DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.19902#0007
AUX JEUNES
AMATEURS-
DU DESSEIN
AI GIOVANI
AMATORI
DEL DISEGNO
EGli è certo , che di hiuna altra cosa debbano esTere più
solleciti coloro , ai quali è affidata Filtrazione della
Gioventù in qualunque arte, o scienza ; che di ri-
durre alla massima semplicità, e chiarezza i primi elementi
di esse, e di ben guardarli, che quelli /Lino per avventura
men che sani, e perfetti. I principj soverchiamente compli-
cati, e difficili o generano fastidio nell'animo dei Giovani
impazienti • di lor natura, e che aborrono la fatica , e la
seria meditazione ; o avviliscono gli ingegni, quando ave-
rebbero bisogno, che altri gli eccitasse, e gli conducete,
direi quali per mano, alla cognizione delle cose . Così , se
alcun vizio fin da principio eilì contraggano 3 o non sanno
dispogliarsene dipoi, perchè nelle menti ancor tenere fanli
sempre più forti , e più profonde le prime impressicni, o
se pure gli riesee di spogliarsene, ciò non avviene, che a
dispendio di quei maggiori, e più rapidi progressi che avreb-
bero forsè fatti, quando non foiTero slati nella necessità. di di-
simparare ciò , che malamente appresero, e di apprendere
un altra volta più sani precetti . Quindi è, che Timoteo
famoso suonatore di Tibia, riputandoli il soìo di tutta la
Grecia, che possiedeiTe a fondo le Teorie del suo Istrumen-
to y esìgeva doppia mercede da quei Discepoli , che erano
fiati sotto V disciplina di altro maestro; e Quintiliano nella
educazione del giovine Oratore combatte l'opinione di co-
loro , che affidavano i fanciulli alia cura dei Retori meno
eccellenti nell'arte; perchè si davano follemente a credere,
che quelli si adattasiero meglio alla loro puerile intelligenza.
Ecco i due oggetti, che ci siamo prefissi principalmente
neir intraprendere, e publicare quello nostro Esempiare del
disegno a prò dei Giovani, che amano d'imparare, e di
profesTare le belle arti. È vero, che lo seopo di esse è l'imita-
zione della natura; ma vero è altresì, che Ella con molta gelo-
sia si sottrae nella massima parte agli occhi dell' artefice imperi-
to, e dove si mostra più visibile, non va mai disgiunta da un
numero quasi infinito di ostacoli, che ne rendono dura, ed
ingrata l'imitazione. Infatti non ci volle meno, che il cor-
so di cento dodici Olimpiadi, perchè la Grecia, con tutto il
suo trasporto per le arti, potesse vantare un Apelle, un Pras-
sitele. Un intervallo, se non altrettanto grande, però di due
intieri secoli divide Cimabue, e Niccola Pisano da Raffaelle,
e da Michelangelo. E come la tardanza di sì fatti uomini, che
elevarono le arti al colmo della grandezza, prova a maravi-
glia la difficoltà di conoseere a fondo, e di rendere perfetta-
mente la bella natura; così una folla di servili copisti delle
Ope-
ìEux qui font profejfion d'infiruire la jeunejfc dans
les Arts et les Jciences doivent 3 a. notre avis 3 en
réduire les premiers élémens a la plus grande clarté
et {implicite-ppfsible 3 et Je garder furtout de leur donner au-
cun précepte 3 s'ils ne font bien purs et exempts de toute erreur.
