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Vignola; Spampani, Giovanni Battista [Editor]; Antonini, Carlo [Editor]; Bianchi, Giuseppe [Editor]
I cinque ordini di architettura civile — Rom, 1861

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https://doi.org/10.11588/diglit.1711#0030
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pensiero prima di lui. Avendosi dunque acquistalo in quest' arte nome di valente
uomo, ebbe in Bologna occasione di mostrare il valore suo e di farvi molte cose
di pregio, tra le quali furono grandemente slimati i disegni che fece per Mes-
ser Francesco Guicciardini , il quale essendo allora governatore di quella città
li mandò a Firenze per farli lavorare di tarsia da eccellenti maestri. E sapendo
il Barozzi che non bastava il leggere solamente quei precelli che lasciò scrini
Vitruvio Pollione intorno all' Architettura, ma che oltre a ciò bisognava vederli
osservali in atto nelle vive reliquie degli antichi edifici , si trasferì a Roma ,
come in luogo particolarmente per la qualità e numero di essi chiarissimo e fa-
mosissimo. Ma perchè bisognava pure intanto procurare il vivere per se e per
la famiglia, esercitava talvolta la pittura, non levando però mai l'animo dalla
osservazione delle anticaglie.

In quel mentre, essendo stata istituita da molli nobili spirili un'Accademia
di Architettura, della quale erano principali il Signor Marcello Cervini che poi
fu Papa, Monsignor Malfei e il Signor Alessandro Manzuola, lasciò di nuovo la
pittura ed ogni altra cosa , e rivolgendosi in tutto a quella nobile esercitazione
misurò e ritrasse per servizio di quei Signori tutte le antichità di Roma, d'onde
si parli poi l'anno 1537 essendo slato condotto in Francia dall'Abate Primatic-
cio eccellentissimo pillor Bolognese ai servigi del Re Francesco Primo. 11 quale
volendo fare un palazzo e luogo di delizie di tale eccellenza, che agguagliasse la
grandezza del generoso animo suo, e superasse con quella fabbrica tutti gli
altri edilìzi che per I' addietro fossero slati fatti da qualsivoglia Principe del mon-
do , volse che egli gli facesse i disegni e i modelli di essa , i quali dipoi non
furono del lutto messi in esecuzione per cagione delle guerre più che civili che
sorsero in quei tempi nella misera Cristianità. Contullociò fece a quel Ite mol-
ti altri disegni di Fabbriche che furono messi in opera, e particolarmente i
disegni e cartoni di prospettiva dove andavano istorie del Primaticcio, che nel
palazzo di Fontanahleo furono dipinti, facendo nel medesimo tempo gettare di
metallo molte statue antiche, le quali erano state formate in Roma, la più parte
di ordine suo. Ma non avendo potuto effettuare il tulio compitamente per essere
stato costretto quel Re a rivolgere P animo a cose maggiori , se ne ritornò a Bo-
logna chiamato e pregalo strettamente dal Conte Filippo de Peppoli Presidente di
S. Petronio per farlo attendere a quella fabbrica , intorno ai disegni della quale
si occupò fino all'anno 1550 non avendo potuto quasi farvi allro per le molte
competenze che si trovò di persone , le quali non sapevano cercare fama se non
con opporsi e conlradire alfine che l'opera non camminasse avanti; vizio naturale
di alcuni che conoscendo l'imperfezione loro, non possono vedere se non cogli oc-
chi pregni d'invidia arrivare altri dove essi possono solamente col temerario ar-
dire loro avvicinarsi. Ma non potè però operare tanto questa sciocca emulazione
che finalmente non si conoscesse il valor suo e' V altrui malignità. Perciocché es-
sendo siali chiamati Giulio Romano nobilissimo pittore ed Architetto, e Cristofano
Lombardi architetto del Domo di Milano a dar giudizio su quei disegni, vedutili
e consideratili maturamente approvarono quei del Vignola con pubblica scrittura
per eccellentissimi sopra lutti gli altri. In quel medesimo tempo, oltre a molle
altre cose, fece un palazzo a Minorino per il Conte Alamanno Isolano con ordine
e disegno molto notabile e maraviglioso ; fece la casa del Bocehio, seguitando
l'umore del padrone di essa, e condusse con incredibile fatica il canale del Na-
vilio dentro a Bologna, dove prima non arrivava se non tre miglia appresso.
Creato poi Giulio III, se ne venne a Roma, dove era stalo chiamalo da quel

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