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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0032
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Capo I. - L'insegnamento della dottrina cristiana

sugli scogli {tav. XXV, 2) *. Ulisse è barbato, come sui
monumenti dell'arte profana, ed ha la testa rivolta, per non
vedere le Sirene. A giudicare dalla vela, egli occupava quasi
il centro della nave, lasciando in tal guisa posto per un solo
marinaio. Il fianco della nave è ornato di delfini che man-
giano pesci.

La prima delle Sirene teneva nelle due mani il flauto
doppio, la terza la cetra col plettro; di quella centrale, la
dottoressa, rimane la sola sinistra che stringe l'estremità
del manto; la destra era probabilmente stesa davanti al
petto. Dall'attitudine della prima Sirena, che ha smesso

di suonare, è chiaro che anche qui era espressa la disillu-
sione*.

Il lavoro è molto accurato, il marmo quasi polito e di
ottima qualità. Possiamo ascrivere il frammento con sicurezza
al ni secolo.

S. Massimo di Torino3, Clemente Alessandrino ed altri
vedono nel canto delle Sirene simboleggiate le seduzioni
carnali. Questa fu probabilmente l'interpretazione più gene-
rale del mito. Gli artisti però non conobbero che il simbolismo
proposto da s. Ippolito. Noi ci siamo pertanto limitati ad
esporre solo quest'ultimo.

CAPO II.

RAPPRESENTAZIONI DEL BATTESIMO.

Veniamo ora allo scopo finale della catechesi, il battesimo.
Questo fu, secondo l'indole dell'arte cristiana antica, molto
più spesso effigiato sotto forme simboliche che reali, sebbene
il numero dei simboli sia in scultura più piccolo di quello che
abbiamo incontratoinpittura.il simbolo più antico*, più sem-
plice e spontaneo, è il pescatore, proposto dallo stesso Signor
nostro; il più diffuso, il miracolo della fonte nel deserto, rap-
presentato più spesso di qualunque altro soggetto biblico;
ma siccome ha una stretta relazione col principe degli apo-
stoli, ne parleremo nel Libro III. Finalmente il simbolo
battesimale per eccellenza, i cervi alla sorgente, si trova
soltanto su pochi e tardi sarcofagi gallici. Ci occuperemo
dunque prima del pescatore, poi dei cervi alla sorgente.

I. - RAPPRESENTAZIONI SIMBOLICHE

DEL BATTESIMO.

Nostro Signore creò il simbolo del pescatore, quando
« ambulans iuxta mare Galilaeae vidit duos fratres, Simonem,
qui vocatur Petrus, et Andream... mittentes rete in mare
(erant enim piscatores), et ait illis: Venite post me, et faciam
vos fieri piscatores hominum » '. Codesto simbolismo divenne
ben presto a tutti familiare; onde le espressioni: » figlio del-
IVXGVC», «genere divino del celeste IXQYC », «figlio di

Delfino », ecc. « Meminerimus te non solum patrem, sed et
Petrum nobis esse factum: quia tu misisti hamum ad me de
profundis et amaris huius saeculi fiuctibus extrahendum 0.
Così scrive Paolino fi, conoscitore insigne del simbolismo, al
vescovo Delfino, suo padre spirituale, essendo stato da lui
battezzato. Egli menziona anche Pietro, perchè questo era,
come vedremo, il « piscator hominum » kot' ègox'iv. E Ter-
tulliano dichiara nel famoso testo tanto spesso citato: « Xos
pisciculi sccundum IXQYN nostrum Iesum Christum in aqua
nascimur ■■> '. A ciò corrispondono Ì monumenti con la imma-
gine del pescatore.

Come è naturale, gli artisti rappresentano i pescatori cogli
attrezzi e abiti loro propri. L'attributo distintivo era l'amo;
questo caratterizzava, secondo Ovidio, il pescatore, come la
spada il soldato . Indispensabile era anche la cesta, sportala,
per mettervi il pesce preso: 0 Harundinem fcrt sportulamque
et hamum piscarium », scrive Plauto<J. I pescatori vestono
ordinariamente Yexomis, abito dei lavoratori. Più di rado
hanno il ventrale o perizoma della forma di fascial0. Per pro-
teggersi contro Ì raggi del sole, tre portano il pileolo, tre il
petaso. I piedi sono sempre scalzi.

D'accordo con la realtà, ne troviamo due differenti tipi:
il pescatore all'amo, e il pescatore alla rete. Quello è il più
frequente.

!o da O.Marucchi, La basilica delcimitero di Priscilla, in N. Bul-
li «Frammento con la parli: inferiore delle figure delle Ire

1 Registri

ha., 190S, 1:

* Un piccolo frammento clic si conserva nella basilica di S. Petronilla
proviene da un coperchio pagano, perchè rappresentava le Sirene nell'esercizio
della musica.

' ti'imìl. ! de cuce Domini: Mìcne, P. L., 57, 339 seg.

* Wilpert, Pitture cimiteriali, tav. 7, 1. L'affresco, già al tempo
della scoperta d'una conservazione pessima, e oggi quasi del tutto scom-

1 Matth., 4, 18 e seg. I.a scena e rappresentata sopra uno dei più belli

musiliui di S. Apollinare Nuovo a Ravenna. Vedi U'ii.i'mT, \Imuihi 11 unii Mille-
rete», lav. 97; Garrucci, IV, tav. 249, 5.

* Ep. 20, 6: Micke, P. L„ 61, 249.
; Debapt., 1: MlGNG,

MlGNE, P. L., z, 919: « ..

' Mctam., 14. 651.

• Stick., z, i, 17.
10 Vedi, oltre le nostre

e 3i 37°. 2; 37'. 4; 395. ■

8 seg. Cfr. De r,
i caro volucrum, id est, martyrum, qui ad
1 piscium, id est, quibus aqua baptismalis
 
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