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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0066
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il.- Accertamenti preliminari

CAPO IV.

IL SACRIFIZIO DI ABRAMO.



§ I. - Accertamenti preliminari.

Da quando s. Paolo presentò Isacco come figur
Redentore', il sacrificio J'Ahram» occupò un post., rn
lissimo nella letteratura antica. Delle ts
riproduciamo una sola, ((nella di Mclitonc, vescovo di Sardi,
perchè la piti antica ! e più esplicita. Dopo aver affermato
che Nostro Signori, ci salvò culla sua morte, come Isacco fu
salvato mercé l'immolazione dell'ariete, Mclitonc aggiunge le
seguenti parole esplicative: « Sed Christus passus est, Isaac
autem non est passus; typus mini e rat futurae passionis
Dominicae »a. Questo simbolismo venne applicato di buon'ora
fino nei particolari: Isacco che porta la legna, prefigura Cri-
sto che porta la croce. Lo dichiara Tertulliano in un passo
ben noto: « Itaque imprimis Isaac, unii a patre >n bosi.am
deditus, lignum sibi ipae portar et, ('liristi exìtum iani lune
denotabat, in victimam concessi i l'atre, et ligtium passioni*
suae baiulantis "*. Qui vediamo affacciarsi un anello della
cosi detta concordanti/! veteris et noli Testamenti, che l'arte
monumentale mostrò per la prima volta nella basilica costan-
tiniana del Salvatore \

Anche la sacra Scrittura rileva in modo speciale la legna
per il sacrifizio; il patriarca stesso Ili prepara e ne carica il
Tulit quoque ligna boloeausti et imposuit super Isaac
fili uni smini: ipse Vero portabat in manibus ignem et gla-
diurn»8. A ciò conispiindono nell'arti.: funeraria le pitture
più antiche; Abramo tiene la spada nella destra alzata e con la
conduce per mano Isacco che porta un fascio di legna.
Avendo entrambe le mani occupate, Abramo non può por-
il fuoco che. invece, arde sull'altare, e questo e l'ariete
completano il quadro.

La pittura meglio conservata tornò alla luce pochi anni
or sono, nel cimitero dei (iioidani7; essa è del m secolo,
come quella del Cubicolo della vestizione nel cimitero di
Priscilla. Sembra che cosi Si rappresentasse il sacrifizio dagli
artisti the dipingevano nei cimiteri della via Salaria, come
mostrano due altri p;tiun i\i esistenti con Isacco carico del
fascio della legna . Questa unuormità delle rappresentazioni
supporre Isacco carico del fascio di

legna anche sull'affresco, in parte distrutto, della «cappella
greca», che ne offre il più antico esempio nell'arte cimiteriale".

Sul principio prevale dunque il significato simbolico che
connette il sacrifizio d'Allumo eoo quello della Passione.
In questi casi non si rappresenta il momento stesso del
sacrifizio: Abramo tiene alta la spada che poi diventò il suo
distintivo, ma Isacco porta ancora la legna. Siamo quindi
nella preparazione del sacrifizio. Del tutto eccezionale è la
scena nel cubicolo dei Sacramenti A ', dove padre e figlio
stanno in atteggiamento di preghiera, ringraziando Iddio
per la grazia ottenuta; la loro identità è soltanto attestata
dalla presenza dell'ariete e dal fascio della legna. Si noti bene
che qui il sacrifizio è avvicinato alla moltiplicazióne solenne
dei pani e dei pesti, che (risto compie sul tripode-altare, e
nella eappella greca si trova accanto alla /radio panis. Simile
avvicinameli tu incontreremo miche nelle sculture.

La rappresentazione del momento saliente del sacrifizio
devesi al secolo ni. [issa è per solito composta di Abramo che
brandisce nella destra alzata la spada, in procinto di ferire il

figlio, tua trattenuto dalla mar

odi

vinaodaut

i angelo; di Isacco

inginoceh
dell'ariete

io e colle mani legat
e dell'altare.

: dìt

tro il dorso

, (rit/f)nwi£ii/fCWH '",

Questa

composizione era :
lasc d'allora in nani



frequente
mprc la ste

e, quanto alla so-
ssa in tutta l'arte.

S. Gregorio Nisseno la vide su molte pitture: €!èov TroMami
tiri ypa^ijs tiitóva toh irùflous, » e non poteva contemplarla
senza lagrime»; cosi bene sarebbe stata resa la verità».
La descrizione che il Santo ne dà è molto bella, ma al-
quanto poetica". La grande frequenza poi del sacrifizio è
confermata da s. Agostino il quale lo chiama «factum ita
nobile, ut tot linguis cantatimi tot locis pictum, et aurcs et
oculos dissimulantis feriret '. 1X1 resto, la forma descritta
del sacrifizio corrisponde bene al suo significato strettamente
funebre, che è quello espressi! dalla Commemìatìo: ■ Libera,
Domine, animam servi lui, sicut liberasti Isaac de bastia et
de manu patris sui Abrahae •.

Le sculture col sacrifizio sono molto più numerose e
svariate, ma non arrivano all'età delle pitture; fra le quaranta
pubblicate dal Garrucci '3 e dai Le Blant " nessuna è preco-

' Gè/., 3, <<■■



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