Alberti, Leon Battista: I Dieci Libri De L'Architettvra Di Leon Battista De Gli Alberti Fiorentino ...: La commodità, l'utilità, la neceßità, e la dignità di tale opera [...] (Vinegia, 1546)

LIBRO IX. ips
*onoquc$a parsimonia in co sé priuate e publiche, sin
che durarono quei santi coturni. Accrefciuto poi Vimpe*
rìojmto crebbe qua.fi in tutti la lujsuria disendere (ec
. Wto che in Ottaniano)perche cglif.graua.ua d'hauer la
casa troppo sontuosamentesabncata,c perciò rotano U
m casa ne la uilla:tanto crebbe dico,che uno de la Gor
diana samigliasabricò ne la uia Vreneftina una casa co
tingente colonne di uguale sorma er grandezza>cinquà
k Numidtche,cinquanta Claudiane^cinquanta Simiadi,
e cinquanta ri/ice. Anzi dice Lucretio che erano per le
Casc jìatue doro di giouam,che teneuano in mano latti*
Ptdi accefe per sare luce la notte ne le cene. Dì qui uo*
$b inserire che ciafeuno secondo Usua dignità mode*
/' le sabriche priuate in tal guisa.che pm tofto ui man*
*' alcuna cosa richieda a l'ornamento, che chejìanp ri
fresi daglihuominiparchi e modc&i. Maperche tutti
insermano che la samajaquak uà à dcscendmti arguì
fasapienza e potenza,sacciamo(comc dice Thiicididc)
^n sabriche ,-^er esser tenuti grandi da deseendentt. E
libido orniamo la casa per honorarc la patria, e la sa*
>nìgUa,nonpcr noflre delicic,facciamo ussicio d'huomi*
111 da bene.Commendo però che le parti publiche,fs>e-
sinente queUe,oue raccogliamo li forasticri, cioè la
'Sciata de la casa,& il ueftibulo siano ornate. E quan*
"i^ue io uitupcrì queUhche non tengono mifura, tutta*
<<t io biasìmo più quell'ai <Jimì edisicano con tanta s^e*
>*xhe le opere loro non sipossono ammendarete quel
' ' quai bramano l'ornamento con pocafpesa . Ma io
°ncludo,che il ucro ornamento de le sabriche non consi
e rie lagranff>esa3ma faccialmente ne le sorze de l'in*
B 3 gegno.