XVI.
SCAVI IN SARDEGNA.
Scoperta di ceramiche medievali.
Il sindaco del Comune di Pula, con lettera e telegramma dell' 11 set-
tembre 1896, informava la direzione del museo e scavi di antichità di
Cagliari della fortuita scoperta di un ripostiglio di antico vasellame nel-
l'interno dell'abitato, mentre si praticavano certi lavori per l'ampliamento
del paese, in mezzo a una folla di curiosi, si ripigliarono i lavori di sterro.
Nel punto dove avvenne questo trovamento, fino a pochi giorni fa
si apriva un viottolo largo appena m. 2.50, molto frequentato dai pedoni
e da carri stracarichi di derrate. Malgrado però tanto traffico e sebbene
il ripostiglio fosse ricoperto da pochi decimetri di terra, pure, per essere
addossato al muro della casa che fiancheggia la via (come è segnato alla
lettera A nel disegno, che unisco) la fragile suppellettile rimase immune.
Aggiungasi che prima questa via non esisteva, sibbene era quivi un
vicolo chiuso, e forse anche, in origine, la piccola zona, racchiudente il
fragile tesoretto, avrà fatto parte dell'interno di qualche abitazione.
Tolto con somma attenzione il primo strato di terra ben dura, di
centimetri 30, o poco più, corrispondente quasi all'antico piano stradale del
e sistemazione della via che conduce al
Monte Granatico ; invitando in pari tempo
fosse colà inviata persona competente per
la verifica del fatto e per la ripresa della
esplorazione e dei lavori espressamente
sospesi.
Trattandosi d'affare così d'urgenza e
non disponendo d'altra persona in ufficio,
fui costretto partire lo stesso giorno per
quel paese, e il domani, in presenza del
sindaco signor Agostino Frau, del segre-
tario signor Perria, e di varie notabilità
SCAVI IN SARDEGNA.
Scoperta di ceramiche medievali.
Il sindaco del Comune di Pula, con lettera e telegramma dell' 11 set-
tembre 1896, informava la direzione del museo e scavi di antichità di
Cagliari della fortuita scoperta di un ripostiglio di antico vasellame nel-
l'interno dell'abitato, mentre si praticavano certi lavori per l'ampliamento
del paese, in mezzo a una folla di curiosi, si ripigliarono i lavori di sterro.
Nel punto dove avvenne questo trovamento, fino a pochi giorni fa
si apriva un viottolo largo appena m. 2.50, molto frequentato dai pedoni
e da carri stracarichi di derrate. Malgrado però tanto traffico e sebbene
il ripostiglio fosse ricoperto da pochi decimetri di terra, pure, per essere
addossato al muro della casa che fiancheggia la via (come è segnato alla
lettera A nel disegno, che unisco) la fragile suppellettile rimase immune.
Aggiungasi che prima questa via non esisteva, sibbene era quivi un
vicolo chiuso, e forse anche, in origine, la piccola zona, racchiudente il
fragile tesoretto, avrà fatto parte dell'interno di qualche abitazione.
Tolto con somma attenzione il primo strato di terra ben dura, di
centimetri 30, o poco più, corrispondente quasi all'antico piano stradale del
e sistemazione della via che conduce al
Monte Granatico ; invitando in pari tempo
fosse colà inviata persona competente per
la verifica del fatto e per la ripresa della
esplorazione e dei lavori espressamente
sospesi.
Trattandosi d'affare così d'urgenza e
non disponendo d'altra persona in ufficio,
fui costretto partire lo stesso giorno per
quel paese, e il domani, in presenza del
sindaco signor Agostino Frau, del segre-
tario signor Perria, e di varie notabilità