En esfet 3 fi 3 dé un coté ì il efil a craindre, que la compli-
cation et trop grande dissiculté des principes ne dégoûte les
jeunes gens qui, naturellement diftraits et impatiens 3 ont
befoin d'être encouragés et conduits 3 pour ainfi dire 3 par
la main ci la connoisfance des chofes ; de l'autre , il ejl
certain que les faux préceptes font d'autant plus dangereux
qu'ils font dans la jeunefse une (i forte hnpresfion qu elle
ne s*efface que rarement 3 et en y employant un tems précieux
aux dépens de la rapidité des progrès que Ton auroit fait
fi Von avoit dès le commencement appris les véritables rè-
gles. D'après cette maxime Timotée célèbre joueur de flûte,
fe réputant dans la Grèce pour le feul qui connut la théorie
de fon art, exige oit un double falaire de ceux écoliers
qui avoient déjà étudié fous un autre maitre, et Qurn*
tilien dans Véducation du jeune orateur blâme ceux qui con-
fient les enfans à des Rhéteurs moins excèllens fur la fausife
fuppofuwn qu ils feront plus a portée3 que les grands Maî-
tres 3 de leur foible intelligence.
Tels font les deux objets dont nous nous femmes principale-
ment occupé en publiant cet exemplaire de defjein en faveur
des jeunes gens qui s'occupent des Arts. Nous Javons, que leur
but efi l'imitation de la nature ; mais nous favons ausfi qu elle
aime a fe cacher aux yeux de l'arti fie peu exercé et que
même lors qu elle fe rend plus vifible, on rencontre une
infinité d'obfiacles qui rendeM fon imitation dure et defa-
greable. En efset 3 malgré le génie des Grecs pour les arts
il ne fallut pas moins de cent dou^e Olirnpiades pour pro-
duire Apelle et Praxitèle , et un efpace de deux fieclcs
entiers fépare en Italie Cimabue et Nicolas Pisano de Ra-
phael et de Michelange . Au refle 3 comme le retardement
de ces époques dans lejquelles ces grands hommes élevèrent les
arts au plus haut point de grandeur prouve évidemment la
difficulté de connoitre a fond et de rendre parfaitement la
belle nature ; ainfi la foule des ferviles copifies de leurs ou-
vrages qui firent tout de fuite decheoir les arts de leur pre-
mière fplendeur, démontre clairement 3 qu il efi bien plus
aisé de copier les Imitateurs, que la nature même . Plu-
fleurs 3 a la vérité, nous ont précédé dans le travail dont
nous nous occupons 3 mais nous ne croyons pas 3 que per-
... fi-
AMATEURS-
DU DESSEIN
AI GIOVANI
AMATORI
DEL DISEGNO
EGli è certo , che di hiuna altra cosa debbano esTere più
solleciti coloro , ai quali è affidata Filtrazione della
Gioventù in qualunque arte, o scienza ; che di ri-
durre alla massima semplicità, e chiarezza i primi elementi
di esse, e di ben guardarli, che quelli /Lino per avventura
men che sani, e perfetti. I principj soverchiamente compli-
cati, e difficili o generano fastidio nell'animo dei Giovani
impazienti • di lor natura, e che aborrono la fatica , e la
seria meditazione ; o avviliscono gli ingegni, quando ave-
rebbero bisogno, che altri gli eccitasse, e gli conducete,
direi quali per mano, alla cognizione delle cose . Così , se
alcun vizio fin da principio eilì contraggano 3 o non sanno
dispogliarsene dipoi, perchè nelle menti ancor tenere fanli
sempre più forti , e più profonde le prime impressicni, o
se pure gli riesee di spogliarsene, ciò non avviene, che a
dispendio di quei maggiori, e più rapidi progressi che avreb-
bero forsè fatti, quando non foiTero slati nella necessità. di di-
simparare ciò , che malamente appresero, e di apprendere
un altra volta più sani precetti . Quindi è, che Timoteo
famoso suonatore di Tibia, riputandoli il soìo di tutta la
Grecia, che possiedeiTe a fondo le Teorie del suo Istrumen-
to y esìgeva doppia mercede da quei Discepoli , che erano
fiati sotto V disciplina di altro maestro; e Quintiliano nella
educazione del giovine Oratore combatte l'opinione di co-
loro , che affidavano i fanciulli alia cura dei Retori meno
eccellenti nell'arte; perchè si davano follemente a credere,
che quelli si adattasiero meglio alla loro puerile intelligenza.
