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Deutsches Archäologisches Institut / Abteilung Athen [Hrsg.]
Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts, Athenische Abteilung — 23.1898

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Heft 4
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Savignoni, Luigi: Due lekythoi di Tanagra
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https://doi.org/10.11588/diglit.39188#0418

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406

L. SAVIGNONI

frammisti agli insecutori in modo da formare varii gruppi,
come si desume dalle seguenti parole di Himerios: ούπω δε
τοΐς άποβάσι συνε'αισγον (gli Ateniesi) καί παραυτίκα έτρε'ποντο'
έφόνευον άλλους έν άλλοις τοΐς εί'δεσι των φόνων , τούς μέν τάχει
φΟάνοντες, τούς δέ τω φόβω χειρούμενοι 1.
Se mentalmente si completi la rappresentanza della nostra
lekythos eolla figura, qui omessa, dell’ insecutore, ci parrä di
avere dinanzi agli occhi uno di quegli episodi dipinti nella
Stoa. E non senza ragione. Lo Stile del vaso, che e un po’ piü
progredito di quello della tazza di Godro, ci riporta, secondo
i recenti studi del Graf2, verso il 460 av. Cr., cioe appunto
nell’ epoca, in cui le pitture di Polignoto, di Micone, di Pa-
neno ecc. fanno furore in Atene ed inspirano anche la deco-
razione dei prodotti ceramici. Ed infatti si puö sorprendere
anche qni un po' dell’ ήθος polignoteo nell’ espressione del do-
lore e dello scorno, che anima la fisionomia del fuggitivo, e
nella caratteristica del barbaro, che qui e nobile e dignitosa,
a differenza delle rappresentanze piü antiche su vasi dello
Stile severo, le quali per porre in evidenza specialmente le di-
versitä della razza rasentano talvolta la caricatura3. E note-
vole poi il disegno della testa non di profilo ma di terzo, che
viene di solito evitato nella pittura vascolare piü antica4, ma
si ritrova, sehhene in una forma ancor dura, nel celebre cra-
tere orvietano coi Niobidi,dove codesto particolare e attribuito
appunto ad influenza della pittura monumentale5. Nella stessa
veduta ed anche con analoga caratteristica dignitosa, ma tutta-
via senza espressione patetica, si presenta il Persiano dipinto
sopra un aryballos di Berlino, che giä il Furtwängler sospettö
1 Cf. Wachsmuth, Stadt Athen II p. 505 sgg. e Robert, Marathonschi acht
p. 16 e 18.
2 Die Zeit der Kodrosschale in Jahrbuch des Inst. XIII, 189S, p. 65 sgg.
3 Cf. Löwy, Jahrbuch des Inst. III, 1888, p. 139 sgg.; Helbig in Sitzungs-
berichte der Akademie zu München 1897, II p. 283.
4 Cf. Hartwig, op. cit. p. 163. I primi esempi, nelle tazze, sono esibiti da
Onesimos, ibicl. p. 544.
5 Cf. Robert, Annali dell’ Istituto 1882 p. 273 sgg. Winter, Jüngere att.
Vasen p. 44. P.Girard, Le cratere d'Orvieto in Monuments grecsll n. 23p.7 sgg.
 
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