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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 5.1887

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Ferrero, Ermanno: Iscrizioni romane di Casellette
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https://doi.org/10.11588/diglit.11587#0329

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ISCRIZIONI ROMANE DI CASELLETTE

323

La seconda è incisa sopra la parte superiore di una
stela di marmo poco fino, arrotondata in alto e misu-
rante m. 0,66 tanto in altezza quanto in larghezza. Le
lettere sono alte 75 millim. nella prima linea, 65 nella
seconda e nella terza, 60 nell'ultima:

P . ACILIVS ■ P • F
MANCIA
v • AEBVTIA • C • F • VINA
VXOR

E probabile che l'intera stela fosse ben più alta di
ciò che rimane; una della medesima forma, con due sole
linee di scritto, scoperta nella vicina Alpignano (1), ha
l'altezza di un metro e mezzo.

Nuovo nel nostro paese è il gentilizio Acilius; al con-
trario, frequenti si trovano gli Aebutii nell'antica Torino (2).
Si notino i cognomi Mancia del marito e Fina della
moglie, indicata come v(iva) allorché fu posto il monu-
mento, il primo già occorso nella regione subalpina in
una lapide di Alba (3).

La terza iscrizione consiste in una lastra calcarea a.
m. 0,53, 1. m. 0,66, sulla cui estremità superiore a sini-
stra si trovano le lettere a. 65 millim. :

P • ACILivo

Si scorge che erasi cominciato ad incidere su questa
pietra l'epitafio, che poi fu scolpito sulla stela precedente.

Il conte Cays possiede una lucerna fittile trovata pure
a Casellette, col noto nome del figulo:

ATIMET

Ermanno Ferrerò.

(1) C. I. L., V, n. 7081.

(2) Op. cit., n. 6994, 6996, 7012, 7015, 7017, 7023, 7048, 7055. 7174,
7086, 7095 ; V, n. 2379 a.

(3) Op. cit., V, n, 7081.
 
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