Ecco i due oggetti, che ci siamo prefissi principalmente
neir intraprendere, e publicare quello nostro Esempiare del
disegno a prò dei Giovani, che amano d'imparare, e di
profesTare le belle arti. È vero, che lo seopo di esse è l'imita-
zione della natura; ma vero è altresì, che Ella con molta gelo-
sia si sottrae nella massima parte agli occhi dell' artefice imperi-
to, e dove si mostra più visibile, non va mai disgiunta da un
numero quasi infinito di ostacoli, che ne rendono dura, ed
ingrata l'imitazione. Infatti non ci volle meno, che il cor-
so di cento dodici Olimpiadi, perchè la Grecia, con tutto il
suo trasporto per le arti, potesse vantare un Apelle, un Pras-
sitele. Un intervallo, se non altrettanto grande, però di due
intieri secoli divide Cimabue, e Niccola Pisano da Raffaelle,
e da Michelangelo. E come la tardanza di sì fatti uomini, che
elevarono le arti al colmo della grandezza, prova a maravi-
glia la difficoltà di conoseere a fondo, e di rendere perfetta-
mente la bella natura; così una folla di servili copisti delle
Ope-
ìEux qui font profejfion d'infiruire la jeunejfc dans
les Arts et les Jciences doivent 3 a. notre avis 3 en
réduire les premiers élémens a la plus grande clarté
et {implicite-ppfsible 3 et Je garder furtout de leur donner au-
cun précepte 3 s'ils ne font bien purs et exempts de toute erreur.
En esfet 3 fi 3 dé un coté ì il efil a craindre, que la compli-
cation et trop grande dissiculté des principes ne dégoûte les
jeunes gens qui, naturellement diftraits et impatiens 3 ont
befoin d'être encouragés et conduits 3 pour ainfi dire 3 par
la main ci la connoisfance des chofes ; de l'autre , il ejl
certain que les faux préceptes font d'autant plus dangereux
qu'ils font dans la jeunefse une (i forte hnpresfion qu elle
ne s*efface que rarement 3 et en y employant un tems précieux
aux dépens de la rapidité des progrès que Ton auroit fait
fi Von avoit dès le commencement appris les véritables rè-
gles. D'après cette maxime Timotée célèbre joueur de flûte,
fe réputant dans la Grèce pour le feul qui connut la théorie
de fon art, exige oit un double falaire de ceux écoliers
qui avoient déjà étudié fous un autre maitre, et Qurn*
tilien dans Véducation du jeune orateur blâme ceux qui con-
fient les enfans à des Rhéteurs moins excèllens fur la fausife
fuppofuwn qu ils feront plus a portée3 que les grands Maî-
tres 3 de leur foible intelligence.
Tels font les deux objets dont nous nous femmes principale-
ment occupé en publiant cet exemplaire de defjein en faveur
des jeunes gens qui s'occupent des Arts. Nous Javons, que leur
but efi l'imitation de la nature ; mais nous favons ausfi qu elle
aime a fe cacher aux yeux de l'arti fie peu exercé et que
même lors qu elle fe rend plus vifible, on rencontre une
infinité d'obfiacles qui rendeM fon imitation dure et defa-
greable. En efset 3 malgré le génie des Grecs pour les arts
il ne fallut pas moins de cent dou^e Olirnpiades pour pro-
duire Apelle et Praxitèle , et un efpace de deux fieclcs
entiers fépare en Italie Cimabue et Nicolas Pisano de Ra-
phael et de Michelange . Au refle 3 comme le retardement
de ces époques dans lejquelles ces grands hommes élevèrent les
arts au plus haut point de grandeur prouve évidemment la
difficulté de connoitre a fond et de rendre parfaitement la
belle nature ; ainfi la foule des ferviles copifies de leurs ou-
vrages qui firent tout de fuite decheoir les arts de leur pre-
mière fplendeur, démontre clairement 3 qu il efi bien plus
aisé de copier les Imitateurs, que la nature même . Plu-
fleurs 3 a la vérité, nous ont précédé dans le travail dont
nous nous occupons 3 mais nous ne croyons pas 3 que per-
... fi-