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Le Gallerie nazionali italiane: notizie e documenti — 3.1895-1896

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Le Gallerie Italiane
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Baudi di Vesme, Alessandro: La Regia Pinacoteca di Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.17328#0017
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LA REGIA PINACOTECA DI TORINO.

Fra pochi mesi, se non interverrà qualche imprevedibile ostacolo,
sarà finalmente compiuto il riordinamento, da me intrapreso or sono
parecchi anni, della regia Pinacoteca di Torino.

Non parrà dunque inopportuno eh' io qui ricordi rapidamente la storia
del progressivo sviluppo di questa importante quadreria, ed esponga i
criteri che mi servirono e mi serviranno di norma nell'adattamento dei
locali e nella nuova classificazione da darsi ai dipinti.

La Pinacoteca torinese, come pubblico istituto, non ha origine molto
antica, datando essa soltanto dall'anno 1832, in cui Carlo Alberto re di
Sardegna si determinò a spogliare i suoi palazzi delle più eccellenti
pitture affinchè queste, collocate in luogo più accessibile al pubblico,
servissero a diletto ed ammaestramento del suo popolo e dei forestieri;
ma come raccolta privata dei sovrani di Savoia risale almeno alla seconda
metà del secolo XV.

Ed anche prima di quell'epoca parecchi conti e duchi sabaudi si
erano mostrati così zelanti amatori delle arti, e specialmente della pittura,
eh' è ragionevole il supporre che nei loro castelli vi fosse buon numero
di scelte tavole. Basterà ricordare che un fiorentino, per nome Giorgio
Dell'Aquila, stette dal 1314 al 1348 presso la corte dei nostri principi
con la carica, come si esprime la patente di nomina, di « pictor et ope-
rarius noster de arte sua pictatoria », e che un Gregorio Bono da Venezia
servì quale «pictor domesticus » il duca Amedeo VIII dal 1413 sino
almeno al 1434. Ma stante la scarsezza e l'incertezza delle notizie speciali
ed esplicite, ci contenteremo di prender le mosse dagli anni 1497 e 1498,
data degl' Inventari dei castelli di Ciamberì, di Torino e di Ponte d'Ain,
 
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