Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino (5.1887)

362

ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI

dalla gentilezza del prefato cav. Ferrerò e coordinandole a
congeneri scoperte in questi Atti promiscuamente illustrate.

È assodato trattarsi di ben cinque tombe romane,
non tutte venute alla luce, ma offerenti in complesso gli
avanzi di un intero sepolcreto con una lapide, due mo-
nete imperiali e circa una ventina di fittili arredi.

1. IVL <, CELSAE <S
IVL « TERTVLLA

I $ ET $ FIL $ POSVER

che si compie in : IVL(we) CELSAE WL(ia) TERTVLLA
L(iberta) ET FlL(ius) POSVER(w/*/).

Marmorea. Larghezza 0,27; altezza 0,55; spessore 0,07.
Imperiale, come l'interpunzione ederacea e le monete di
cui ai nn. 3 e 4 la designano. I nomi personali non hanno
riscontro nell'epigrafia susina, nella quale però non è raro
il gentilizio Iulius.

2. Sepolcro in pietra calcare della forma di un tronco
di piramide quadrangolare rovesciata e delle dimensioni
per la parte superiore della larghezza di 0,41 x 0,57 di
lunghezza e per la parte inferiore di 0,36 x 0,51. Altezza
della tomba 0,37. Presenta essa nella parte superiore un
vuoto di metri interni 0,21 con cinque incavature circo-
lari: una centrale ed una per angolo; la prima del dia-
metro di metri 0,215, ^e a'tre del diametro di metri 0,09
e 0,08. La circonda a breve distanza dall'orifizio un orlo
(dell'altezza di metri 0,02), orlo che però mi lascia tut-
tavia in dubbio se accennasse davvero a coperchio in-
franto, giacche alcuni pezzi di argilla dello spessore di
circa cent. 2, trovatisi sul luogo, non sono forse se non
frammenti di tegoli.