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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0004
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PREFAZIONE

de
feg

del

ol presente secondo volume viene condotta a termine l'opera sulle sculture cristiane funerarie,
nella quale si è cercato di riunire come in un Corpus i sarcofagi e frammenti a me perve-
nuti, e quelli che conosco soltanto da copie. Ciò non di meno rimane ancora qualche
lacuna da colmare. Cosi, p. e., non mi è mai riuscito avere la fotografia «Iella nota scultura rappresentante
la Madonna di Cartagine, pubblicata già dal de Rossi, della quale si rinvennero, in seguito, altri pezzi che
a mio parere furono male riuniti col resto; onde avrei voluto tentare anche io una ricostruzione.
Ma questo è un caso piuttosto raro. Più grave è che dei sarcofagi collocati nelle chiese spesso riesce
molto difficile ottenere una buona fotografia, come mi accadde per quelli di S. Celso in Milano e S. Tro-
fimo in Arlcs, che dovettero essere ri fotografati, con inevitabile ritardo per la preparazione delle tavole.
Che dire poi del sarcofago monumentale di S. Ambrogio condannato da secoli a portare il peso dell'am-
bone e imprigionato entro cancelli ferrei e grosse colonne? Ne ordinai molte fotografie parziali,
sperando di poterle riunire. Ma riuscii appena a procurarmi quelle dei due defunti sul coperchio e
delle due testate; per queste ultime dovetti ancora contentarmi di fotografie in [scorcio. Per le due facce,
al contrario, ogni tentativo fallì. Alla fine però ebbi una grande soddisfazione: dietro mia preghiera
Sua Santità Pio XI ne fece eseguire, da mano esperta, un calco in gesso, la cui mercè posso darne
la prima copia fotografica. Questo è un grande successo, trattandosi d'un caposaldo di primo ordine.
Uno sguardo alle tavole mostra come molte riproducano frammenti piccoli da me integrati. S'intende
che non posso pretendere di averli raccolti tutti: chi sa quanti ne usciranno ancora dagli scavi che
si stanno facendo nei cimiteri di Roma! Rammento il grosso muro di fondazione della basilica
pelagiana di S. Lorenzo tutto quanto costruito con avanzi marmorei, forse anche di sarcofagi. Invece
di vederlo abbattuto per potervi frugare, dovetti contentarmi di guardarlo. E nella vigna soprastante
al cimitero di Pretestato aspettano ancora la sistemazione definitiva parecchie frane, donde usciranno
di certo frammenti di sarcofagi, come ne sono usciti da quelle vicine. Lo stesso si dica del terreno
circostante alla basilica Apostolontm. l'odierna chiesa di S. Sebastiano. Gli scavi mi hanno dato pure
qui un ricco contributo. Essi continuano tuttora. È vero che, essendo già vastissimo il repertorio dei
soggetti conosciuti, i nuovi acquisti forse non faranno che accrescerne il numero. Difatti Ì frammenti che,
dentro un mese dopo terminata la stampa dell'opera furono ricuperati, integrano più o meno il sarco-
igo da me ricostruito con pochi avanzi e in maniera sostanzialmente conforme all'originale (iav. -V.V, 6).
'i questi si dà a fig. B l'estrema parte dell'angolo sinistro. Altri frammenti offrono la scena completa
dell'adorazione dei Magi, il sacrifizio di Abramo, avanzi dei fanciulli che rifiutano l'adorazione della
statua, miracoli di Nostro Signore ecc. Non mancano poi, come è naturale, le scene di san Pietro, avendo
l'apostolo ivi non solo abitato da vivo, ma anche riposato temporaneamente dopo la morte '. Abbiamo
i di due catture e altrettanti esempii dell'annunzio della negazione. Anzi, il martedì di questa
(2 agosto 1932), il professore E. Josi, ispettore delle catacombe, mi annunziò la scoperta di un

e diretta con l'Apoalolo;
 
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