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Pontefice col quale avea temilo servili! mentre era stato Legalo in Bologna , e
per ordine di esso tirò innanzi, olire alle altre fabbriche, quella del palazzo della
sua vigna fuori della porla del Popolo, la quale finita poi insieme colla vita del
Pontefice , si ritirò ai servigi del Cardinal Farnese , per il quale, sebbene fece
molte cose , la principale nondimeno fu il Palazzo di Caprarola accomodato cosi
bene al sito, clic di fuori è di forma pentagona, di dentro il cortile e le logge
sono circolari, e le stanze riescono lulte quadrate con bellissima proporzione e
talmente spartite, che per le comodità che negli angoli sono cavate, non vi sta
alcuna particella oziosa, e quel che è mirabile, le stanze dei padroni sono talmen-
te poste, che non veggono officina nessuna, nò esercizio sordido. Il che ha fatto
ammirarlo da chiunque lo ha veduto per il più artificioso e più compitamente or-
nato e comodo palazzo del mondo; e ha con desiderio tirato a veder le maravi-
glie sue da lontane parli uomini molto giudiziosi, come fu per esempio Monsignor
Daniel Barbaro persona molto esquisila nelle cose dell' Architettura, il qual mosso
dalla gran fama di questo palazzo, per non se ne andar presso alle grida, venne
apposta a vederlo, ed avendolo considerato a parte a parte ed inleso minutamen-
te dallo stesso Vignola l'ordine di tutti i membri di si compita machina, disse
queste parole, i Non minuit immo magnopere auxit praesentia famam. » E giudi-
cò, in quel genere e in quel silo non potersi far cosa più compita. Ed invero
questa fabbrica, più di tutte le altre opere sue, Io ha fallo conoscere per quel
raro ingegno che egli era, avendo in essa sparsi gentilissimi capricci, e mostran-
do particolarmente la grazia dell'arte in una scala a lumaca mollo grande la qua-
le girandosi sulle colonne doriche col parapetto e balaustri colla sua cornice gi-
ra con tanta grazia e tanto unitamente, che par di getto, e viene con molta gra-
zia condotta fino alla sommità; ed in simil maniera son fatti anco con grande
arte e maestria gli archi della loggia circolari. Né contentandosi il Barozzi di es-
sersi immortalato colla stupenda architettura di quella fabbrica, volse anco mo-
strar in essa qualche saggio delle sue fatiche di Prospettiva tra le belle pitture
di Messer Taddeo e Federico Zuccari. Onde, avendo fatto i disegni di lutto quel-
lo che in simil materia occorreva, vi colorì molte cose di sua mano Ira le quali
se ne veggono alcune molto difficili e di lungo tempo a farsi, così assegnatanien-
te con regola, non vi mettendo punto di pratlica, come sono le quattro colonne
corìnte nei cantoni di una sala talmente fatte che ingannano la vista di chiun-
que le mira, ed il maraviglioso sfondato della camera tonda. Fece oltre a ciò per
il detto Cardinale la pianta e il graziosissimo disegno della facciata della Chie-
sa del Gesù alla piazza degli Altieri, che oggi si vede stampata, e cominciò a
piantare in Piacenza un palazzo tale e con si nobil mossa, che io che ho vedu-
to i disegni e l'opera cominciata, posso affermare di non aver veduto mai cosa in
simil genere di maggiore splendore, per averla in guisa ordinata, che le tre Corti
del Duca di Madama, e del Principe vi potessero abitare agiatamente con ogni
sorte di decoro e di apparato regio. Lasciò poi non so che anni a guida di que-
sta fabbrica Messer Giacinto suo figliuolo dandogli i disegni talmente compiti con
ogni particolare, che potevano bastare per condurre sicuramente l'opera all'ulti-
ma perfezione. E questo fece egli per l'amore che portava all'arto e non perchè
non conoscesse Messer Giacinto suo figliuolo attissimo a supplire a molte cose per
se slesso, che egli volse porre in carta, non perdonando a fatica alcuna in modo
che, avanti che si partisse, non operasse di sua mano tutto quello che era pos-
sibile di fare.
