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*6 MUSEO PIO-CLEMENTINO
BUSTI
TAVOLA XVL
ISIDE BUSTO n
IL panneggiamento di quefto bufto, secondo la giuftissima offervazione di Win-
ckelmann , dimoftrerebbe anche solo a qual divinità appartiene : giacché il manto
che scende dagli omeri cosi rannodato sui petto, e richiamato di fotto ì afcelle,
è il consueto abbigliamento d'Iside nelle sue effigie Greche e Romane (a). In quefto
bufto però non mancano i distintivi del capo che sorman quel gruppo folito indicarti
dagli antiquarj col nome del sior di loto , e che appoggia su d'una mezza luna .
Anche le ciocche pendenti di qua e di là dal collo e calamiftrate son proprie
della Dea del Faro , che adunava ne fuoi mifteriosi attributi quasi tutte le Dee
del gentilesimo. Il noftro marmo T avea prima rappresentata col velo che le co-
priva la tefta , e sorsè era allufivo a quel motto che leggevafi. nel tempio d'Ifide
in Sai, dove ssava fcritto che non si era mai quefto velo potuto levare da mortai
mano, intendendo per Ifide la natura medefima, o la divina fapienza .(£) .
Alla fuperftizione tanto sparsa e tanto fervida per quefta Deità, fi deve cer-
tamente il capriccio di chi le ha fatto abbattere quella prima acconciatura del capo,
e parte facendone risolcare collo fcalpello , parte cangiandone con de' taffelli ripor-
tati preffo le tempie, ha rimofifo il velo, e ne ha voluto vedere fcoperto il capo
ed il crine ornato e dispofto alla maniera Egiziaca . E' flato oflervato altro-
ve come le donne antiche fi eran moftrate studiofe di sar seguire anche a' lor
ritratti già fcolpiti tutti i capricci della moda , e come fi eran perciò inventate
dagli scultori le capigliere di marmo amovibili (e). Questo efempio è però nuovo
nelle tefte delle divinità . Volle per avventura qualche perfona devota della Dea ,
che l'effigie in marmo la rappresentaffe tale quale i fogni glie T avean dipinta,
o che il bufto a qualche particolare immagine d'Ifide più fìmigliasse che con ifpe-
cial culto , o in più frequentato e famofo tempio era forfè adorata.
(*) Alta col peduccio palmi quattro : scolpita in quel marmo che (b) Plutarco [ de If. & OJìr.'] : egli chiama Ifide la Dea de'Saiti, av-
§li fcalpellini chiamati Pario , e che in candore e sinezza fupera vertendo che si riputava la ftesfa colia Minerva degli Ateniefi , consormità
ogni altro: fu trovata negli scavi fatti fuori di Porta S. Giovanni nel fito espofta più largamente da Platone nel fuo Timeo . Raro monumento
appellato Roma-vecchia. di quefta mefcolanza delle religioni Greche ed Egiziache non tanto
(a) Winckelmann Storia delle arti lib.il. cui. §.4. e fegg. , e Mon. è la moneta battuta in Sai coli' effigie di Minerva alla Greca avente
ìned. Trat.preUm* p.xxi. Quindi ha egli riconoseiute per immagini d'Iride la civetta nelle mani, quanto lo fono due fuperbi bulli d'Ifide velata
molte statue rifarcite per tutt'altro , e mclte più ancora fé ne potrebber in rutto il rimanente assai Umili al nostro , uno di marmo bigio
riconoseere , come per efempio una maggior del naturale di marmo bigio nella ftanza Egizia di villa Pinciana , uno singolarissimo ed oltremodo
nella villa Pinciana, rifarcita per Cerere, una nel Campidogiio [ Mufeo pregevole sì per l'arte sì per la materia , efsendo di bronzo antico
Capaci, tom.ni. tav.vii.] per Giunone . Quefto abbigliamento sembra de- maggiore del natmale , pofseduto dall'umanismo ed erudito Prelato
rivato dalla meda Egiziana che si vede in un simulacro della villa Albani Monfìg. Giambattista Cafali. Si 1'uno che l'altro hanno dove 11 con-
edito nella Storia citata al tomo I. tav. x. In quella però il manto giungono al peduccio una civetta colle ali {piegate , contrasegno
scende folo da un omero , i Greci Bess imitarlo lo han talvolta della Inde Saittca , altrimenti detta Neitb consusa con Minerva,
dispofto con maggior fimmetria, replicando lo fteiTo partito fu d'ambe ed emblema della divina sapienza . li bu (lo di bronzo era traile
le spalle. Apulejo nella fua deferizione d'Ilìde [ Metani* lib.xi. ] antichità del Conte Fede, e per la sua grande integrità su da'poco
si consorma alla moda originale della statua Egizia , venendo questo sperti antiquari (limato di moderno lavoro. Bada considerarne lo stilc
manto da lui deseritto :sub dextrum Utus ad humerum laevum recurrens. pei persuaderli eh' è antico .
per altro nella sigura Egizia Capitolina [ Mus. Capit. tom.Hl. tav.78. ] (c ) Vedasi il noftro tomo il. tav.LI.
*1 manto è disposto come nel nostro marmo.
