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Tasso, Torquato
La Gerusalemme liberata — Venedig, 1745

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https://doi.org/10.11588/diglit.5052#0163
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(QUINTO.
LXXXVI.
Mentre a ciò pur ripensa, un messo appare
Polveroso, anelante, in vista asssitto,
In atto d'uom, eh' altrui novelle amare
Porti, e mostri il dolore in fronte scritto.
Disse costui : Signor, torto nel mare
La grande armata apparirà d'Egitto :
E Favviso Guglielmo, il qual comanda
Ai Liguri navigli, a te ne manda.
LXXXVII.
Soggiunse a questo poi, che dalle navi
Sendo condotta vettovaglia al Campo,
I cavalli, e i cammelli onusti e gravi
Trovato aveano a mezza slrada inciampo :
E che i lor difensori uccisi, o schiavi
Restar pugnando, e neisun fece scampoj
Da' ladroni d'Arabia in una valle
Assatiti alla fronte, ed alle spalle.,
LXXXVIII.
E che T insano ardire, e la licenza
Di que' barbari erranti è ornai sì grande,
Che 'n guisa d'un diluvio intorno senza
Alcun contralto si dilata e spande^
Onde convien eh'a porre in lor temenza
Alcuna squadra di guerrier si mande,
Ch' assicuri la via, che dalle arene
Del mar di Palestina al Campo viene.
LXXXIX.
D'una in un' altra lingua in un momento
Ne trapalsa la fama e si. distende:
E '1 vulgo de' soldati alto spavento
Ha della fame che vicina attende.
II saggio Capitan, che l'ardimento
Solito loro in elsi or non comprende,
Cerca con lieto volto, e con parole,
Come gli ralsicuri e riconsole.
( 61 )
 
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