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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0089
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§ I.

■ del Buon Pastore

In paragone con ta seconda statua lateranensc, iì fram-
mento capitolino mostra ancora più movimento, più vita;
possiamo perciò datarlo dalla seconda metà del secolo ili.

§ II. - Statue greche.

i-o. - Frammenti e statue intiere
dei Musei di Costantinopoli e di Atene.

Le statue del Buon Pastore, frammentarie o quasi intiere
dei Musei di Costantinopoli e di Atene (tav. LII, 4, 6,
7 e o) ', hanno col
frammento capitolino
e più ancora con la
seconda statua Iatera-
nense, una rassomi-
glianza sorprendente:
la strana forma della
tunica colle sue pieghe
e col cingolo per in-
tiero visibile è iden-
tica; il Buon Pastore
stringe con la sinistra
il pedo e con la destra
le quattro zampe della
pecora la quale per di
più ha anche le corna,
dove il controllo è
possibile. Quindi è
chiaro che le statue
riproducono molto
fedelmente quel tipo
che si era formato a Roma verso la seconda metà del secolo hi.

Importante è anzitutto la statua pressoché intiera di
Costantinopoli col suo piedistallo a forma di capitello rudi-
mentale; manca soltanto la

Fig. 32.

f* X

pecora a sinistra (tav. cit.,q).
Dalla maniera onde è por-
tato il pedo, si vede che
questo serve unicamente di
attributo, come in altre rap-
presentazioni romane. Per
conseguenza la ricostru-
zione della seconda statua
lateranense è falsa; questa
era in origine identica alla
statua di Costantinopoli,
secondo la quale abbiamo
perciò ricostruito il fram-
2» " *™^ mento capitolino {fig. 32).

Così possiamo anche figu-
rarci a un dipresso le statue
di bronzo dorato che Costantino fece erigere". Queste erano,
in altri termini, prettamente romane: il Buon Pastore era

Fig. 34.

vestito come sui due frammenti in parola e sul sarcofago
di Pie testato, stringeva con la destra le quattro zampe della
pecora, portava nella sinistra il pedo come semplice attri-
buto, non per servirsene nel cammino, ed aveva due pecore
ai piedi. In questa rassomiglianza perfetta vediamo pure una
conferma della tradizione a tenore delia quale l'imperatore
Costantino, nel costruire la sua nuova
capitale, si servì non solo di architetti, ma
anche di pittori e scultori romani, i quali,
naturalmente, continuavano a riprodurre
modelli che erano in uso nelle officine
di Roma.

Una delle statue, quella quasi completa
di Costantinopoli {tav. LII, g), offre tracce
dell'odio mussulmano contro le rappresen-
tazioni della figura umana: il volto del
Buon Pastore è reso irriconoscibile. Nel
frammento d'Atene (tav. LII, 6) fu, con
un colpo di mazza, portato via l'intiero
volto, il braccio e la mano destra, forse per
servirsene come materiale. Le altre mutila-
zioni paiono dovute alle ingiurie del tempo.

Nella seconda statua, quasi intiera, di Costantinopoli
(tav. LII, 7), la testa del Buon Pastore è, al contrario, assai
bene conservata, come tutta la figura, tranne la mano sinistra
che impugnava il pedo; mancano inoltre le due pecore ai
piedi del Buon Pastore e la coda a quella portata da lui sulle
spalle. La statua mostra anzi, caso unico, tracce, non dico
dì restauro, ma d'una ripulita molto discreta, che perciò
potrebbe servire d'esempio. I luoghi della ripulitura si distin-
guono per il colore più chiaro del marmo.

io-ii. - Erme dei, cimitero "Ad duas lauros ».
Una statua del Buon Pastore in forma di erma, henmrta,
era murata nel grandioso rudero del mausoleo di S. Elena,
chiamato volgarmente Tor Pi-
gnattai (fig. 34): è un pilastrino
terminante in busto del Buon
Pastore e provvisto nella faccia
anteriore d'un canale per l'inca-
stro della transenna marmorea3.
Esso serviva dunque per il re-
cinto di qualche sepolcro cospi-
cuo, probabilmente d'un sarco-
fago, collocato in una cripta sot-
terranea, essendo per la parte
non scolpita di un lavoro troppo
rozzo per figurare in una basilì-
chetta o mausoleo sopra terra 4.
Il busto del Buon Pastore è
invece finito e in tutto del tipo antico: volto giovane, capelli
lunghi e inanellati, tunica csomide e il modo di stringere con

fcJ?

1 Le fotografie riprodotte a tav. LII, 4. 6, 7 e 9, mi furono gentili™
procurate dall'Istituto archeologico germanico.
: Vedi sopra p. 71.
1 Armellini, Stelo sepolcrale in N. Butltti., 1895, tav. I, 2, p. 13.

* Di un recinto fatto di pietra di diverso colore, che chiudeva un
Sarcofago di porfido con un aliare di marmo bianco, parla SVETONIO, .Vii..
50: u In eo (se. Domitiorum) monimento solium porphyrctici i
superstante Lunenai aia, cucumseptum est lapide Thasio »,
 
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