Aveva poco prima fallo in Perugia una molto degna ed onorala cappella
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Pontefice col quale avea temilo servili! mentre era stato Legalo in Bologna , e
per ordine di esso tirò innanzi, olire alle altre fabbriche, quella del palazzo della
sua vigna fuori della porla del Popolo, la quale finita poi insieme colla vita del
Pontefice , si ritirò ai servigi del Cardinal Farnese , per il quale, sebbene fece
molte cose , la principale nondimeno fu il Palazzo di Caprarola accomodato cosi
bene al sito, clic di fuori è di forma pentagona, di dentro il cortile e le logge
sono circolari, e le stanze riescono lulte quadrate con bellissima proporzione e
talmente spartite, che per le comodità che negli angoli sono cavate, non vi sta
alcuna particella oziosa, e quel che è mirabile, le stanze dei padroni sono talmen-
te poste, che non veggono officina nessuna, nò esercizio sordido. Il che ha fatto
ammirarlo da chiunque lo ha veduto per il più artificioso e più compitamente or-
nato e comodo palazzo del mondo; e ha con desiderio tirato a veder le maravi-
glie sue da lontane parli uomini molto giudiziosi, come fu per esempio Monsignor
Daniel Barbaro persona molto esquisila nelle cose dell' Architettura, il qual mosso
dalla gran fama di questo palazzo, per non se ne andar presso alle grida, venne
apposta a vederlo, ed avendolo considerato a parte a parte ed inleso minutamen-
te dallo stesso Vignola l'ordine di tutti i membri di si compita machina, disse
queste parole, i Non minuit immo magnopere auxit praesentia famam. » E giudi-
cò, in quel genere e in quel silo non potersi far cosa più compita. Ed invero
questa fabbrica, più di tutte le altre opere sue, Io ha fallo conoscere per quel
raro ingegno che egli era, avendo in essa sparsi gentilissimi capricci, e mostran-
do particolarmente la grazia dell'arte in una scala a lumaca mollo grande la qua-
le girandosi sulle colonne doriche col parapetto e balaustri colla sua cornice gi-
ra con tanta grazia e tanto unitamente, che par di getto, e viene con molta gra-
zia condotta fino alla sommità; ed in simil maniera son fatti anco con grande
arte e maestria gli archi della loggia circolari. Né contentandosi il Barozzi di es-
sersi immortalato colla stupenda architettura di quella fabbrica, volse anco mo-
strar in essa qualche saggio delle sue fatiche di Prospettiva tra le belle pitture
di Messer Taddeo e Federico Zuccari. Onde, avendo fatto i disegni di lutto quel-
lo che in simil materia occorreva, vi colorì molte cose di sua mano Ira le quali
se ne veggono alcune molto difficili e di lungo tempo a farsi, così assegnatanien-
te con regola, non vi mettendo punto di pratlica, come sono le quattro colonne
corìnte nei cantoni di una sala talmente fatte che ingannano la vista di chiun-
que le mira, ed il maraviglioso sfondato della camera tonda. Fece oltre a ciò per
il detto Cardinale la pianta e il graziosissimo disegno della facciata della Chie-
sa del Gesù alla piazza degli Altieri, che oggi si vede stampata, e cominciò a
piantare in Piacenza un palazzo tale e con si nobil mossa, che io che ho vedu-
to i disegni e l'opera cominciata, posso affermare di non aver veduto mai cosa in
simil genere di maggiore splendore, per averla in guisa ordinata, che le tre Corti
del Duca di Madama, e del Principe vi potessero abitare agiatamente con ogni
sorte di decoro e di apparato regio. Lasciò poi non so che anni a guida di que-
sta fabbrica Messer Giacinto suo figliuolo dandogli i disegni talmente compiti con
ogni particolare, che potevano bastare per condurre sicuramente l'opera all'ulti-
ma perfezione. E questo fece egli per l'amore che portava all'arto e non perchè
non conoscesse Messer Giacinto suo figliuolo attissimo a supplire a molte cose per
se slesso, che egli volse porre in carta, non perdonando a fatica alcuna in modo
che, avanti che si partisse, non operasse di sua mano tutto quello che era pos-
sibile di fare.
Aveva poco prima fallo in Perugia una molto degna ed onorala cappella
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