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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0033
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§ F. - Pescatore atta

- § II. - Pescatore ullu rete

§ I. - Pescatore all'amo.

Di pescatori all'amo si conoscono sulle sculture dodici
esempi, compresi quelli di Pietro pescatore: due del secolo il,
dieci del ni. Basteranno alcuni cenni generali, perchè le rap-
presentazioni sono, naturalmente, assai semplici: il pesce ha
abboccato l'amo, e il pescatore, in piedi o seduto, lo tira o lo
ha già tirato fuori dell'acqua, o se ne ritorna a casa colla preda.

Su alcuni monumenti il pesce è preso nel mare in cui
naviga la nave di Giona. Su altri l'acqua è indicata soltanto
da alcune linee ondulate accanto ai piedi del pescatore. Tale
scarsezza si nota specialmente sui sarcofagi della Lungara,
de! Campidoglio e dei Giardini Boboli ', Va da sé che l'arti-
sta anche per mezzo di queste poche onde intende rappresen-
tare il mare, per simboleggiare <• huius saeculi fluctus ».

Sulla fronte lateranense 119 (tav. IX, 3,) la pesca è molto
abbondante. Un compagno del pescatore consegna una cesta
piena ad un giovane per portarla via. La rappresentazione di
questo sarcofago é d'una importanza particolare. Il pescatore
continua il suo lavoro: un pesce ha abboccato e due altri si
sono già avvicinati per farsi prendere. Il numero ternario
corrisponde ai tre mìliti della fonte ed ai tre militi prostrati
nella cattura di s. Pietro, scene che, come vedremo, stanno
in intimo nesso fra loro. Si comprende ora quanto si siano
allontanati dal vero quei dotti che nel pescatore del sarcofago
in parola vedono una figura soltanto decorativa. Sul fram-
mento della basilica di S. Valentino (tav. X, 3) il pescatore,
seduto su uno scoglio, tiene il pesce nella sinistra e lo guarda
con soddisfazione; e su due lateranensi (tav. VII, 1 e 3)
esso toma colia preda a casa. Finalmente uno è murato
all'esterno dello Studio Canova. La figura occupava eccezional-
mente il centro d'un sarcofago a cinque scompartimenti. Il
frammento, prima di essere messo a! posto, fu sopralavorato,
anzitutto nel viso. La tav. VII, 4 ne dà la ricostruzione.
Molto preziose sono poi le due rappresentazioni che con-
tiene il sarcofago in parte ricostruito del Museo capitolino
(tav. X, 4 e 5): nell'angolo destro della fronte il pescatore,
molto danneggiato, ha preso il pesce all'amo e nella testata
accanto un uomo vestito di abiti sacri lo tiene in mano -
dunque, così sembra, il sacerdos che ria ricevuto il neofito
nella Chiesa, la quale, sulla testata di contro, era effigiata
sotto forma di gregge sorvegliato da un pastore nell'attitu-
dine di riposo.

§ IL - Pescatore alla rete.

1.- Sarcofago di S. Maria antica.

Di pescatori alla rete ci ha conservato un bell'esempio il
sarcofago di S. Maria antica. Ne diamo a tav. Ili, r, la prima
riproduzione completa. La scultura richiama alla mente la
parabola della rete: « Simile est regnum caelorum sagenae
missae in mare et ex omni genere piscium congreganti, quam
cum impleta esset, educentes et secusJitus sedentes elegerunt

bonos in vasa, malos autem foras miserunt »!. I due pescatori
hanno tirato la rete a terra e stanno per cominciare la scelta
dei pesci. Il più anziano, su cui pesano gli anni, è seduto sopra
uno scoglio e, voltando la testa indietro, tiene con ambedue
le mani la rete piena di pesci, visibili attraverso le maglie;
l'altro, in piedi, comincia la scelta, mettendo la destra nella
rete per afferrare un pesce. Vestono il solo ventrale; il primo
porta anche un cappello di vimini.

Al gruppo fa riscontro la nave dì Giona orante governata
dal timoniere; accanto è Nettuno sdraiato, col tridente nella
sinistra e colla destra appoggiata sull'urna, dalla quale
sbocca l'acqua.

2.-Coperchio di sarcofago nella Villa Doria-Pamphilj.

A destra della facciata posteriore del Casino Doria-Pamphilj
è incastrato nel muro un coperchio di sarcofago, rotto in due
pezzi che erano separati quando li descrisse René Groùsset3
e che ora sono riuniti (tav. X, 1). L'idea di rappresentare il
pescatore venne all'artista dall'aver effigiato Giona dormente
sotto la zucca, il mostro che lo vomitò sulla riva, e la nave che
lo aveva a bordo. Questo Giona appartiene però ad un gruppo
speciale di rappresentazioni del profeta, che nella nave mostra,
oltre il timoniere, Giona in atto di preghiera, invece di essere
gettato al mare, come di solito. Il nostro artista fece ancora
un ulteriore cambiamento: al posto di Giona orante mise il
pescatore intento a trarre dall'acqua la rete che si suppone
carica di pesci {malgrado che non se ne vedano). II pescatore
veste la tunica esomide e il petaso.

La pesca e Giona col mostro riempiono la metà destra
del coperchio. La metà sinistra contiene una scena pasto-
rizia, sulla quale parleremo nel Libro II. Notiamo da ultimo
che la scena della pesca potrebbe servire nella ricostruzione
del frammento colla vedova che insegna nell'ombra di un
albero, dietro cui si vede il residuo d'una nave a vela e la
testa inclinata d'un marinaio che probabilmente era occupato
a tirare la rete dall'acqua (tav. V, 1).

3.-Frammento d'un sarcofago di Torres.

Un frammento dell'angoli) sinistro d'un sarcofago a cinque
scompartimenti dì Torres in Sardegna, offre la figura d'un
marinaio imberbe, nella sua barca, vestito d'esomide e nell'atto
di tirare dall'acqua la rete carica di pesci. Egli è voltato verso
il centro e « alza la mano destra, tutto stupito della pesca
maravigliosa » *. Non è possibile indovinare gli altri sog-
getti. Credendolo cristiano, noi ci serviremo della figura per
compiere un frammento più grande con una scena che si
riferisce a S. Pietro.

Benché il simbolismo del pescatore non sia mai andato in
disuso, sembra che le rappresentazioni abbiano cessato nel-
l'età della pace. In quel tempo la fonte miracolosa fu, se non
l'esclusivo, almeno il più favorito simbolo de! battesimo.

1 Taw. IV, 1; X, 5, .
; Matto., 13, 47 e se

' Loc. cit., nn. 63 e 81, p. 69 e

' Garkucci, tav. 395, 5, p. 138.
 
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