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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 1,1): Testo — Rom, 1929

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https://doi.org/10.11588/diglit.1341#0080
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Capo I. - Accertamenti preliminari sitile rappresentazioni del Buon Pastore

Fig. 27.

Questo stato d'animo durò fino al principio dell'anno
1921. Nel mese di gennaio m'imbattei in un frammento dì
sarcofago, che giaceva in un loculo nelle vicinanze della
cripta di S. Eusebio nel cimitero di Callisto. Era coperto di
terra umida, perciò informe e non osservato da nessuno.
Portato fuori e lavato alla fontana, esso mostrò un busto con
una bella testa di Pietro, integra, salvo i capelli della fronte,
distrutti da un colpo di piccone (fig. 27). L'apostolo era
vestito da pastore e s'appog-
giava colla sinistra sul pedum
ricurvo dei pastori, proprio
della forma adottata più tardi
dai vescovi occidentali.

In seguito a questa sco-
perta dovetti sottomettere ad
Jk WÌ^^m\ ' I^HtK una rev's'onc '1 capitolo dedi-
■B cato al Buon Pastore e sepa-
rarne i pastori con barba, in
parte antichissimi, per riser-
varli al Libro terzo dedicato
al principe degli apostoli. A
questo il Signore, prima di
salire al cielo, affidò appunto
il suo gregge. Ecco perchè
gli artisti romani introdussero quasi contemporaneamente
alla immagine del Buon Pastore anche quella di Pietro
Pastore e perchè in seguito, per rilevare gli immensi privi-
legi dell'apostolo, riunirono così spesso le figure di ambedue
come pcndants in un medesimo sarcofago.

§ I. - Scene pastorizie prese dall'arte classica.

Il Buon Pastore apparisce a volte solo, a volte accompa-
gnato da rappresentazioni prese dalla vita reale pastorizia,
ovvero campestre in genere, che si trovano anche nell'arte
classica. Volendo stabilire la giusta relazione fra queste scene
di ambedue le arti, bisogna far parlare Ì monumenti stessi
e contrapporre a sculture cristiane con soggetti pastorizi,
simili sculture classiche, più antiche, s'intende, 0 almeno con-
temporanee. Per dare una base sicura alle illustrazioni che
seguiranno, abbiamo riunito su tavole speciali (XLVI, segg.)
coperchi intieri o frammentari e sarcofagi pagani, l'uno ancora
al posto primitivo. Vi si è inoltre aggiunto (tav. XLVllI, 2-4)
un sarcofago, anch'esso proveniente da un'officina pagana, ma
che fu adoperato per sepoltura cristiana in una delle cripte
sotto la scala dell'ingresso attuale del cimitero di S. Callisto.
Essendo tutti questi monumenti di grande importanza per
noi, ne daremo una illustrazione alquanto più ampia, con-
forme allo scopo del presente argomento.

1. -Coperchio di sarcofago nel Museo capitolino.

Il più antico coperchio, intiero e ancora inedito, si trova
nel Museo del Campidoglio, dove venne trasportato dal giar-

dino della Forma Urbis {tav. XLVI, 1). È di arte eccellente
forse ancora del tempo dei Flavii, e per noi molto importante
perchè ci mostra il pastore in tre attitudini diverse, che incon-
treremo anche sopra monumenti cristiani: 1) a destra, in piedi,
con le gambe incrociate, appoggiato sul bastone ed accanto al
cane che lo guarda, seduto sulle zampe posteriori e col muso
rivolto in su; 2) nel mezzo, seduto su un sasso ed appoggiato
sul gomito sinistro; 3) a sinistra comodamente disteso in
terra, col braccio sinistro abbandonato sulla testa nella
mossa convenzionale di dormente, impugnando colla destra
il bastone ricurvo {pedum).

La prima attitudine è quella, per così dire consecrata
del pastore che sorveglia il gregge, perciò frequentissima sui
monumenti cristiani; la seconda è meno frequente, la terza
molto rara. Quest'ultima ritorna, p. e., su due piccoli fram-
menti scavati nel cimitero di Priscilla {taw. XLVI, 3;
XLIX, 2) e sopra uno più grande, veduto dal Garrucci nel
« palazzetto Poli » ', ma che ora non si trova più.

II primo pastore veste la tunica a mezze maniche, un
manto leggero affibbiato sull'omero destro, e scarpe; Ì due
altri hanno soltanto l'esomide e le scarpe. L'artista volle così
marcare due differenti stagioni: l'inverno e l'estate. I due
ultimi pastori si sono invero rifugiati all'ombra di alberi che
mancano al primo. Gli stessi abiti, specie l'esomide dei lavo-
ratori, li troveremo anche nei pastori cristiani.

Il gregge sorvegliato dal pastore in piedi, consiste di
pecore e capre,sparse su due piani sovrapposti, che debbono
intendersi in prospettiva. I due altri pastori non hanno che
bestiame grosso: tre cavalli e tre buoi, posti l'uno dietro
l'altro, di guisa che l'ultimo cavallo, o bue, emerge dal fondo
solo col collo e la testa. Abbiamo qui il gregge completo della
campagna romana, che l'artista ha voluto farci vedere, divi-
dendolo in tre gruppi, secondo il genere degli animali rappre-
sentati. Tutto ciò si distingue abbastanza bene, malgrado lo
stato pessimo delle sculture, le cui parti più sporgenti sono
dappertutto danneggiate o distrutte. Degli alberi in partico-
lare non esistono che le chiome e la base del tronco del
primo; essi indicano qui l'aperta campagna.

Ai due angoli finalmente si scorgono maschere di satiri,
esse pure molto danneggiate. Teste inquadrano cosi spesso
i coperchi, da poter supporle, con grande probabilità, anche
per il frammento che riproduciamo nella tav. XLVII, 1.

2. - Sarcofago col suo coperchio
nella Tomba dei Pancrazi.

Il secondo coperchio è quasi intiero e si trova ancora sul
suo sarcofago nella Tomba dei Pancrazi sulla via Latina,
l'uno e l'altro per quanto io sappia, inediti {tav. XLVI, 4).
Il coperchio è d'un rilievo bassissimo ed offre il gregge com-
pleto, composto di tre pecore cornute, una capra e un bue,
e distribuito fra alberi d'una forma barocca. Il gregge è
sorvegliato da due pastori, effigiati, l'uno nella prima, l'altro

agli scultori, artisti, secondo luì, assai inferiori dei pittori: <• ... le Bon Pasteur
vieillit, et son visage devicnt barbu. C'cst la encore unexcmplc de tette tyranic
qu'exercaient Ics traditions d'atelier. Les figures... de pasteurs Spés, sont

parfois sous ic cistau des ou\
tvpL- <lq;i li\ó par l'art chrétìen, e
1 Gajucucci, tav. 394, 6, p. 137.

rs, alors mÉmc qu'ils ti

Ics en ont alterò le caractèrc »,
 
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