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Ferrero, Ermanno: Il Museo Civico di Susa
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0066
6o
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Il museo è sopra tutto destinato ad essere una collezione
archeologica e di storia naturale della regione di Susa. Per
questo ultimo scopo esso è già assai bene provveduto d'una
raccolta di mammiferi, uccelli e minerali in grande parte
provenienti dalla cessata sezione di Susa del Club alpino
italiano. Comprende pure saggi di legni delle piante locali
e parecchi fossili di altra provenienza.
La collezione archeologica susina si compone di an-
fore (i), vasi, lucerne di terra cotta, di alcuni vetri, di
qualche altro oggetto.
Sei sono le iscrizioni romane, che ne fanno parte: cinque
furono fatte conoscere l'anno passato dal Rosa (2); la sesta
sarà da lui prossimamente divulgata. Delle prime, due non
sono che frammenti rinvenuti nel 1884 nei lavori intorno
agli archi romani presso il castello; le tre rimanenti erano
già note, ma non erano state confrontate dal Mommsen (3);
anzi una, trovata nel 1782, erasi perduta, e tornò alla luce
solo nella primavera del 1885. Disgraziatamente non leggesi
più intera, come nel giornale degli avvisi e notizie del Pie-
monte, in una scheda del Vernazza, che la copiò nel 1788,
e negli estratti di lettere del Falconieri al Napione fatti
dal Gazzera (4). Il Falconieri, scrivente nel 1794, la col-
loca fra quelle del seminario di Susa: ora la parte centrale
è martellata.
Il Municipio d'Avigliana collocò in deposito una colon-
netta scolpita del secolo xvi, su cui è rappresentato un sa-
(1) Cf. Di un'anfora inedita scoperta a Susa nel 1822 , in questi
Atti dalla Soc. d'arch. e belle arti, vol. IV, pag. 306 e scg.
(2) Prime iscrizioni romane pervenute al Museo civico di Susa ,
Torino, 1885.
(3) C. I. L., V, n. 7242, 7259, 7271.
(4) Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Torino, fra le carte
del Gazzera, che si stanno ordinando. Trovasi pure intera in un disegno
e tre altre schede di anonimi nelle carte dello stesso.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
Il museo è sopra tutto destinato ad essere una collezione
archeologica e di storia naturale della regione di Susa. Per
questo ultimo scopo esso è già assai bene provveduto d'una
raccolta di mammiferi, uccelli e minerali in grande parte
provenienti dalla cessata sezione di Susa del Club alpino
italiano. Comprende pure saggi di legni delle piante locali
e parecchi fossili di altra provenienza.
La collezione archeologica susina si compone di an-
fore (i), vasi, lucerne di terra cotta, di alcuni vetri, di
qualche altro oggetto.
Sei sono le iscrizioni romane, che ne fanno parte: cinque
furono fatte conoscere l'anno passato dal Rosa (2); la sesta
sarà da lui prossimamente divulgata. Delle prime, due non
sono che frammenti rinvenuti nel 1884 nei lavori intorno
agli archi romani presso il castello; le tre rimanenti erano
già note, ma non erano state confrontate dal Mommsen (3);
anzi una, trovata nel 1782, erasi perduta, e tornò alla luce
solo nella primavera del 1885. Disgraziatamente non leggesi
più intera, come nel giornale degli avvisi e notizie del Pie-
monte, in una scheda del Vernazza, che la copiò nel 1788,
e negli estratti di lettere del Falconieri al Napione fatti
dal Gazzera (4). Il Falconieri, scrivente nel 1794, la col-
loca fra quelle del seminario di Susa: ora la parte centrale
è martellata.
Il Municipio d'Avigliana collocò in deposito una colon-
netta scolpita del secolo xvi, su cui è rappresentato un sa-
(1) Cf. Di un'anfora inedita scoperta a Susa nel 1822 , in questi
Atti dalla Soc. d'arch. e belle arti, vol. IV, pag. 306 e scg.
(2) Prime iscrizioni romane pervenute al Museo civico di Susa ,
Torino, 1885.
(3) C. I. L., V, n. 7242, 7259, 7271.
(4) Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Torino, fra le carte
del Gazzera, che si stanno ordinando. Trovasi pure intera in un disegno
e tre altre schede di anonimi nelle carte dello stesso.