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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 4): Bassirilievi del Museo Pio-Clementino — Rom, 1788

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https://doi.org/10.11588/diglit.3454#0017
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BASSIRILIEVI TAV. J. ALL' Vili.

bile di metallo. Il suo piano orizontale vien solo interrotto da un buco nel cen-
tro , destinato a ricevere il perno che legava insieme tutte le parti del Candelabro,
e giungeva persino a conficcarli nell'ara.
Come dell' altezza medesima , così pressò a poco è della stessa forma s altro
Candelabro. Dissi pretto a poco , perchè il suo scapo è fornito di due soli
piattelli, e in vece del più basso, ne tiene il luogo una più grandiosa > e più ampia
espanfione di fogliami, dentro la quale s' infigge il secondo pezzo dello scapo
del Candelabro, che poi termina come il primo.
Gli ammiratori delle arti antiche nel contemplare questi due insigni monu-
menti non potran fare a meno di non estimare al sommo quello spirito d'inven-
zione eh' ebbero i Greci , i quali unirono sempre la sobrietà colla magnificenza ,
la saviezza ed il raziocinio colla novità. In tutto questo comporto, che sembra cosi
fàntastico, non si trova altro , a ben considerarlo , che la memoria degli antichi usi
elegantemente riprodotta a crear 1* ornamento , seguendo le tracce di quella felice
immaginazione , che dalla testura delle capanne avea tratta tutta la decorazione
dell' architettura .
Un' ara era la base de' Candelabri, perchè gli antichi luminari de' Greci erano
appunto are, o focolari (a), su cui si accatastavano legna secche , e di que' tali
arbori bituminosi di lor natura , che più chiara e più durevol fiamma potevano
somministrare.
Ma per miglior economia del lume , e per evitare il calor soverchio , era
d' uopo sollevare la combustion luminosa ad una maggiore altezza '(*) : ecco in-
ventato lo scapo del candelabro , eh' ebbe , secondo le fantasìe degli artefici , di-
verse forme. Non può peraltro negarli, che la più adoperata non fosse quella di varie
tazze, o piattelli collocati l'un sovra l'altro ad una certa distanza. Né questo su
un ornamento capriccioso e bizarro , ma un richiamare la disposizione e le figure
de'primi candelabri , quali inventari in Egitto e portati in Grecia , dieder campo
a questa ingegnosa nazione non solo u imitarne le forme , ma di migliorarle.
Tom.lK A % Que-

BASSI
RILIEVI

(<*) I Att^^jj, lampteres , che Omero dice solersi porre nelle fale per La reggia di Alcinoo è uno ssoggio della poetica immaginaziono
sar lume , Od. 2, v.306. , non erano altro che are , /opravi una catasta d'Omero , come in poemi pofteriori la reggia del Sole , o il palazzo
1 egna fecche o bituminose , o anche preparate, che servivano insie- d'Alcina. Voglionsi perciò tali esaggerazioni di ricchezza porfi nella
"n'OH 'lluminare e a riscaldare : così ne spiega 1' uso il Poeta stesso medesima categoria delle mura di bronzo co'sregj d'azurro , delle srutta
nf. j T". v-64-cvedescrive le ancelle, che scuotevano a terra da' lampte- eterne ne' giardini &c. Una imitazione de' candelabri d'Alcinoo,
ri 1 egni estmti , e ve ne ammonticchiavan degli altri . Eustazio ed una mera allusione ai versi d' Omero , credo ancor quei di Lucré-
Od. 2. 1. e. dice , che a tempo suo sra'ruttici si costumava una ma- zio, che ne sono per cosi dire la traduzione il. 24:
niera aliai simigliante a risehiarare i lor tugurj, e che simili socolari Si non aurea sunt iuuenum simulacra per aedes
chiamayanii^ At^na/ , «y £v JàJts Kii^evaj **rè Jóq-mw àvd^TtfVTtti iì £ÓAa Lampadas ignìsera* manibus retinentìa dextris ,
fy&Sfe to axawvoy. Luminari, suquali posate le saci Ji accendono in tem- Lumina noclurnìs epulìs , ut suppeditentur .
pò di cena, 0 legni aridi, perchè non saccian fumo ; Male perciò ha vo- Quantunque de'veri candelabri di quefta sorma, non però aurei, su.
luto il Casaubono ad Ateneo xv. cap. 20. corregger *«>era/ posate, rono quelli adoperati nelle nozze di Carano , e deseritti da Ippo'loco
coricate ( le saci) in fcapivaj drizzate, perchè allora sissatti rufticani presTo Ateneo IV, e. 2.
luminari non avrebber rappresentato i lampteri de'tempi Omerici, Dal testo Omerico si può intanto dedurre, che anche ne't
ma sarebbero ssati veri candelabri . eroici fi procurava che il lume veniste da alto , o sollevando^*
(b) Omero neh" Od. H. v. 100. deserive nella Reggia d'Alcinoo la catasta delle legna sull' are, o sacendo salire in alto i servi V*
in Coicira de'candelabri sormati da una ftatua d'oro d'un giovinetto spesTo colle saci in mano fervirono di candelabri. Ved Od 2 ' ° °
montata sopra d' un'ara a sostenere in mano saci accese. Non dee e 316. , dove nota , che i servi cargiavansi a milura eh' erano
però supporsi questo lusso usato mai veramente ne' tempi Omerici • sianchi.
 
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