Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 3): Statue del Museo Pio-Clementino — Rom, 1790

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.3453#0009
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
Vili
cs#/ consrontare la spiegazione d* un monumento propofta nel tomo IV. £1] > r^^ ## %gp
0/?#r0 e dibattuto di Pindaro ; tantoppih che aggiunge asiaì probabilità alla mia con-
gettura , mentre che nuova e fingoìar luce ne acquijla.
E' queBo un vaso edito dal Alizzocchi e dall' Hancarville \jl] , che a mio fenfo rap-
presenta Marte in atto di obbligar pugnando Vulcano a fcior la madre Giunone dalla fe-
di a di secreti legami apparecchiata , eh' egli ìnsìdiofamente donata le avea per vendi-
car/I del difamore e del disprezw di lei. Le /srizioni Greche appoggiano la mia
interpretazione in quanto ci danno il nome dì Giunone e di Marte ; ma sulla sigu-
ra , che dal conteBo della rappresentanza , dalla deformità della persona , dal cotu-
rnato berretto par mi rappresentar Vulcano , /' epigrafe è AAIAAA02 , Daedalus, Ho cre-
duto dunque , che Dedalo vi sa sritto come un epiteto , e una vera antonomafia
di Vulcano * il cui attributo è l' induflria , e di cui si dice da Omero \js\* che
Facit daedala multa do£ta mente,
aggiungendo per coadiuvarne la probabilità molti efempii ^ ove gli epiteti delle Greche di*
vinità han preso, 0 almeno tenuto il luog0 de nomi proprj.
Ora nell1 ode iv. de Vincitori Ne mei trovo, che Pindaro ugualmente che il pittore
di quel bel vaso non ha dubitato d' indicar Vulcano col nome semplicemente di Dedalo.
Descrive il Lirico le insidi e d* Acafto contro di Peleo * e narra , 0 piuttoBo accenna ,
come il Re d'lolco avea tramata al siglio d* Eaty la morte per mezzo della spada do-
nata a queir eroe da Vulcano , cti egli chiama semplicemente spada di Dedalo. Acasto
gliela naseose mentr egli dormiva, perchè qsialito dalle fiere non potejse disender/} : risehio
satale onde trajse V innocente peleo la pietà di Chirone, che gli moBrb e gli rsiituì
la divina spada celatagli dal suo nimico. V imbarazzo in cui ha gettato gli antichi
e i moderni interpreti il non fosp&tare , che siotto il nome di Dedalo si parlajjè di Vul-
cano , e il non aver di ciò esempio, pqsson veder/i ne commentatori di Pindaro , e in parte
nella Jòggiunta nota , ove reco i ver/i del Greco Poeta [4] . Ora la mia espqshione
di quelle immagini , e la più verisimile fpiegazione di quel luogo difficile 9 si preftano
una chiarezza fcambievole , e l* una coir altra soBengonsi.
Ma
[1] Pag. 20. (e), che volea pure torgli la vita , ma indirettamente , per non imbrat-
ti] Mazocchi Toh. HeracU pag. 137. , Hancarville Vasi tom. ni. tarli della ftrage d'un ofpite . [ Vedanfì gli Scoliasti di Pindaro aquesto
tav. 108. Il difegno dato da Hancarville è migliore , ma vi ha omelie luogo, Apollodoro lib. ni. cap 13. n.5., ed ivi Heyne ] . Egli pen-
le epigrafi. fava, che celatagli la fpada , mentre fui Pelio in una caccia per ciò
[3] II. 2 vers. 482: difpofta fi addormentava, o le fiere, o i Centauri l'avrebber ucciso,
riw« «^«ieTctA* -zD-oAAà «V\j>j<r< aejwJe/Wi. come veramente accadeva, sé Chirone che avea educato Peleo non
[4] Nemeon : od. iv. v. 95. e fegg: l'avefle riconofeiuto , e restituitagli l'arma. Efiodo , ed Apollodoro
Ta A*ucT«A8 Je pt^oiga hanno efpressamente queste circoftanze, e Pindaro perchè non fi du-
QvTevtv oì $ava.Tov biti che abbia feguito difserente tradizione , parla pochi verfi dopo
*E* Ao^a rieAiao irouq . di Chirone , che trafse Peleo d'impaccio . Quindi è , che gli antichi
Per la fpada di Dedalo più dotti grammatici recati negli scolj , fra' quali Didimo , inrefero
Gli preparava morte per la fpada di Dedalo affolutamente quella di Vulcano, onde accor-
II Re di Pelia figlio insidiofa. ' : ramenre propofe quell'ultimo di legger Aatc/VAa» invece di Ao*/aA»,
Uno degli Scoliafti, e con lui il Pauw e f Heyne a quefto luogo ptnsano o beuMtei , che allora farebbe epiteto della fpada chiamata dedala ,
che la fpada di Dedalo fia la frode : ma quefla srale proverbiale non è cioè;, ìndujlremente lavorata da quel fabro celefte, e cita per render
poi conosciuta per nesfun altro efempio ; e allora non sarebbe opportuno ciò credibile il verso Omerico già recato. Lo Schmidio collo ftesfo
l'aggiungere U XoX*, ìnfidìofamente: o almeno quefta ridondanza che fentimento ha edito «To/^aA*. La fola notizia che i Greci antichi
ilPaw dice, pò slavi M illuftrationem , non è molto propria dello ftil abbian potuto significar Vulcano col nome di Dedalo badava a spiana-
Pindarico vivo , e concifo. Dall'altra parte la mitologia memora^ re il fenfo, e a torre ogni quiftione.
veramente una spada di Vulcano donata già a Peleo, e nafeofa da Acafto
 
Annotationen