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Tasso, Torquato
La Gerusalemme liberata — Venedig, 1745

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https://doi.org/10.11588/diglit.5052#0052
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C ài N T 0

LVIII.
Ma il fanciullo Rinaldo è sovra questi,
E sovra quanti in morirà eran condurti -y
Dolcemente feroce alzar vedresti
La regal fronte, e in lui mirar sol tutti.
L'età precorse 5 e la speranza : e presti
Pareano i fior, quando n' usciro i frutti.
Se '1 miri fulminar nel!' arme avvolto ?
Marte lo {limi: Amor, se scopre il volto.
LIX.
Lui nella riva d'Adige produsse
A Bertoldo Sofia , Sofia la bella
A Bertoldo il possente : e pria che fusse
Tolto quali il bambin dalla mammella,
Matilda il volse ? e nutrichilo 3 e instrusTe
Neil' arti regie , e sempre ci fu con ella}
Sin ch'invaghì la giovinetta mente
La tromba ? che s'udia dall' Oriente ,
LX.
Allor ( nè pur tre luslri avea forniti )
Fuggì soletto y e corse sìrade ignote :
Varcò l'Egeo > passò di Grecia i liti,
Giunse nel campo in region remote.
Nobilissima fuga } e che l'imiti
Ben degna alcun magnanimo nipote.
Tre anni son, eh' è in guerra : e intempestiva
Molle piuma del mento appena useiva.
LXI.
PasTati i cavalieri, in mostra viene
La gente a piedi, ed è Raimondo avanti.
Reggea Tolosa, e scelse infra Pirene,
E fra Garona, e Y Ocean suoi fanti.
Son quattromila y e ben armati ? e bene
Instrutti, usi al disagio ? e tolleranti.
Buona è la gente, e non può da più dotta y
O da più forte guida elser condotta.
 
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