musaici, riferiti amendue dal Ciampini [Open tom.I.
tav. xxxn. e xxxiv.], de'quali il secondo è fralle ra-
rità dell'illultre mio Mecenate il Sig. Principe Chigi:
1* immagine del num. 2, è tolta dal primo , che si
osserva nella Basilica di S. Maria in Traslevere . Ho re-
cato tali disegni desunti da' monumenti, per dimostra-
re che male a proposito si son confusi da Esichio gli/pi-
rici/' col phemium , altra specie di fportula pifcataria,
da noi già indicata alia tavola XXXIII.
Num. 5. Fralle molte immagini quasi limili della
Dea Venere impresise ne' Romani denarj sotto Giulio
Cesare , ho prodotto quella eh' è nelle monete della
gente Sepulia, per mofirare quanto ben corrisponda
colla deserizione che fa Apollonio d'una poco diversa
effigie di lei , anche nella particolarità di lasciarc
a dilcoperto la manca parte del seno per lo seorrer
della fibula dall'omero sinisixo sin verso il gomito.
Alla tav.Vili, pag, 9. nota(cO abbiamo addotto il luo-
go originala degli Argonautici colla versione metrica
del Sig. Card. Flangini : qui per comodo del confron-
to vi recheremo la traduzione Latina letterale de' me-
de si mi versi :
Deinde elaborata erat cornata Cytherea
Martis in manibus habens sortem clypewn, ex nume-
ro vero ipjì
Ad cubitum laevum remiffa erat commisura tunicae
Infra fub papilla.
Num. 6. Ecco il picciolo simulacro di Ninfa Bac-
chica giacente, di cui si è fatto ricordo alla tav.XLIIL
nella nota (b). La sola tesla è moderna , e l'urna
che tien sotto il sinifiro braccio è indizio chiaro
del soggetto, e ci convince che il serpe non è altro
che un attributo Bacchico , o il Genio del luogo.
Notabile è la sua simigliaaza col simulacro detto vol-
garmente la Cleopatra »
FINE DEL TOMO TERZO.
INDI-
tav. xxxn. e xxxiv.], de'quali il secondo è fralle ra-
rità dell'illultre mio Mecenate il Sig. Principe Chigi:
1* immagine del num. 2, è tolta dal primo , che si
osserva nella Basilica di S. Maria in Traslevere . Ho re-
cato tali disegni desunti da' monumenti, per dimostra-
re che male a proposito si son confusi da Esichio gli/pi-
rici/' col phemium , altra specie di fportula pifcataria,
da noi già indicata alia tavola XXXIII.
Num. 5. Fralle molte immagini quasi limili della
Dea Venere impresise ne' Romani denarj sotto Giulio
Cesare , ho prodotto quella eh' è nelle monete della
gente Sepulia, per mofirare quanto ben corrisponda
colla deserizione che fa Apollonio d'una poco diversa
effigie di lei , anche nella particolarità di lasciarc
a dilcoperto la manca parte del seno per lo seorrer
della fibula dall'omero sinisixo sin verso il gomito.
Alla tav.Vili, pag, 9. nota(cO abbiamo addotto il luo-
go originala degli Argonautici colla versione metrica
del Sig. Card. Flangini : qui per comodo del confron-
to vi recheremo la traduzione Latina letterale de' me-
de si mi versi :
Deinde elaborata erat cornata Cytherea
Martis in manibus habens sortem clypewn, ex nume-
ro vero ipjì
Ad cubitum laevum remiffa erat commisura tunicae
Infra fub papilla.
Num. 6. Ecco il picciolo simulacro di Ninfa Bac-
chica giacente, di cui si è fatto ricordo alla tav.XLIIL
nella nota (b). La sola tesla è moderna , e l'urna
che tien sotto il sinifiro braccio è indizio chiaro
del soggetto, e ci convince che il serpe non è altro
che un attributo Bacchico , o il Genio del luogo.
Notabile è la sua simigliaaza col simulacro detto vol-
garmente la Cleopatra »
FINE DEL TOMO TERZO.
INDI-