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Amico, Giovanni Biagio
L' architetto prattico : in cui con facilta si danno le regole per apprendere l'architettura civile (Band 1) — Palermo, 1726

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https://doi.org/10.11588/diglit.75270#0023
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Per
IN LODE DEL SIG. ABB. DOTT. D. GIOVANNI AMICO
terofò Trapanefe , Ingegniero del Regno di Sicilia per il Real Patrimo.
^Q aio, ed Architetto dèll'Illuftriffimo Senato della Città di Trapani.
PER LA SUA DOTTISSIMA OPERA D'ARCHITETTURA.
DEL SIGNOR CANONICO D. ANTONINO MONGITORE.
VOi, che nudrite in petto ardor fovrano
D'erger più moli ad onta dell'oblio.
Udite quel che a Voi fvelar delio,
Se non volete affatigarvi invano.
Quello eccelfo VOLUMÉ, che l'arcano
Dell'Arte chiude , AMICO autor v'offrio:
In Lui fecola fublime a Voi s'aprio ,
Per infognarvi a regolar la mano.
Quant'egli dotto fcrive ormai leggete ,
Poiché dell'Arte ognun di Voi , vi accerto ,
Come l'Autor formonterà le mete .
Ma refo poi il faper voftro efperto ,
Per voftra gloria architettar dovete
Di gloria un Tempio all'immortal fuo metto;
M^^Wre
DEL SAC. DON ANTONINO SAPIENZA.
f\ Ual Ufignuol , cui tolti i cari nidi
Da crudele Arator , par che accompagno
™<_.Eco metta il fuo duol d'amari gridi ,
Fà rifonar le felve, e le campagne.
Tal, perduto ARCHIMEDE, i prati, e i lidi
Empie di duol TRINACRIA, e afflitta piagne,
E chiamando le Stelle, e i Numi infidi.
Infelice non sà di chi fi lagne.
Punto ancor Giove da quell'afpro pianto,
Gira le luci al Mondo , e pur non vede
L'alto Eroe d'uguagliar chi fi dia vanto.
Sdegnato allor dalla fuperna fede
Scender volea per far l'Egual , ma intanto
Mirò GIOVANNI , e diffe, ecco ARCHIMEDE.
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