mostrano tuttavia per quel giovane bombardiere, che volta a
quell' altro la faccia, che sé ne conducano delle altre , le quali furon poi
quelle, che volte nelle spalle delli nimici, e ne' fianchi dello esercito fece-
ro nel campo Spagnuolo quella gran mortalità di gente, e di cavalli, che
sapete.
P. Intorno a quel mulino rovinato, sopra quelle genti, nel piano di Raven-
na , è cominciata una gran zuffa , e mescuglio insieme di cavalli , e di
fanterie con molte insegne Imperiali, Franzesi, e del Papa; ditemi che
cosa sono.?
G. Signore, quella è la battaglia, che è gia cominciata dall'uno, e l'altro e-
sercito appresso al fiume, dove feciono i Tedeschi , e i Guasconi un pon-
te, che occupa la villa de' primi cavalli; in su quello palarono parte delli
squadroni, e parte di lotto, dove allora il vado era piu largo, i quali col
condurli con prestezza di là non ebbono quali danno , e di poi sparse le
genti in ordinanza per i fianchi delle battaglie cominciarono a venire alle
mani i soldati, mentre che gia tutta la fanteria, e cavalleria Franzese fu
passara il fiume; tirarono poi da ogni banda gli eserciti gran numero di
artiglierie, che per lo strepito sbalordirono i Capitani, e feciono quella oc-
chione di cavalli, e d'uomini, che i pezzi de' soldati, e de' cavalli vola-
vano per il mezzo delle (quadre loro con una crudeltà di morte, e di mi-
seria di corpi laceri, e tronchi grandissima.
P. lo so, secondo ho inteso dire , che non è seguita molti anni sono cofa
sì grande, nè di maggior mortalità di gente, e così di valore, e di pre-
gio d'uomini , quanto fu quella, per l'orinazione di Pietro Navarra, che
non volse credere, o fare a modo di Fabbrizio Colonna, che lo contiglia-
va, che dovesse passare il fiume, e rompere gl' inimici, che poteva farlo;
il quale pensando solo a salvar se, e le sue genti, e confidandosi nel va-
lore de'suoi soldati, e del luogo, dove era accampato, fu poi con danno
di lui , e de' suoi costretto a rimaner prigione. I Guasconi,. secondo che e'
dicono, assaltarono la fanteria Italiana fra l'argine, e il fiume, la qual gia
dalle palle d'artiglieria rotta, e in disordine, stringendosi insieme gli ribut-
tò; che soccorsi dall' Allegria con uno (quadrone sresco di cavalli, venne
battendola per vendicare la morte d' un suo figliuolo Mellio, datogli in
Ferrara ammazzato da Ramazzotto, pensando che fusse quivi; non s' ac-
corgendo il misero Signore, che il delfino lo portava a morire con 1' al-
tro figliuolo nominato Vincroe, il quale dalli nimici gli fu morto innanzi,
e in tua presenza buttato nel fiume, e poi non andò molti passi, che lo
sfortunato vecchio in quella strage rimale morto; e certamente che dopo,
gli Spaglinoli andando insieme ristretti, ancora che avellono perduti mol-
ti soldati, e tutti i Capitani piu vecchi, e 1' insegne, con ordine mirabile,
e con unione di loro stessi, e in ordinanza passando per quell'argine forti-
ficato, combattendo di là dal fiume, con giudizio si ritirarono; e la trop-
pa
 
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