C <À N T 0
xc.
Stassi talvolta ella in disparte alquanto,
E '1 volto e gli atti suoi compone e finge
Quasi doglìolaj e infili lugli occhi il pianto
Tragge sovente , e poi dentro il respinge.
E con quell'arti a lagrimar intanto
Seco mi ir alme semplicette astringe ;
E in foco di pietà strali d'amore
Tempra , onde pera a sì fort' arme il core.
xci.
Poi siccome ella a quel pensier s'invole ,
E novella speranza in lei si delle,
Ver gli amanti il pie drizza, e le parole,
E di gioja la fronte adorna e velie :
E lampeggiar fa quasi un doppio Sole,
Il chiaro (guardo, e '1 bel riso celelle
Su le nebbie del duolo oscure e folte,
Ch'avea lor prima intorno al petto accolte
xcn.
Ma mentre dolce parla, e dolce ride,
E di doppia dolcezza inebbria i sensij
Quali dal petto lor l'alma divide,
Non prima usata a quei diletti immensi.
Ahi crudo Amor, ch'egualmente n'ancide
L'assenzio e '1 mei, che tu fra noi dispensi
E d'ogni tempo egualmente mortali
Vengon da te le medicine e i mali.
xeni.
Fra sì contrarie tempre in ghiaccio e in foco
In riso e in pianto, e fra paura e spene,
Inforsa ogni suo fiato , e di lor gioco
L'ingannatrice donna a prender viene.
E s'alcun mai con suon tremante e fioco
Osa parlando d'accennar sue pene}
Finge, quasi in amor rozza e inesperta,
Non veder l'alma ne' suoi detti aperta,
xc.
Stassi talvolta ella in disparte alquanto,
E '1 volto e gli atti suoi compone e finge
Quasi doglìolaj e infili lugli occhi il pianto
Tragge sovente , e poi dentro il respinge.
E con quell'arti a lagrimar intanto
Seco mi ir alme semplicette astringe ;
E in foco di pietà strali d'amore
Tempra , onde pera a sì fort' arme il core.
xci.
Poi siccome ella a quel pensier s'invole ,
E novella speranza in lei si delle,
Ver gli amanti il pie drizza, e le parole,
E di gioja la fronte adorna e velie :
E lampeggiar fa quasi un doppio Sole,
Il chiaro (guardo, e '1 bel riso celelle
Su le nebbie del duolo oscure e folte,
Ch'avea lor prima intorno al petto accolte
xcn.
Ma mentre dolce parla, e dolce ride,
E di doppia dolcezza inebbria i sensij
Quali dal petto lor l'alma divide,
Non prima usata a quei diletti immensi.
Ahi crudo Amor, ch'egualmente n'ancide
L'assenzio e '1 mei, che tu fra noi dispensi
E d'ogni tempo egualmente mortali
Vengon da te le medicine e i mali.
xeni.
Fra sì contrarie tempre in ghiaccio e in foco
In riso e in pianto, e fra paura e spene,
Inforsa ogni suo fiato , e di lor gioco
L'ingannatrice donna a prender viene.
E s'alcun mai con suon tremante e fioco
Osa parlando d'accennar sue pene}
Finge, quasi in amor rozza e inesperta,
Non veder l'alma ne' suoi detti aperta,