TAVO-
*6 MUSEO PIO-CLEMENTINO
BUSTI
TAVOLA XVL
ISIDE BUSTO n
IL panneggiamento di quefto bufto, secondo la giuftissima offervazione di Win-
ckelmann , dimoftrerebbe anche solo a qual divinità appartiene : giacché il manto
che scende dagli omeri cosi rannodato sui petto, e richiamato di fotto ì afcelle,
è il consueto abbigliamento d'Iside nelle sue effigie Greche e Romane (a). In quefto
bufto però non mancano i distintivi del capo che sorman quel gruppo folito indicarti
dagli antiquarj col nome del sior di loto , e che appoggia su d'una mezza luna .
Anche le ciocche pendenti di qua e di là dal collo e calamiftrate son proprie
della Dea del Faro , che adunava ne fuoi mifteriosi attributi quasi tutte le Dee
del gentilesimo. Il noftro marmo T avea prima rappresentata col velo che le co-
priva la tefta , e sorsè era allufivo a quel motto che leggevafi. nel tempio d'Ifide
in Sai, dove ssava fcritto che non si era mai quefto velo potuto levare da mortai
mano, intendendo per Ifide la natura medefima, o la divina fapienza .(£) .
Alla fuperftizione tanto sparsa e tanto fervida per quefta Deità, fi deve cer-
tamente il capriccio di chi le ha fatto abbattere quella prima acconciatura del capo,
e parte facendone risolcare collo fcalpello , parte cangiandone con de' taffelli ripor-
tati preffo le tempie, ha rimofifo il velo, e ne ha voluto vedere fcoperto il capo
ed il crine ornato e dispofto alla maniera Egiziaca . E' flato oflervato altro-
ve come le donne antiche fi eran moftrate studiofe di sar seguire anche a' lor
ritratti già fcolpiti tutti i capricci della moda , e come fi eran perciò inventate
dagli scultori le capigliere di marmo amovibili (e). Questo efempio è però nuovo
nelle tefte delle divinità . Volle per avventura qualche perfona devota della Dea ,
che l'effigie in marmo la rappresentaffe tale quale i fogni glie T avean dipinta,
o che il bufto a qualche particolare immagine d'Ifide più fìmigliasse che con ifpe-
cial culto , o in più frequentato e famofo tempio era forfè adorata.
(*) Alta col peduccio palmi quattro : scolpita in quel marmo che (b) Plutarco [ de If. & OJìr.'] : egli chiama Ifide la Dea de'Saiti, av-
§li fcalpellini chiamati Pario , e che in candore e sinezza fupera vertendo che si riputava la ftesfa colia Minerva degli Ateniefi , consormità
ogni altro: fu trovata negli scavi fatti fuori di Porta S. Giovanni nel fito espofta più largamente da Platone nel fuo Timeo . Raro monumento
appellato Roma-vecchia. di quefta mefcolanza delle religioni Greche ed Egiziache non tanto
(a) Winckelmann Storia delle arti lib.il. cui. §.4. e fegg. , e Mon. è la moneta battuta in Sai coli' effigie di Minerva alla Greca avente
ìned. Trat.preUm* p.xxi. Quindi ha egli riconoseiute per immagini d'Iride la civetta nelle mani, quanto lo fono due fuperbi bulli d'Ifide velata
molte statue rifarcite per tutt'altro , e mclte più ancora fé ne potrebber in rutto il rimanente assai Umili al nostro , uno di marmo bigio
riconoseere , come per efempio una maggior del naturale di marmo bigio nella ftanza Egizia di villa Pinciana , uno singolarissimo ed oltremodo
nella villa Pinciana, rifarcita per Cerere, una nel Campidogiio [ Mufeo pregevole sì per l'arte sì per la materia , efsendo di bronzo antico
Capaci, tom.ni. tav.vii.] per Giunone . Quefto abbigliamento sembra de- maggiore del natmale , pofseduto dall'umanismo ed erudito Prelato
rivato dalla meda Egiziana che si vede in un simulacro della villa Albani Monfìg. Giambattista Cafali. Si 1'uno che l'altro hanno dove 11 con-
edito nella Storia citata al tomo I. tav. x. In quella però il manto giungono al peduccio una civetta colle ali {piegate , contrasegno
scende folo da un omero , i Greci Bess imitarlo lo han talvolta della Inde Saittca , altrimenti detta Neitb consusa con Minerva,
dispofto con maggior fimmetria, replicando lo fteiTo partito fu d'ambe ed emblema della divina sapienza . li bu (lo di bronzo era traile
le spalle. Apulejo nella fua deferizione d'Ilìde [ Metani* lib.xi. ] antichità del Conte Fede, e per la sua grande integrità su da'poco
si consorma alla moda originale della statua Egizia , venendo questo sperti antiquari (limato di moderno lavoro. Bada considerarne lo stilc
manto da lui deseritto :sub dextrum Utus ad humerum laevum recurrens. pei persuaderli eh' è antico .
per altro nella sigura Egizia Capitolina [ Mus. Capit. tom.Hl. tav.78. ] (c ) Vedasi il noftro tomo il. tav.LI.
*1 manto è disposto come nel nostro marmo.
TAVO-