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Scati, Vittorio: Studi sulle antichità acquensi
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0036
STUDI
SULLE ANTICHITÀ ACQUENSI
Origine delia città di Acqui — Scavi romani — Acquedotto
romano — Importanza di Acqui in relazione alla via-
bilità dell'impero romano.
L'avvenimento più antico che la storia rammenti nel-
l'Agro Acquense è la distruzione di Caristo. Tito Livio
(XLII, 7) narra come nella guerra che da 65 anni com-
battevasi dai Romani contro i popoli Liguri, uno solo di
questi, gli Statielli, non aveva impugnate le armi contro
di loro. Ciò non ostante l'anno 172 A. C., il console Caio
Popilio Lenate con più legioni (1) invase il loro territorio
e cinse d'assedio Caristo, ove i Liguri eransi racchiusi in
(\) Biorci afferma senz'altro che le legioni erano quattro, appog-
giandosi su quanto dice Livio in principio del lib. 42, che i due con-
soli furono destinati ambidue alla Liguria con due legioni ciascuno.
Siccome però uno di essi trattenuto da altre incombenze tardò a par-
tire, Biorci suppone che Popilio avesse assunto il comando delle quattro
legioni. Livio però non accenna a questo fatto, e parlando dell'impresa
di Caristo, dice solo legiones al plurale senza specificarne il numero,
lo riterrei non fossero state più di due ; il che ci darebbe già un effet-
tivo di dodicimila fanti e 1500 cavalli, senza contare gli ausiliari che
probabilmente Popilio aveva seco. 11 numero dei nemici da combat-
tere, la configurazione del terreno e le veftovaglie che se ne potean
ricavare rendono poco probabile la formazione di esercito più nume-
roso per tale impresa.
Malacarne (Oji letterari vol. II) ammette pure, senza discutere, che
Popilio avesse con sè quattro legioni, e ne trae la conseguenza essere
SULLE ANTICHITÀ ACQUENSI
Origine delia città di Acqui — Scavi romani — Acquedotto
romano — Importanza di Acqui in relazione alla via-
bilità dell'impero romano.
L'avvenimento più antico che la storia rammenti nel-
l'Agro Acquense è la distruzione di Caristo. Tito Livio
(XLII, 7) narra come nella guerra che da 65 anni com-
battevasi dai Romani contro i popoli Liguri, uno solo di
questi, gli Statielli, non aveva impugnate le armi contro
di loro. Ciò non ostante l'anno 172 A. C., il console Caio
Popilio Lenate con più legioni (1) invase il loro territorio
e cinse d'assedio Caristo, ove i Liguri eransi racchiusi in
(\) Biorci afferma senz'altro che le legioni erano quattro, appog-
giandosi su quanto dice Livio in principio del lib. 42, che i due con-
soli furono destinati ambidue alla Liguria con due legioni ciascuno.
Siccome però uno di essi trattenuto da altre incombenze tardò a par-
tire, Biorci suppone che Popilio avesse assunto il comando delle quattro
legioni. Livio però non accenna a questo fatto, e parlando dell'impresa
di Caristo, dice solo legiones al plurale senza specificarne il numero,
lo riterrei non fossero state più di due ; il che ci darebbe già un effet-
tivo di dodicimila fanti e 1500 cavalli, senza contare gli ausiliari che
probabilmente Popilio aveva seco. 11 numero dei nemici da combat-
tere, la configurazione del terreno e le veftovaglie che se ne potean
ricavare rendono poco probabile la formazione di esercito più nume-
roso per tale impresa.
Malacarne (Oji letterari vol. II) ammette pure, senza discutere, che
Popilio avesse con sè quattro legioni, e ne trae la conseguenza essere