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Si cangia la decorazione ed il teatro rapprefenta il cortile fpaziofè
di forte arfenale , con varj /edili di pietra all'intorno.
Comparifcono quivi gii Sciti, ch’ebri d’amore per le
conquidiate donzelle, interamente abbandonatili alla volut-
tà, ed al piacere.
Ma lungamente non reggono all’intemperanza della
loro allegrezza; e bifognofi d*alternar col ripofo, lefatighe
nel naval combattimento fofferte, in grembo all’ amate bel-
lezze addormentatili fopra i ledili di pietra fituati all’ intor-'
no dello fpaziofo cortile.
L’opportuna letargia de5 vincitori alle belle prigioniere
immediatamente inlpira un’ardito difegno di libertà, e di
vendetta. Difarmati quindi con deprezza i dopiti guerrieri,
Tarmi loro medefìme impugnane per fargli pagar colla vita,
e col làngue i rei trafportì d’una paffion contumace.
Ma le donne degli aflaliti opportunamente fovragiun-
gono ad impedirne la drage. Siegue feminil contrailo, al
cui rumore fi deftan gli Sciti.
I rimproveri, e le accufe delle inimitate prigioniere li
ricoprono allaprefenza delle tradite compagne di confufione,
e rofiore.
Convinti della perfidia loro, più tofto ch’afiumere il
folle impegno d’una inefficacegiuftificazione, f’appiglia»
faggiamente al partito d’implorare a piè delle loro liberatrici
il perdono.
In villa delle lignificanti dimoflrazioni d’un pentimento
vivo, e lineerò, Tamor ne5 feminei petti d’ungelofo mo-
mentaneo fdegno trionfa. Gli follevan tuttigenerofamente
da
Si cangia la decorazione ed il teatro rapprefenta il cortile fpaziofè
di forte arfenale , con varj /edili di pietra all'intorno.
Comparifcono quivi gii Sciti, ch’ebri d’amore per le
conquidiate donzelle, interamente abbandonatili alla volut-
tà, ed al piacere.
Ma lungamente non reggono all’intemperanza della
loro allegrezza; e bifognofi d*alternar col ripofo, lefatighe
nel naval combattimento fofferte, in grembo all’ amate bel-
lezze addormentatili fopra i ledili di pietra fituati all’ intor-'
no dello fpaziofo cortile.
L’opportuna letargia de5 vincitori alle belle prigioniere
immediatamente inlpira un’ardito difegno di libertà, e di
vendetta. Difarmati quindi con deprezza i dopiti guerrieri,
Tarmi loro medefìme impugnane per fargli pagar colla vita,
e col làngue i rei trafportì d’una paffion contumace.
Ma le donne degli aflaliti opportunamente fovragiun-
gono ad impedirne la drage. Siegue feminil contrailo, al
cui rumore fi deftan gli Sciti.
I rimproveri, e le accufe delle inimitate prigioniere li
ricoprono allaprefenza delle tradite compagne di confufione,
e rofiore.
Convinti della perfidia loro, più tofto ch’afiumere il
folle impegno d’una inefficacegiuftificazione, f’appiglia»
faggiamente al partito d’implorare a piè delle loro liberatrici
il perdono.
In villa delle lignificanti dimoflrazioni d’un pentimento
vivo, e lineerò, Tamor ne5 feminei petti d’ungelofo mo-
mentaneo fdegno trionfa. Gli follevan tuttigenerofamente
da