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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0067
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232

Capo IV. - // s.

stantiniana. Per caso le sculture più antiche sono appunto
quelle che mancano nelle suddette opere, essendo slate sco-
perte o venute a conoscenza più tardi. Le inedite che ingiun-
geremo, sono per lo più frammentarie: una è spagnuola, tre
galliche, le altre quasi tutte romane.

§ II. - Isacco carico della legna
per il sacrifizio.

Com.

:. le «

itiche r;

cordo con le pitture, Isacco carico della legna, colla differen
però che questi è ripetuto ancora una volta nella uiedcsin
scena, e cioè in ginocchio e con le mani legate a terg
L'unico esempio intiero ce l'offre il sarcofago di Capi
(lav. IX, è). Per l'affollamento delle ligure esso scmbrc-
rebbe opera tarda, ma l'ottima fattura dei rilievi lo asse
al secolo in. Infatti i due militi che bevono alla sorgente,
due che arrestano s. Pietro, non portano ancora il berretto
cilindrico. L'artista provinciale copio, naturalmente, modelli
romani. Come in due altri casi che tratteremo appresso.
Abramo era in atteggiamento molto movimentato; egli
pugnava la spada colla destra (oggi distrutta) che un angelo
arrestava; da sinistra si avvicina Isacco curvo sotto il peso
della legna; di contro, questi è in ginocchio e con le mani
legate; al disopra giace l'ariete, molto danneggiato. Per l'altare
mancò lo spazio. Un particolare nuovo ed unico in tutta la
serie è il somaro che fa capolino fra le gambe di Abramo
e che ha servito per portarlo i ad locum, quem praeceperat ei
Deus"1. Il patriarca veste tunica csomidc, annodata per
mezzo d'una larga cintura molto artistica, senza esempio,
lino ad oggi, nell'arte romana.

Le altre sculture col sacrili/io di Isacco elle porta la legna,
sono frammentarie. La più completa ornava un tempo il cor-
tile dell'Ospizio dell'Anima {Un. CLXXXIII. i). Durante la
guerra scomparve con cinque altri pezzi di scultura
antica, menzionati d;i René Cmusset '. La scena del
rassomiglia assai alla precedente, ma si presenta in modo più
favorevole, essendo le figure meno serrate. Onde può desu-
mersi, quanto sarebbe più artistico il sarcofago di Capila, Se
il numero delle scene tossi' proporzionato allo spazio. L'arti-
sta del frammento fu in grado di soddisfare anche le esigenze
della simmetria. Egli s'avvicinò inoltre più al testo sacro,
avendo effigiato un altare composto della legna apportata
da Isacco. Il fuoco divampa in alte fiamme.

Nel campo vicino sin la di l'unta quale orante nel paradiso
indicato da due alheri. Essa veste, sulla tunica, una dal-
matica a maniche larghe, che arrivano soltanto a metà
delle braccia. Corto è pure il velo che copre la testa. L'orante
ricorda penanti) quella del sarcofago da me ricomposto del
Museo di S. Callisto (lav. CXXXIII, i) e quella del sarco-
fago lateranense 150 (lav. LVIII), ambedue
secolo iti, al quale appartiene il nostro franimi

«miro è «crii»: H ONQC JOY ABPAAM.

La scultura ci è servita per integrare due simili fram-
menti del Musco di S. Callisto, l'uno dei quali, proveniente
da un coperchio colla cartella sostenuta da putti, non è del
tutto sicuro (lav. ài. e). Sull'altro è rimasta quasi intiera
la figura d'Isacco con la legna. Abramo veste una tunica
molto corta e il pallio (tao, cit. j). Entrambi i pezzi non si
oppongono, per la fattura, alla fine incirca del ili secolo.

§ III. - Forma ordinaria del sacrifizio
nell'epoca della pace.

La forma che il sacrifizio «ssunsc sulle pitture dell'età
della pace, predomina anche sulle sculture. La scena, ripe-
tiamolo, mostra Àbramo colla spada alzata, la mano divina,
o l'angelo, o l'una e l'altro, Isacco legato, l'ariete e l'altare col
fuoco acceso. Un esempio in cui codesti elementi sono disposti
con unasimmetria ricercata, sopra un fondo lasciato grezzo, ei
è offerto dalla parte centrale d'un sarcofago oriundo da Tivoli
ed ora nel Museo lateranense [210] (lav. CLXXXIV, 3).
Di rado sono omessi, per mancanza di spaz.io, l'altare e l'ariete.

Coli'aiuto dello schema ordinario riesce quasi sempre facile
completare in sostanza con ogni sicurezza le scene frammen-
tarie, come le offre specialmente la lav. CLXXXXIV, dove
abbiamo riunito frammenti di S. Callisto (5), di S. Ciriaca
(6 e 7), di Tarragona (#) e del Museo di Marsiglia (io e II).

Il frammento dello Studio Canova e importante per
l'attitudine dell'angelo che l'ernia il bracci» del patriarca,
perchè di rado si vede cosi bene espressa (lai■. CLXXXIV, 2).

Le nostre ricostruzioni sono soltanto, come è ovvio, si-
cure per la parte sostanziale, poiché nei particolari regna una
grande varietà. Abramo, sempre barbato, leste la semplice
esomide o tunica e pallio. Isacco, naturalmente molto gio-
vane, ha di solito Tesomidc; solo due tarde sculture galliche
lo mostrano nudo (lav. CI.XXXII). Per guadagnare spazio,
gli artisti dei sarcofagi più ricchi, che hanno sculture a
che ai fianchi, lo rappresentano inginocchiato sull'altare '.
Cosi lo vediamo pure sopra uno dei due frammenti teste
citati del Museo di Marsiglia, residuo d'una fronte semplice
(tao, CLXXXXIV, io). In tutti questi casi si nota una certa
solennità, alla quale corrisponde anche il vestilo del patriarca,
che è quello di personaggi sacri. In tre casi Isacco siede sul-
l'altare ' (toro. XI, 1; CLXXXIII, 4; CLXXXXV, 2).

L'ariete è talvolta sospeso ai rami d'un albero giusta
il testo della sacra Scrittura: » ...vidiique (Abraham) post
tergum arietem inter vepres lucie ni cui corni bus » "'. Con ciò
sembra si sia voluto alludere al noto significato dell'arbusto
quale simbolo della croce: VirguUnm illud patibulum crucis
est. Et in hoc pracstaiitissimus ductor gregis exaltatus 01
traxitadse; ut ab omnibus coguosecretor . Cosi s. Ambrogio''.
L'esempio più espressivo offre un sarcofago di conserva/ ione
ottima del Museo di Arles (lav. CLXXXXVIU, 3). S'
tende che il significato particolare di uno degli elementi ■

i; jM, j; 39(1, ;


 
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